1. I didn't do it

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Wrong bite, Talia e Peter.

«So' che sei stato tu» affermò Talia Hale, mentre riponeva uno dei tanti volumi nella libreria del salotto.
Castana di occhi e capelli, la giovane donna era la capostipite di una famiglia di lupi mannari che, da molti anni, viveva a Beacon Hills.
«Non so di cosa tu stia parlando, Talia»
A parlare era stato un ragazzo sulla ventina, piuttosto alto e di bell'aspetto. I suoi abiti, principalmente di colore nero, gli conferivano un'aria da bad boy.
I capelli castani, portati in un ciuffo disordinato, mettevano in risalto le iridi azzurre.
«Lo sai benissimo, Peter.» asserì la lupa, infastidita dall'indifferenza del fratello. Questi scese l'ultimo gradino che lo separava dal pavimento, per poi avanzare a piccoli passi verso di lei.
Sapeva che questo momento sarebbe arrivato, a sua sorella non sfuggiva nulla, gli era sempre stato difficile ingannarla.
«Perché lo hai fatto?» mormorò, in seguito, la lupa, cercando di nascondere il groppo che le si era formato in gola.
Nonostante avesse parlato con un tono di voce piuttosto basso, le sue parole erano risultate nitide alle orecchie di Peter.
«Non sono stato io a morderla» asserì il licantropo gelido, senza smettere di fissare la schiena della sorella.
Talia si voltò rapidamente verso di lui, sbattendo con violenza il libro che aveva in mano sul tavolo di legno.
«Diamine, Peter. Hai ucciso una ragazzina!» urlò lei, sconvolta dalla sua stessa frase.
Le sembrava impossibile che suo fratello minore avesse commesso un atto così crudele. Eppure, nonostante stentasse a crederci, era la verità.
«Ti ripeto che non sono stato io a morderla.»
Lo irritava essere accusato di qualcosa che non aveva fatto. Anche se, doveva ammettere di non essere del tutto estraneo alla vicenda.
«Oh di questo ne sono certa.
Ti serviva un Alpha e, sapendo che io non te lo avrei permesso, hai convinto Ennis a trasformarla, non è così?» domandò retorica la donna, puntando il dito contro il ragazzo.
Lui annuì impercettibilmente.
«Perché, Peter? Perchè proprio Paige? Tu per primo sapevi quanto Derek tenesse a lei, quanto ne fosse innamorato» chiese la donna, sconsolata.
Peter e Derek erano sempre stati legati e, data la scarsa differenza di età, oltre ad essere zio e nipote, erano anche migliori amici.
Si erano sempre confidati tutto, per il figlio di Talia lo zio era come un esempio, un modello da seguire.
«Io volevo solo aiutarlo, fare in modo che la sua piccola favola durasse per sempre. Derek era d'accordo con me, e più passava il tempo più si convinceva che morderla fosse la cosa migliore da fare. Ma quando ha sentito gli urli di Paige, le sue certezze sono crollate come un castello di carte. Voleva tornare indietro, voleva non aver mai accettato la mia proposta.
Ha fatto di tutto per salvarla, ma ormai era troppo tardi.»
La commozione del giovane lupo si era fatta sempre più viva durante il racconto, fino a fargli tremare la voce. Tentò di mascherarla con un finto colpo di tosse, anche se non servì a molto.
«Tu hai istigato mio figlio, è tutta colpa tua! Se non gli avessi messo in testa quella stupida idea, ora Paige sarebbe viva!» affermò Talia, battendo con forza la mano sulla lastra legnosa.
L'eco della sua voce si propagò per tutta la casa.
«Credevo che quella ragazza fosse in grado di sopportare il morso, ma mi sbagliavo. A te non capita mai di sbagliare, eh Talia?!» gridò Peter, facendo un ampio gesto con le mani.
La sorella si avvicinò pericolosamente a lui, facendolo trasalire.
«Questo tuo errore è costato la vita ad un'adolescente.» disse la donna, digrignando i denti. Per un attimo le sue iridi divennero rosse.
Il giovane strinse i pugni, mentre la rabbia si impossessava a poco a poco del suo corpo, facendolo trasformare.
«Come te lo devo dire..io non volevo ucciderla!»
Detto ciò, sfoderò gli artigli, i quali gli bucarono le mani, ancora strette nei pugni. Alcune piccole gocce di sangue imbrattarono la pelle candida del ragazzo.
«Ma l'hai fatto. E ne pagherai le conseguenze.» annunciò Talia, guardandolo dritto negli occhi.
Non gli diede nemmeno il tempo per ribattere che era già sparita.
Peter abbassò la testa, guardandosi i palmi delle mani.
I tagli che si era appena procurato stavano già guarendo.
«Non è stata colpa mia.» affermò il ragazzo con decisione, incurante del fatto che la sorella potesse sentirlo.

YOU ARE NOT A MONSTER -Teen Wolf Where stories live. Discover now