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Giocammo molto quella sera: Smash, Mario Party, MarioKart, non me ne lasciava vincere una! Ogni personaggio era come un suo main, non importa quanto poco ci avesse giocato. Rideva, o meglio, sogghignava felice ad ogni vittoria e saltava sul letto alzando i pugni al cielo e grifando "sono il più forte! Nessuno può battere Ben_Drowned ai videogiochi!". Mi irritava, mi dava tanto fastidio! Tra i miei amici ero stata sempre la più forte, vedermi battere così non mi andava proprio giù! Nervosa, quindi, gli lanciavo il cuscino in faccia. Quando il sole oramai iniziava a fare capolino da dietro le montagne, uscimmo fuori al balcone per guardare insieme la nascita del nuovo sole. 
«Sai, non mi hai ancora detto il tuo nome.»
Mi disse, stendendosi e poggiando le gambe sulla ringhiera.
«Oh ehm eh- Andrea, piacere.»
Risposi, portandomi la mano alla fronte a fare il saluto militare.
«Oh Cool.»
«Lo so, il mio username è il massimo come il tuo;)»
Ridemmo di gusto, non sapevamo manco noi il perché. In silenzio poi tornammo a guardare l'alba.
Mi stiracchiai, strizzai gli occhi e quando mi girai verso di lui trovai solo il volto al suo posto. Ma sapevo che lui non era un'allucinazione. Eravamo diventati grandi amici. E io lo sapevo.

Una sera lo aspettavo accarezzando i capelli di una bambola, i controller a caricare e snack di ogni tipo per mangiucchiare qualcosa tra una partita e l'altra. Uscendo dal mio computer, pensò bene di mettermi le mani sugli occhi per farmi spaventare. Inutile dire che sobbalzai, girandomi di spalle e soffocando appena un urlo.
«Sup Andrē»
Sì morde la lingua nel salutarmi e si giró di spalle, imprecando appena sottovoce.
«Sei in ritardo»
Canzonai, squadrandolo da testa a piedi.
«Quello è sangue?»
Continuai, aggrottando le sopracciglia e trattenendo un contato di vomito. Ben non disse nulla, annuendo e girandosi nuovamente completamente verso di me. Aveva uno sguardo glaciale. Io gli lanciai una maglia in faccia.
«Cambiati»
Aggiunsi al gesto. A volte dimenticavo quale fosse il suo lavoro, cosa facesse nel suo tempo libero. Ma non per questo gli volevo meno bene, mi ripetevo, 'devi solo farci l'abitudine'. Sì cambio, si sedette di fianco a me e iniziammo a giocare.
Quella volta vinsi io. Giocavamo a "Olimpiadi di Tokyo 2020" e io mi ero allenata come un cane di proposito. Fu la mia prima vittoria contro di lui. Mi guardò contrariato alzando gli occhi al cielo e io gli feci la linguaccia.
«Oh signorina? Mi deridi pure? Non avresti dovuto farlo!»
Mi sfilò il cuscino da sotto la pancia e mi fece girare, mettendosi a cavalcioni su di me. Il cuscino mi premeva in faccia e lui rideva di gusto. La pressione non era molta, respiravo, quindi a parte la paura iniziale mi divertii mettendo in scena una reazione classica ad un soffocamento. Dopo un po' alzo il cuscino e si spostò da me, ridendo sempre più forte, avrebbe svegliato i miei di questo passo!
«psst Ben! Non gridare!»
Fui io a mettergli i cuscino in faccia questa volta, tra una risata e l'altra lui mi butto a terra al letto.
«Non sai a quale destino stai andando incontro!»
«non lo so?»
«Non lo sai! Stai diventando la mia migliore amica!»
Continuò, buttandosi sul letto e calmando le risate. In quel momento non diedi peso alle sue parole, tanti mi dicevano di essere la loro migliore amica, ma forse quelle parole avevano più senso. Ben, con quel frase intendeva evidenziare che ero l'unica che gli regolava un vago senso di normalità.
«Anche tu lo sei»
Lo trascinai giù dal letto per le caviglie.

Avevo trovato un nuovo amico, un vero amico. Per quanto possa sembrare strano, la paura che portavo in corpo di venir uccisa ad ogni sua visita mi faceva sentire sempre più legata a lui; perché? Perché non lo faceva.
Passavano le giornate e ormai le visite di Ben erano giornaliere. Usciva dal computer, indossava la solita maglietta bianca che lasciava da me, gli curavo possibili ferite sulle braccia o sul viso e giocavamo per tutta la notte fino all'alba. Eravamo migliori amici, bianco e nero, giorno e notte. Le solite contrapposizioni che completano il tutto. Non mi importava il suo lavoro, per quanto potesse terrorizzarmi. Era un buon amico, chissà se prima fosse stato già così.

------okkey-------
Salve a tutti!
Ben-Senti te non rompere e vai diritto al punto!
Va bene,volevo solo scusarmi per il capitolo corto.
Detto ciò io e Ben vi salutiamo
Ciaooooo!
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//Heyyy~ Dopo più di un anno, dovrei avervi corretto e migliorato pure questo capitolo, quindi nulla, Luv u bbys~

☆I Just want A Friend☆Ben_Drowned☆ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora