2. Il luogo degli dèi

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Hannahanna decise di usare la sua ultima risorsa. Raccolse non diverse ma milioni, miliardi di api e disse "Oh api, che siete piccole e agili e volate rapide come la luce, voi sarete sicuramente in grado di trovare il Dio Telepinu. Vi prego, andate"
- La scomparsa di Telipinu, mito ittita.

Ai piedi di un piccolo albero, la cui corteccia era più chiara degli altri alberi che lo circondavano, giaceva una persona priva di sensi. Era un bambino, ancora più piccolo della ragazzina. Si contorceva in preda al dolore. Shion lo prese tra le braccia e gli sollevò il busto per farlo mettere seduto. Anche nella luce fioca del tramonto, poteva vedere il pallore mortale del bambino. Continuava a graffiarsi la gola con le unghie, agitandosi freneticamente. La sua bocca era spalancata e le labbra avevano perso tutto il loro colore.
  Soffocamento. Tossiva per qualcosa che gli bloccava la gola. Non c'era tempo da perdere. Supportando il ventre del bambino con un braccio, Shion gli picchiò la schiena con il palmo dell'altra mano.
  "Sputalo fuori, forza!" lo spronava. Continuò a colpire la schiena scheletrica del bambino, due, poi tre volte.... Quattro, cinque....
  Il bambino tossì con forza e finalmente rigurgitò. C'era un piccolo oggetto scuro ricoperto dal vomito. Il ragazzino distorse leggermente il viso.
  "Acqua, porta dell'acqua, presto!" Shion comandò Nezumi. Fece distendere il bambino sul terreno, e avvicinò la propria guancia alla bocca. Riusciva a sentirne il respiro.
  Sta bene, respira. Non aveva bisogno di liberare le vie respiratorie o praticargli un massaggio cardiaco. Ma la sua coscienza...
  "Chiamalo per nome"
  La ragazzina rispose velocemente all'invito di Shion. Si chinò verso il bambino, avvicinandogli il viso all'orecchio e lo chiamò per nome.
  "Rico, riesci a sentirmi?! Rico"
  "Rico, riesci a respirare?" Chiamò Shion dopo di lei.
  Il torace del ragazzino si gonfiò e le palpebre si sollevarono. Una lacrima fece capolino e scivolò poi lungo la guancia.
  "...Sorellina..."
  "Rico!" Shion bloccò gentilmente la ragazzina prima che potesse gettarsi al collo del bambino. Lentamente sollevò il corpo di Rico dal pavimento, e gli portò un bicchiere d'acqua alla bocca.
  "Riesci a bere?"
  "Sì"
  "Bravo piccolo. Bevi lentamente. Allora ti chiami Rico. Huh?"
  "Sì"
  "Rico, riesci a sentire chiaramente la voce di tua sorella e la mia? Ci riesci a vedere bene?"
  "Sì. E quest'acqua è buona"
  "Sei un bravo bambino" disse Shion con entusiasmo. "Hai fatto davvero un ottimo lavoro. Come senti lo stomaco? Ti fa male il petto?"
  "La gola...mi fa male la gola..."
  La gola di Rico era ricoperta da graffi che cominciavano a sanguinare. Probabilmente si era ferito con le sue stesse mani mentre si agitava in preda al dolore. Shion prese alcune garze e del disinfettante dal kit di emergenza. Saranno stati vecchi di quattro anni, ma era tutto quello di cui disponeva in quel momento.
  "Brucerà un po'. Ma cerca di sopportare"
  "Lo farò"
  Disinfettò la ferita, applicò una garza pulita e fasciò il collo di Rico con delle bende. Shion poteva solo eseguire le procedure di emergenze basilari. Era il massimo che poteva fare. Se avesse detto qualcosa con la parola 'ospedale', Nezumi gli avrebbe probabilmente riso in faccia. Shion sapeva bene che in quest'area, il West Block di No.6, non esistevano beni come una decente clinica medica. Shion raccolse dal vomito di Rico quello che sembrava la causa del soffocamento.
  "Una ghianda?" Era piccola e tonda "Perché avrebbe dovuto..."
  Rico distese il capo sul terreno. Nezumi incrociò le braccia, restando in piedi al fianco di Shion e sospirò leggermente.
  "Avrà avuto fame"
  "Huh?"
  "Probabilmente aveva talmente fame da non riuscire a sopportarlo. Quella ghianda...una volta macinata, è...beh, è commestibile. Probabilmente le stava raccogliendo quando gli è venuta fame. Aveva così tanta fame da decidere di metterne qualcuna in bocca e stava andando tutto bene fin quando glie n'è rimasta una in gola...credo sia andata così."
  "Rico ha sempre fame" disse la ragazza. "Anche se la mamma gli cede la sua porzione di pane, continua ad avere fame"
  "È un pezzo di pane così piccolo" protestò Rico. "Un morso ed è già finito" Scoppiò in una fitta di tosse. La sua voce suonava rauca e il volto era ancora pallido.
  Shion gli mise una coperta sulle spalle.
  "Cerca di restare al caldo. Se la gola ti fa ancora male te la medicherò io. Torna pure quando vuoi"
  "Accompagnali a casa"
  Alle parole di Nezumi, Shion sollevò il viso.
  "Io?"
  "Sì, tu. Hai voluto aiutarli, ora finisci il lavoro e accompagnali. Vivono nella casa sotto la scarpata, non è così lontano. La loro madre si starà preoccupando a quest'ora"
  Significava che avrebbe dovuto mostrarsi ad un adulto. Shion si alzò in piedi. Non capiva perché avesse cominciato a tremare.
  "Ma io..."
  "Dovrai pur uscire un giorno. Se hai paura adesso, non riuscirai mai a camminare per la strada...Beh, non che sia affar mio. Ma se restiamo qui fuori sotto la pioggia ancora a lungo qualcuno si beccherà una polmonite"
  Aveva dimenticato che stava piovendo. Shion si accorse finalmente di avere freddo. Filtrava fin nelle ossa e gli ricordava che l'inverno era alle porte.
  "Beh, io vado, il principe può fare come vuole"
  Nezumi diede loro le spalle e tornò in dietro. Rico starnutì. La ragazzina allungò la manina e afferrò la mano di Shion.
  "Grazie"
  "Huh?"
  "Grazie per aver salvato il mio fratellino"
  "Oh...no, io...non è nien..." rispose un Shion balbettante. "Non c'è bisogno che mi ringrazi. Come ti chiami?"
  "Karan"
  "Karan? Hai lo stesso nome di mia madre"
  "Davvero?"
  "Sì"
  La ragazzina sorrise. Shion riusciva a sentire il calore della mano della bambina che gli stringeva le dita. Sollevò Rico tra le braccia, avvolto ancora nella coperta.
  "Vi accompagno a casa, allora. Kalan, fammi strada"

No.6 (Volume 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora