5. La città delle luci

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Dopo aver finito di mangiare, Nezumi posizionò sul tavolo davanti a Shion un vetrino ed un paio di pinzette.
  "Questa è la cosa uscita dall'incisione sul collo. Prova ad aprirla. Probabilmente con le tue conoscenze riuscirai a capirne qualcosa"
  "Mie conoscenze?"
  Nel vetrino c'era uno strano corpo nero e fibroso, lungo circa due centimetri. Shion sollevò la cosa con le pinzette. Il disgustoso oggetto nero tra di esse sembrava mezzo sciolto. Dopo un più attento esame, Shion riuscì a distinguere qualcosa di trasparente ad un'estremità.
  "Queste sono...ali?"
  "Così sembrerebbe. Non ne ho idea. C'è anche un altro pezzo" aggiunse Nezumi. "Che mi dici di questo?"
  Era un altro ammasso nero. Quest'ultimo era duro e la sua forma ricordava un seme. Al centro si poteva distinguere un buco, che suggeriva facilmente l'idea di qualcosa che si era fatto strada fino all'esterno divorando ciò che lo teneva prigioniero.
  "Una crisalide, credo," disse Shion lentamente.
  "Crisalide? Come quelle in cui si trasformano le farfalle e le falene? Oh, aspetta, le farfalle non nascono dai bozzoli?"
  "I bozzoli sono le pareti esterne delle crisalidi," spiegò Shion. "Embrione, larva, crisalide e imago...la maggior parte degli insetti si evolve attraverso questi stadi. Questa qui... probabilmente si è trattata di qualche tipo di vespa."
  "Riesci a capirlo?"
  "Ci sono segni delle ali che stavano iniziando a formarsi. La qualità delle membrane, il fatto che ne fossero quattro... e sopratutto... " Shion deglutì. "L'ho vista con i miei stessi occhi...una vespa nera volare fuori dal collo di Yamase-san"
  "E pensi che quella vespa che hai visto e questa cosa nera uscita dal tuo corpo siano le stesse?"
  "Potrei sbagliarmi, ma credo siano esattamente le stesse. Questa cosa non è riuscita a completare la metamorfosi ed è rimasta allo stadio di crisalide. È riuscita a crearsi un varco fuori dal guscio, ma non è riuscita a diventare una imago adulta. Ha fallito"
  "Come mai?"
  Come mai? Aveva ragione, come mai era andata così questa volta? Perché la stessa vespa che era riuscita a crescere, trasformarsi e diventre un imago nel corpo di Yamase-san non era riuscita a cambiare dallo stato di crisalide nel suo caso? Era stata una coincidenza, o...Shion scosse la testa.
  "Non ne ho idea. Quello che posso dire con certezza è che si tratta di un organismo parassita che si nutre di esseri umani"
  Nezumi fissò il vetrino.
  "Una vespa parassita..." Mormorò. "Pensavo che le vespe si nutrissero solo del nettare dei fiori"
  "Solo una specie di vespe, come quelle del miele. Molte api o vespe, in questo caso, sono cacciatrici e di natura solitaria"
  "Ed esistono anche vespe parassite?"
  Shion fece di sì con la testa. Le domande di Nezumi erano semplici e brevi ed era facile rispondervi grazie alla conoscenza di cui disponeva. Ma nessuna di quelle domande andava fuori strada. Proseguivano con leggerezza ma accuratamente lungo l'argomento centrale. Con ogni risposta a cui rispondeva, Shion sentiva crescere dentro di sé un disagio, si sentiva come se venisse spinto sempre più con le spalle al muro.Aveva l'impressione che da un momento all'altro un'orrenda verità potesse sfuggire dalla sua bocca. Ma non puoi avere paura, disse a se stesso. Non poteva chiudere gli occhi e lasciare che gli eventi intorno a sé avvenissero senza la sua minima consapevolezza. Non poteva far finta che non fosse successo nulla e rifiutarsi di indagare, di agire. Si trovava nella posizione di chi ha vissuto in prima persona. Era stato un ospite dei parassiti, li aveva combattuti e ne era uscito vincitore. E come il simbolo della sua battaglia, portava un serpente rosso sul suo corpo adesso. Si, questo era il segno indelebile che la sua battaglia aveva lasciato su di lui, la sua firma. Il viso di Nezumi scrutava nel suo. Shion ricambiò lo sguardo senza distogliere gli occhi e parlò.
  "Si dice esistano 200,000 specie differenti di vespe parassite. Gli imenotteri come api e formiche sono insetti altamente specializzati e ci sono ancora decine di milioni di specie che non sono state ancora documentate. Anche vespe parassite...o così ho sentito"
  "Il che significa che non sappiamo cosa ne verrà fuori"
  "Non possiamo stabilirne la specie con certezza"
  "Ma possiamo ancora provare a capire"
  "Se avessimo una base da cui partire" rispose Shion.
  "Ma tu sei la base migliore di cui potremmo disporre" disse Nezumi con finto entusiasmo. "Allora come è stato, essere l'ospite di una vespa parassita? Puoi dire se era una nuova specie?"
  "Sei davvero sgradevole a volte, lo sai?" rispose Shion irritato.
  "Beh, tu mi fai incazzare tutto il tempo. 'Non possiamo stabilirne la specie con sicurezza' "
  "La maggior parte delle vespe parassite lo fanno"
  "Cosa?"
  "Le vespe sono classificate come parassite, in realtà sarebbe più corretto dire parassitoidi. Per diventare adulte, hanno bisogno di attaccarsi ad una preda... il loro ospite. E alla fine, senza fallire, lo consumano e poi lo uccidono"
  Alla fine senza fallire, consumano ed ammazzano l'ospite. Suonava ancora più grottesco detto così.
  "Ospite? Di che tipo?"
  "Ce ne sono tantissimi. Tarme, farfalle, larve di formiche, frutta... una specie di Ichneumonoideae chiamata Rhysella approximator deposita le uova nella larva di un altra specie, la Xiphydriida e ne fa il suo ospite"
  "Quindi una vespa vive sfruttando un altra vespa"
  "Non solo questo, ma un altra specie della stessa Ichneumonoideae, chiamata Pseudorhyssa Alpestris depone le uova nella stessa Xiphydriida dopo che la Rhysella, e le sue larve divorano la larva della Rhysella e della Xiphydriida"
  "Quindi si uccidono tra loro anche se fanno parte della stessa specie... wow, pensavo che solo gli umani uccidessero i propri simili. Quindi?"
  "Hm?"
  "Ci sono vespe parassite che attaccano gli esseri umani come ospiti?"
  "Non ne ho mai sentito nulla a riguardo" rispose Shion "Ci sono altri organismi che sono parassiti per gli uomini: virus, batteri, zecche, mosche e simili. Ho sentito una volta di una mosca deporre uova nella testa di un ragazzo e una delle larve gli invase il cervello, ma quello è stato un caso limite, penso... di non aver mai sentito di una vespa fare una cosa simile. La domanda è..." disse Shion pensieroso, "Come ha fatto a deporre le uova in un corpo umano? Come ha fatto a rompere la pelle con il suo ovopositore senza essere notata?"
  "Non lo ricordi?"
  "No. Non ho avvertito alcun dolore né prurito. Non mi è mai passato per la mente di essere stato punto da una vespa"
  "Quindi possono deporre uova senza che il loro ospite se ne renda conto"
  "Non solo, crescono anche ad una velocità sconcertante. E quando lo fanno, probabilmente espellono qualche sorta di sostanza che accelera rapidamente l'invecchiamento dell'ospite e lo conduce senza scampo alla morte. Anche il processo del Rigor Mortis e la sua scomparsa accelerano. E alla fine, un imago adulta, la vespa parassita si fa strada verso l'esterno divorando il corpo e riuscendo infine a fuggire fuori"
  Ci fu un momento di silenzio.
  Shion e Nezumi si guardarono l'un l'altro ed esalarono allo stesso tempo.
  "Sono sorpreso che tu sia sopravvissuto ad una cosa simile"
  "Si. Sto iniziando a sudare freddo al solo pensiero"
  "Ci sono troppe cose che non sappiamo" disse Nezumi "Da dove è venuta fuori questa qui? Che cosa è?"
  "Hey" disse Shion all'improvviso. "Qui non c'è stato nessun incidente simile?"
  "No, ho fatto qualche ricerca perché stava preoccupando anche me. Ci sono tipi morti per un colpo di pistola o persone affogate ubriache in un fosso, ma nessuno che è diventato vecchio improvvisamente e poi è morto. Qui non c'è il controllo dei media né la censura come in No.6" aggiunse Nezumi. "Quindi se dovesse succedere qualcosa fuori dall'ordinario, si verrebbe a sapere in un attimo"
  "Quindi se fosse accaduto in un altro blocco..." suggerì Shion. "Il blocco sud, forse? Quell'ambiente è forse il più appropriato per una nuova specie di insetto"
  Nezumi scosse la testa lentamente.
  "Non credo che possa essere successa una cosa simile. Se cosi fosse, la Città avrebbe chiuso tutti i cancelli d'ingresso. Ma non hanno mostrato alcun segno a riguardo. Le produzioni alimentari continuano ad essere importate dal blocco Sud come al solito. Per il West Block è lo stesso"
  "Allora la vespa deve essere venuta fuori da No.6... non riesco a crederci" mormorò Shion a se stesso.
  "Incredibile... hai ragione." Nezumi picchiettò leggermente il vetrino con le dita. Scosse piano le spalle.
  "Nezumi?"
  Nezumi aveva il capo abbassato e dalle labbra usciva una risata sommessa, che presto divenne fragorosa. Riecheggiava nel seminterrato che traboccava di libri. Nezumi collassò sul letto, tenendosi lo stomaco con le braccia e continuava a ridere più forte di prima. Shion all'istante afferrò una brocca d'acqua e gliela versò sulla testa.
  "Hey!" Nezumi scattò in piedi "Che diavolo fai?"
  "Ti senti bene?"
  "Bene? Sono completamente fradicio adesso"
  "Io...pensavo avessi una crisi isterica o qualcosa di simile, allora..."
  "Perché avrei dovuto farmi venire una crisi isterica?"
  "Beh hai iniziato a ridere senza motivo, ho pensato solo..."
  "Stavo ridendo perché è divertente"
  "Divertente? Ma che dici?"
  Nezumi scosse la testa con impeto. La faccia di Shion venne investita da alcune goccioline d'acqua.
  "E' troppo divertente, non credi? Dove si sarebbe originata esattamente quella cosa? A No.6. Una misteriosa vespa mangia-uomini svolazza in giro per questa Utopica Città modello, la Città Santa, come la chiamano. La città del futuro, l'epitome della scienza moderna. E viene divorata da delle semplici vespe. Troppo divertente"
  "Non è qualcosa di cui ridere. La gente sta morendo"
  Nezumi si tirò in piedi. Raggiunse Shion fermandosi in modo da trovarsi faccia a faccia. Nezumi aveva ragione, pensò Shion. Era alto. Eccedeva Shion in altezza di diversi centimetri.
  "Cosa?" Shion inconsciamente fece un passo indietro. Si mise dritto e cercò di pareggiare le spalle come meglio poteva nonostante il muro di libri dietro di lui. Negli occhi grigi di Nezumi aveva visto brillare un bagliore crudele, capace di trafiggere. Era stato solo un attimo, ma non gli era sfuggito.
  "Scusa la mia domanda sciocca..." disse Nezumi in una voce priva di espressione. Allo stesso tempo, un paio di dita si chiusero attorno alla gola di Shion.
  "Hai mai ucciso una persona?" Le dita di Nezumi affondavano lentamente più in profondità nel collo di Shion.
  "Mai..." disse Shion debolmente "Ovviamente non l'ho mai fatto..."
  Le labbra sottili di Nezumi si curvarono leggermente in un sorriso glaciale.
  "Lo immaginavo. Ma tieni a mente questo. La vespa potrebbe anche uccidere l'ospite per potersi tenere in vita a sua volta, ma gli uomini possono uccidere altri umani per ragioni molto più piccole di questa. E tu sei stato quasi ucciso da un altro umano"
  "Lo so"
  "Bugiardo. Non sai nulla"
  "Lo so veramente!" disse Shion rabbioso, afferrando il polso di Nezumi. "Lo so. Se fossi stato portato nel Carcere come avevano pianificato, mi avrebbero accusato di essere l'assassino al posto delle vespe. Alla meglio avrei avuto una condanna a vita, alla peggio sarei stato ucciso..." Si fermò un momento, poi continuò con determinazione. "Il Dipartimento voleva guadagnare tempo. Avevano bisogno di tempo per scoprire la verità sulla causa della morte di Yamase-san e facendo di me il sospettato, volevano accantonarlo come un semplice caso di omicidio ad occhi esterni. Ho ragione?"
  Le dita di Nezumi lasciarono la presa. La pelle dove erano affondate stava bruciando.
  "Buona risposta, pieni voti" Disse con una voce allegra. Poi il tono ricadde in una serietà scherzosa. "Sembra che questo giovane squilibrato, caduto in disgrazia dai piani alti della società, abbia perpetrato questo crimine in nome del risentimento verso la Città. In base a quanto scoperto dagli inquirenti, il ragazzo avrebbe creato una sostanza chimica speciale che avrebbe poi usato in molteplici atti criminali. Grazie al lavoro del Dipartimento di Sicurezza, comunque, il giovane uomo è stato arrestato. Vorremmo assicurare i cittadini che sono perfettamente al sicuro adesso. Probabilmente sarà scritto così da qualche parte" Scoppiò a ridere. "Che farsa ridicola. Immagino che le tue conoscenze e la tua storia si adattino perfettamente al ruolo di 'pericoloso criminale'"
  "La città ha il completo accesso a tutte le informazioni personali dei cittadini" rispose Shion. "Probabilmente è stato facile trovare una persona da inserire nel ruolo che volevano"
  "E' più probabile che avessero pensato a te fin dall'inizio"
  "Huh?"
  "Dal giorno in cui mi hai aiutato, la Città ti ha marchiato come un sospetto su cui fare attenzione. Hanno controllato la tua vita di ogni giorno fin nei minimi dettagli. Con chi ti incontravi, di cosa parlavi, cosa mangiavi... pensavo che questo caso di omicidio fosse stato architettato dalla Città per poterti arrestare. Mi sbagliavo, però, ed ora sappiamo il perchè"
  "Ma perché? A che scopo..."
  "Perché non eri un cittadino fedele" rispose Nezumi mentre si asciugava i capelli con un asciugamano. Il suo profilo era delicatamente cesellato. Shion si ritrovò a pensare che sembrava di trovarsi davanti ad una creazione artificiale. Quel volto che sembrava completamente diverso da un qualsiasi volto fatto di carne sotto la cui pelle scorre sangue, diverso da un qualsiasi altro volto che possiede calore, privo di qualsiasi imperfezione umana; lontano da un volto che muta in base alla gioia o alla rabbia, che muta nel dolore o per l'allegria, che si imperla di sudore o viene rigato dalle lacrime. Non aveva nulla di un volto umano: sembrava una bambola realizzata con la precisione più estrema.
  Ma anche così, pensò Shion, stringendo i pugni. Il polso stringeva tra le sue mani qualche minuto prima era caldo e avvertiva il pulsare di un leggero battito sotto la pelle.
  "Sei di nuovo tra le nuvole. Ti sto annoiando?"
  "Huh? Oh, no...certo che no. Mi stavo solo domandando cosa intendi per... non fedele" Il viso di Shion divenne rosso, anche se non ne capiva il motivo. Nezumi sbuffò annoiato.
  "Quella città accetta solo le persone che le giurano assoluta fedeltà. Non permette alla gente di resistere, obbiettare o reagire. Si assicurano che ogni fattore esterno sia rimosso completamente. Ecco come è prosperata fino ad ora"
  "Ed io sono stato il fattore esterno questa volta"
  "Sei più che esterno per loro...pensaci. Hai ospitato un VC, nutrivi il sospetto che la Città manipolasse le informazioni e hai visto la crudeltà oltre la loro facciata. Come cittadino hai fallito il test. Sei un candidato indesiderato. La città aspettava solo la opportunità giusta per liberarsi di te...Hey" disse Nezumi improvvisamente. "Dimmi, come si comporta il sistema immunitario quando un virus invade il corpo umano?"
  "Huh?" Shion fu preso alla sprovvista. "Beh, prima il sistema immunitario, un tipo di linfocita, individua le cellule infettate dal virus e le distrugge. Poi il ribonucleasi si attiva e impedisce il diffondersi del virus. Poi..."
  "Basta così" interruppe Nezumi. "Cavoli, ti ho chiesto di spiegare qualcosa e non sai più quando fermarti. Ecco perché la gente si incavola con te"
  "Sei l'unico che si arrabbia con me"
  Nezumi lo ignorò con una piccola risata derisoria.
  "Quindi sostanzialmente, per la città tu sei un virus. Ed è per questo che hanno provato ad eliminarti"
  "Sono un essere umano. Non potrebbero cancellarmi così velocemente"
  Nezumi sospirò profondamente esasperato.
  "E' facile per un umano uccidere altri umani, lo sai"
  Shion strinse forte i pugni di nuovo.
  "Ma sono anche in grado di salvare altre persone"
  "Cosa?"
  "Tu hai salvato me. Nezumi" disse serio. "Le vespe parassite non si aiutano tra loro. Ma le persone possono salvare altre persone. Sbaglio?"
  Nezumi sorrise appena e il suo sguardo scivolò via da Shion.
  "Sei il più stupido di tutti. Senza speranza. Da dove hai tirato fuori quel nauseante cliché? Te l'ho detto, sto solo ripagando il mio debito"
  "E io ti ho detto, hai già pagato abbastanza"
  "Che generoso da parte tua dare così poco valore al mio debito" disse Nezumi sarcastico.
  "Allora tu devi avergli dato un valore troppo alto"
  Nezumi lasciò fuori un lungo respiro e guardò il soffitto. Si morse il labbro in silenzio come per cercare le parole giuste. I topini si radunarono intorno ai suoi piedi.
  "Tu non capisci" disse continuando. "Nemmeno una grande quantità di parole riuscirebbe a farti comprendere. Quel giorno di quattro anni fa, avevo perso la speranza quasi completamente. E perdere la speranza significa la fine. Questo lo sapevo bene. Ma era impossibile che qualcuno potesse aiutarmi o allungare una mano verso di me...Questo era quello che pensavo davvero. Non potevo chiedere aiuto e non avevo nessun posto dove fuggire... Ero riuscito ad intrufolarmi nel quartiere di Cronos, ma ero così stanco, ormai, da non essere più in grado di muovermi. Pensavo fosse solo questione di tempo prima che venissi catturato..." si fermò e parlò con calma. "Mi sentivo così...umiliato. Mi domandai se la ragione stessa per cui ero nato era semplicemente quella di morire in quel modo nell'umiliazione... non ridere"
  Shion non ne sarebbe mai stato capace. I suoni di quella notte di quattro anni fa stavano echeggiando nelle orecchie. I suoni mescolati del vento, della pioggia battente e degli alberi che ondeggiavano crescevano vividi e precisi nella sua mente. E nel mezzo del frastuono e dell'oscurità, un ragazzino completamente fradicio era rannicchiato sul pavimento.
  "E proprio in quel momento la finestra si aprì. L'avevi spalancata completamente, non è vero? E poi hai allargato le braccia"
  "Sì, mi ricordo. Mi sentivo davvero irrequieto e avevo voglia di gridare"
  "Per me, mi sembrò che mi stessi chiamando, invitandomi ad entrare. Pensai che era incredibile, e che stava accadendo proprio in quel momento. E tu avevi lasciato la finestra aperta anche dopo essere rientrato"
  "Dovevo spegnere il sistema di controllo dell'atmosfera"
  "Non mi importa la ragione. Quella finestra che avevi lasciato aperta incoscientemente è stato il mio colpo di fortuna. E il fatto che tu non abbia chiamato il Dipartimento di Sicurezza, ma invece mi abbia curato la ferita e mi abbia persino dato cibo è stato un altro miracolo. Per la prima volta scoprii che cose come queste possono succedere. Che è possibile che venga allungata una mano così... sei stato il primo ad insegnarmelo. Come tutti loro..." Nezumi lentamente guardò intorno alla stanza.
  "Queste centinaia di storie qui, tu mi hai insegnato che a volte incontriamo le più inaspettate cose. Ed è per questo che sono riuscito a sopravvivere..." cadde in un silenzio momentaneo "Quindi hai ragione. Ci sono volte in cui le persone sono salvate da altre persone. E tu sei quello che lo ha insegnato a me. Sei stato l'unico che me lo ha insegnato. Il debito che ho verso di te è cosi alto...sfortunatamente per me."
  La voce di Nezumi era cosi calma che era quasi un mormorio, ma era profonda e chiara e risuonava amabilmente nella orecchie di Shion. Quindi è così, pensò Shion e stese le dita fissandosi il palmo. Quella notte, mentre apriva la finestra con quelle stesse mani, insieme al vento aveva invitato un miracolo.
  "Non lasciarti trasportare troppo" disse Nezumi, le sue parole diventavano velocemente brusche. "Ti sto dando il trattamento di riguardo perché ho un debito con te. Se ti lasci trasportare ed inizi a fare l'impertinente ti sbatto fuori"
  "Mi sta bene" disse Shion mitemente "Non so se credi alle mie parole, ma non sono il tipo da lasciarsi trasportare così facilmente. Ma come hai scoperto che ero in pericolo?" Chiese curioso "Non è che mi stessi sorvegliando continuamente per quattro anni, giusto?"
  Nezumi raccolse un topo grigio e lo sollevò verso Shion. Era più piccolo degli altri topini.
  "Guardalo bene"
  Shion prese il topo tra le mani e lo portò vicino alla faccia.
  "E'... un robot?"
  "E' fatto abbastanza bene, non trovi? Ha un set di sensori istallati all'interno. Questo cosino è piccolo abbastanza da poter passare attraverso la sorveglianza cittadina e muoversi liberamente. Anche se dipende dall'area."
  "Lo hai fatto tu?"
  "Beh, sì" disse con naturalezza. "Mentre ero lontano da No.6 questo qui mi mandava i dati che ti riguardavano"
  Shion chiuse leggermente le dita intorno al topo tra le mani. Non aveva né il calore né la morbidezza caratteristica degli esseri viventi. Di contro, raccolse uno dei topini che correvano accanto ai suoi piedi e lo tenne anch'esso nel palmo. Questo era sicuramente caldo e pulsava.
  "Non sapevo quando o come la città pensava di liberarsi di te" continuò Nezumi. "Sei giovane ed intelligente. Indubbiamente costituivi ancora una risorsa di cui potersi servire. Non pensavo si sarebbero liberati di te con quella facilità. Ho pensato che una volta scoperto come potessi essergli utile ne avrebbero preso pieno vantaggio. Farti passare per un assassino è stato qualcosa di estremamente facile per loro. Eri il loro agnello sacrificale" sogghignò "Avevano intenzione di tenerti chiuso nel recinto fino al giorno della cerimonia, quando ti avrebbero condotto davanti a tutti e avrebbero fatto un vistoso spettacolo tagliandoti di netto la testa"
  "Quindi sono passato dall'essere un virus ad essere un agnello, huh. Non è un miglioramento così grande"
  "Ehi, gli agnelli sono carini. Molto più adorabili di te, comunque"
  "Apprezzo il complimento" disse Shion per niente divertito. "Quindi questo piccolino avvertiva i cambiamenti che avvenivano attorno a me e te li comunicava?"
  "Sì. E' cominciato quel giorno in cui quell'uomo morì di cause innaturali al parco dove lavoravi. Dopo quell'avvenimento, il Dipartimento ha cominciato a innalzare la loro sorveglianza intorno a te. E come volendo aggiungere glassa alla torta, è morto anche il tuo collega. Era l'opportunità perfetta per arrestarti"
  "Sorveglianza...non sapevo nemmeno di essere spiato"
  "Lo fanno in modo che tu non lo avverta. Una volta che accade, è già troppo tardi"
  "E' spaventoso"
  "Lo noti solo ora?" lo prese in giro Nezumi. Shion si tirò su la frangia. Era confuso...riguardo a quello che era successo, quello che sarebbe successo e cosa doveva fare d'ora in avanti. Non sapeva quasi nulla. Ed era terrificante non sapere. Ma c'era un'idea, anche se si trattava di mera speculazione, che brillò nei suoi occhi.
  "Nezumi"
  "Hm?"
  "Può essere che il Parco...?"
  "Il cosa?"
  "Il Parco Forestale al centro della Città. Il mio posto di lavoro...può essere che le vespe parassite fossero originate lì?"
  "Perché?" disse Nezumi. "Il parco è esattamente al centro della città. Sembrerebbe essere una foresta ma è artificiale. Tutta la vita selvatica è controllata dalla Città. Se una vespa parassita fosse sbucata fuori dal nulla l'avrebbero notata sicuramente"
  "E' vero, ma... di tutti i luoghi in Città il Parco sarebbe il luogo più adeguato per generare una nuova specie. E tutte le vittime fin ora, incluso me, erano nel parco quando è successo. Certo..." esitò Shion "Non so se sono successi degli incidenti in altre zone della Città...ma penso che parte della ragione per cui la città sospettava di me era perché gli incidenti erano tutti concentrati in quel posto, ma in quel caso..."
  "Quel mostro deve essere nato lì da qualche parte senza essere stato notato dal Sistema di Controllo"
  "E' plausibile, no? E in più, il Parco è dove si riuniscono molte persone"
  "Non si troverebbe in carenza di ospiti" disse Nezumi in tono macabro.
  Era un Parco creato in nome della bellezza e della comodità esattamente per i cittadini. Se una specie che faceva preda di umani lo abitava davvero, allora...
  "La primavera" mormorò Shion.
  "La primavera?" echeggiò Nezumi interrogativamente.
  "Giunto l'inverno le vespe cesseranno le loro attività entrando in uno stato dormiente. Le uova già deposte passeranno probabilmente l'inverno intatte"
  "Dentro i corpi delle persone"
  "Sì, e quando arriverà la primavera, riusciranno a riprendere l'attività per diventare imago. Nasceranno tutte insieme"
  Nell' abbondante stagione, con la luce del sole e la fioritura dei fiori, una massa di vespe nere sarebbe uscita simultaneamente attraverso i corpi delle persone e avrebbe spiccato il volo. Quante ne sarebbero state? Quante persone sarebbero state sacrificate?
  "Dobbiamo fare qualcosa"
  "E come hai intenzione di 'fare qualcosa' a riguardo?" rispose Nezumi bruscamente.
"Non pensare nemmeno di tornare indietro in città. Saresti ucciso. Sei un principiante, non puoi tirare un giochetto elaborato e passare attraverso la sorveglianza. Dieci ad uno, appena metti piede in città, saresti sparato. Non abbiamo un asso nella manica da tirare fuori, lo sai"
  "Veramente...uno ci sarebbe"
  Nezumi strinse gli occhi.
  "Sono sopravvissuto all'attacco di quella vespa. Esiste la possibilità che io abbia sviluppato degli anticorpi in grado di resistere alla tossina. Se è cosi allora è possibile ricavare un siero dal mio sangue"
  Nezumi lanciò uno sguardo inorridito verso Shion e scrollò le spalle in un gesto esagerato.
  "E poi cosa facciamo? Entriamo ballando il Walzer dentro il Dipartimento di Salute dicendo 'Vi prego, controllate il mio sangue. E già che ci siete ricavatene un siero'? È un'idiozia. Probabilmente ti prosciugherebbero tutto il sangue dalle vene e ti getterebbero nella spazzatura insieme al resto dei rifiuti organici. Certo, quello che dici è impressivo, ma sei preparato a perdere la vita per quelle persone?"
  "Non voglio morire"
  "Allora non pensare a queste cose inutili. Che tu abbia o meno gli anticorpi di cui parlavi, una volta che ti hanno preso, verresti ucciso comunque. È solo una questione di prima o dopo"
  "Allora cosa dovrei fare?"
  "Non fare niente. Lascia che si difendano da soli"
  Shion sollevò il viso.
  "Lasciarli stare?" chiese con calma.
  "Sì. Che spettacolo magnifico sarà" sogghignò Nezumi. "Potrai vedere la Città Santa cadere in rovina, luccicante nella luce della primavera. E avrai il posto d'onore da questa casa"
  "Nezumi!" Shion alzò la voce bruscamente.
  "Woa, non buttarmi di nuovo l'acqua addosso"
  "Sei davvero certo che il West Block sia al sicuro da tutto questo?" Disse incredulo "Siamo esseri umani, come loro. Non c'è modo di sapere quando le vespe attaccheranno anche noi"
  Nezumi cadde in silenzio. Un sorriso gli incurvò le labbra.
  "Non siamo uguali"
  "Cosa?"
  "Le persone dentro la Città di certo non vedono i residenti del West Block come uguali esseri umani. Non sai ancora che razza di posto è questo, vero? Questo è la pattumiera della Città Santa. No.6 ha prosperato gettando qui tutto quello che non voleva. Dovresti dare un bello sguardo in giro e guardare da te"
  "Nezumi..."
  "Questo è solo un mio pensiero ma senti..." continuò "Quel mostro probabilmente sceglie solo i residenti di No.6 come suoi ospiti...le persone che hanno spinto tutto ciò che è sporco in mano agli altri per vivere in quell'ambiente perfettamente igienico, ben nutrito e in eccellente salute. Mister-mostro ha ottimi gusti"
  "Come puoi esserne cosi sicuro?"
  "Non ho indizi riguardo la biologia degli insetti, Shion, ma probabilmente ho ragione a credere che qualunque ape, vespa, formica o cavalletta preferirebbe luoghi con più cibo. In termini di densità della popolazione qui siamo molto più numerosi della città. Ma vedi qualche segno del mostro qui? No. Il che significa che non ci sono prede né ospiti da questa parte. Giusto?"
  Shion era senza parole. I pensieri si facevano confusi e la testa gli pulsava. La mano di Nezumi gli toccò la guancia.
  "Mi dispiace" disse dolcemente "Non volevo crearti pensieri. Dimenticavo che vieni dall'altra parte, da dentro il muro"
  "Non capisco cosa intendi per dentro e fuori"
  "E' normale che tu non ci riesca" disse Nezumi gentilmente "E' normale, voi probabilmente non avete mai provato a capire cosa accadeva al di fuori delle mura, non è vero? Probabilmente non eravate nemmeno curiosi al riguardo. Dimentichi, arroganti, felici persone... Ma tu, poverino" mormorò "Sei caduto dal piedistallo"
  Il che significa che non posso più essere dimentico, arrogante e beato. È quello che vuoi dirmi? Shion lasciò parlare il suo sguardo e guardò Nezumi negli occhi.
  Se l'arroganza è non conoscere niente e non aver mai provato a conoscere e se quella vita felice che ho vissuto fino ad oggi è stata costruita su quest'ignoranza, allora per certo, non mi importa di aver gettato via tutto. Cadere dal mio piedistallo è stata probabilmente la cosa migliore che mi sarebbe potuta accadere.
  "Nezumi" disse seriamente.
  "Hm?"
  "Voglio conoscere la verità. Voglio sapere cosa è vero, cosa sta succedendo al mondo in cui vivo. Voglio vedere il suo vero volto"
  Nezumi scrollò le spalle e gli rivolse un sorriso sarcastico.
  "Parole così infantili"
  "Abbiamo la stessa età"
  "Ho molta più esperienza di vita di te. Cavoli, non so chi altro direbbe una battuta come 'voglio sapere la verità ' eccetto Amleto, forse.."
  "Chi è?"
  "Un principe di Danimarca. Penso che dovresti equilibrare i pregiudizi di quella 'conoscenza' prima di sapere la verità. Non conosci quasi niente dei classici, vero?"
  "Beh, non ne ho mai avuto bisogno fino ad ora..." Shion aggrottò le sopracciglia. "Le arti non erano molto incoraggiate, quindi..."
  Nezumi si allungò verso lo scaffale e ne tirò fuori due libri.
  "Se quello che dici è vero, allora una volta che giungerà l'inverno, la confusione cesserà. Il che significa che il tutto è sospeso fino a primavera"
  "Probabilmente"
  "Non c'è bisogno di preoccuparsi" disse a cuor leggero. "Non ne uscirà niente. Quindi finché ti ristabilirai e sarai in grado di muoverti totalmente, potresti leggergli questi"
  "A chi?"
  Un topolino marrone si arrampicò su per la gamba di Shion e si sedette sulle gambe incrociate.
  "Adora Macbeth e Faust. Li hai almeno mai sentiti nominare?"
  "No"
  Nezumi sorrise ed emise un sospiro esagerato.
  Non l'otterrete se non lo sentite,
se non vi viene su dall'anima
e con la forza di un moto spontaneo
s'impone al cuore di ogni ascoltatore.
State pure seduti. [1]
  "Ecco come stanno le cose. Dovresti concedere riposo al tuo cervello e lavorare sull'allenare la tua anima. La tua mamma era solita leggere per te, giusto?"
  "Sì"
  Il topolino squittiva insistentemente.
  "Oh, giusto. Parlando di tua mamma, ho un messaggio. Quasi me ne dimenticavo"
  "Huh?"
  Un leggero colorito imporporò le guance di Nezumi mentre si girava ostinatamente dall'altra parte.
  "Beh, visto che sei riuscito a non morire... ho pensato non avrebbe fatto male dire a tua madre che ti trovi qui ora"
  "Sei andato a incontrare mia madre?"
  "Non io" disse bruscamente "Io sono rimasto nel tunnel sotterraneo. Questo qui..."
  Il topo marrone girò la testa da un lato.
  "...è andato al posto mio, con un bigliettino in bocca. Uno dei più vecchi trucchetti nella letteratura, ma sorprendentemente è passato attraverso la sorveglianza senza essere notato"
  "Grazie..."
  "Smettila" Nezumi fece una smorfia "Non guardarmi con quegli occhi pieni di lacrime... Possibile che tu non ti senta per niente imbarazzato?"
  "Stavo parlando con questo topolino qui"
  "Oh...bene, allora"
  Shion era veramente grato. Avendo visto di persona quanto fosse difficile oltrepassare il muro, si sentiva grato dal profondo del cuore che Nezumi avesse assunto lo stesso rischio solo per consegnare un messaggio a sua madre. Quindi questo è quello che intende per guadagnare conoscenza.
  "Tua madre ha del coraggio" rimarcò Nezumi "E' riuscita a mandarmi una risposta senza farsi scoprire" Nezumi gli lanciò un pezzo di carta arrotolato che era la metà della misura di un suo dito. C'era un messaggio scritto su di esso che poteva essere letto a malapena.
 'Pressi LK-3000 Latch Bl 3F. Non certa - K'
  "Cosa significa?" Lui e Nezumi si guardarono perplessi.
  "E' una lettera che tua madre ha scritto al suo amato figlio" disse Nezumi "Non hai alcun indizio di cosa si possa trattare?"
  "Non proprio" rispose Shion dubbioso. "'K' probabilmente sta per il nome di mia madre, ma questo... 'non certa'...?"
  "Probabilmente si tratta di un indirizzo. Non che siano molto utili i numeri civici qui... Latch Building, huh.. immagino che mi toccherà fare delle ricerche"
  "Quindi significa che mia madre conosce qualcuno che vive nel West Block" Era una sorpresa anche per lui. Non aveva mai sentito Karan spiccicare una singola parola riguardo qualcuno che viveva lì. Nezumi schioccò le dita come se avesse avuto un'intuizione.
  "Oh! Lo so"
  "Huh?"
  "Sarà tuo padre"
  "Impossibile" replicò Shion "Guarda qui chi ha letto troppe storie. Non ti vergogni per niente?"
  Nezumi fece un verso in disappunto.
  "Sei lento a rispondere. Ma, beh, penso tu abbia ragione. Sarebbe la tipica trama di un melodramma, no? Il padre da tempo perduto e il figlio che hanno una riunione strappalacrime dopo 16 anni"
  La voce di Nezumi si fece improvvisamente più profonda.
  "Mi sei mancato tantissimo, figlio mio!"
  "Anche tu, padre!" Shion si gettò tra le braccia spalancate di Nezumi, intrecciando le sue dietro la schiena dell'altro. Era caldo... Per un istante gli tornò in mente quella sensazione gelida del corpo senza vita di Yamase. Ma era questo calore, non quel gelo che voleva ricordare; e Shion giurò a se stesso di non dimenticare mai il calore del corpo che si trovava tra le sue braccia in quel momento. Sperava che tutti gli esseri viventi, se stesso incluso, potessero continuare ad essere vivi. Non voleva che la sua vita gli fosse strappata ingiustamente. Poteva sentirlo...il piacere di vivere, respirare e di possedere un corpo fatto di carne calda. Nezumi si staccò gentilmente dall'abbraccio.
  "Stai diventando più veloce a scegliere le tue battute" disse in approvazione.
  "Lo so. Ho fatto parecchia strada in poco tempo, non credi?"
  "Un allievo eccellente. Vogliamo andare allora?"
  "Dove?"
  "Fuori"
  Fuori era buio. Lì nel West Block, notte e completa oscurità erano sinonimi. Un vento gelido pungeva la pelle di Shion.
  "Guarda" puntò Nezumi. No.6 emergeva fuori dall'oscurità, immersa nella luce, brillando a distanza.
  "E' sempre lì che brilla in questo modo, mattina, giorno e notte. É bella, vero?"
  "Sì"
  "Ma dove vivrai d'ora in poi è qui" La terra era immersa nell'oscurità, con delle luci occasionalmente sparse. Bruciavano desolate e facevano apparire l'oscurità circostante ancora più nera dell'inchiostro. Le nuvole in alto si dissiparono e la luna fece capolino. Era una luna crescente. Un filo d'argento, sottile come un unghia, galleggiava nel cielo spoglio.
  Nezumi si accovacciò per raccogliere qualcosa.
  "Guarda" Era una vespa morta.
  "Sembra una normale vespa"
  "Avevi ragione, sembra che la stagione dell'attività delle vespe sia finita"
  "In primavera..." continuò Shion
  Era possibile che la Città avrebbe resistito in qualche modo fino alla primavera. Gli avrebbe lasciato qualche mese come un periodo di grazia fino all'arrivo del giudizio fatale.
  "Se sei serio riguardo il combattere le vespe parassite, non ti intralcerò" Disse Nezumi "Ma se significa aiutare No.6 io ne sono fuori"
  "Hai del rancore nei confronti di No 6?"
  Non vi fu risposta. Il vento soffiò più forte, i rami degli alberi in alto frusciavano e cigolavano oscillando nell'oscurità.
  "Shion"
  "Hm?"
  "La città dove sei nato e cresciuto...quello è il parassita più grande"
  "Huh?"
  "Si attacca all'ospite, ne succhia tutti i nutrimenti e lo divora per intero. Questo è il tipo di città che è No.6. Una città parassita... capisci cosa sto dicendo?"
  "No"
  "Lo scoprirai presto. Hai detto di voler conoscere la verità, ma una volta saputa non sarai più in grado di tornare indietro. Se fossi in te mi preparerei"
  "Mi sono già spinto troppo oltre per tornare indietro, non credi?"
  "Immagino di sì"
  La risata leggera di Nezumi veniva trasportata dal vento. La sua voce era arida e vuota.
  "Se scoperta la verità sarai ancora intenzionato a proteggere No.6...allora..."
  Nell'oscurità, il volto di Nezumi si girò verso il suo. Shion poteva avvertire addosso il suo sguardo. Riusciva quasi a vedere il grigio dei suoi occhi così vividamente.
  "Allora anche tu sarai mio nemico"
  "Cavoli, si gela qui. Torniamo indietro"
  Il tono di Nezumi era leggero. Come se non fosse successo nulla. Diede le spalle a Shion ed iniziò a fischiettare scendendo le scale.
  "Nezumi"
  Il fischiettio si fermò.
  "Non mi hai ancora detto il tuo nome"
  "Nezumi è e Nezumi deve restare. Va bene così"
  "Ma non ti dona. Era una promessa. Hai detto che me lo avresti detto se fossi sopravvissuto"
  Ci fu una risata soffice che si trasformò velocemente e nuovamente in un fischiettio. La porta si chiuse e il silenzio tornò nell'oscurità. Shion si trovava in piedi da solo, ancorato sul posto. Il vento gli accarezzava i capelli bianchi. Poteva sentire un cane latrare in lontananza.
  Guardò in alto il cielo contornato da luccichii simili a gioielli. La città parassita. La città, il cui nome Nezumi aveva pronunciato con tanto disgusto, era luccicante e bellissima.
  Shion distolse gli occhi dalla luce e prese un respiro profondo.
  Poi discese lentamente i gradini verso la stanza di sotto.

-FINE Volume 1 -

[1] Goethe, Johann Wolfgang von. The Tragedy of Faust, Part I. Trans. Anna Swanwick. New York: P. F. Collier & Son, 1909. (ll. 189-192)

No.6 (Volume 1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora