Pt. 2

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Torno da scuola verso le 2:30. I miei sono al lavoro. Apro il frigo e decido di farmi un piatto di pasta al pesto; poi mi vado a sedere sul divano in salotto e inizio a mangiare guardando i Simpson. Mi riposo un po' e alle 4 vado a fare i compiti. Quando tornano i miei ceniamo tutti insieme e, appena finito, mi rinchiudo in camera mia a giocare al computer.
La mattina successiva ricomincia la solita routine: sveglia, urla, corsa verso l'autobus, scuola.
Quando sono entrato, in classe c'era il preside con un ragazzo vicino: non l'ho mai visto. Il preside ci dice che è un nuovo alunno, si chiama Jonah. Si mette a sedere al banco davanti al mio. Ha i capelli castani chiari lisci e gli occhi verdi scuro; indossa una maglietta semplice nera e dei jeans leggermente attillati.
Il prof di latino fa l'appello e poi chiede a Jonah di fare una veloce presentazione: lui ci dice che si è trasferito da poco da un paesino nella periferia di Roma e che spera di trovarsi bene nella nostra classe. Sembra un ragazzo molto timido, non ha parlato molto. Mi incuriosisce. Passo le ore di Latino, Inglese e Matematica quasi a fissarlo per tutto il tempo, facendomi sgridare diverse volte per non essere stato attento durante le lezioni. Quando suona la campanella della ricreazione mi alzo e mi avvicino a lui; voglio conoscerlo meglio.

Trans In The ClosetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora