<Si fermi qui, per favore> dice mia madre al taxista. Entrambe scendiamo e prendiamo le mie valigie dal bagagliaio.
<Ti voglio bene, piccola mia> mi confida mentre mi accarezza la guancia e mi mette i capelli dietro l'orecchio.
<Anche io ti voglio bene> l'abbraccio commossa. Sono felice di essere a New York ma non lo sono per il fatto di non vedere mia madre per un bel pezzo.
Ci salutiamo e aspetto che il taxi sparisca in mezzo al caos newyorkese.
Entro nel palazzo del mio appartamento e salgo le scale. Quando sono al quarto piano cerco il numero 78 e busso. La porta si apre e la ragazza, con cui mi ero sentita al telefono, sfoggia il suo sorriso migliore. È molto carina. Indossa un paio di pantaloncini corti rossi morbidi e una maglietta bianca. È mora, i suoi occhi sono color mandorla ed è sicuramente più abbronzata di me.<Ciao, tu devi essere Sara, giusto?>
<Sono proprio io> ammetto.
<Entra, entra. Non startene li alla porta. Questa è casa tua>.
<Grazie. Lascio soltanto i bagagli, devo andare in accademia per prendere tutti i documenti e gli orari delle lezioni> spiego alla ragazza, che se mi ricordo bene si chiama Riley.
<Ti accompagno, è il tuo primo giorno...hai bisogno di una guida!>
<Grazie. Davvero> le dico. È davvero gentile.
<Smettila di ringraziarmi. Ah e sta sera tieniti libera>
<Perchè? Dove andiamo?> chiedo curiosa.
<Andiamo a ballare. Che domande! È il tuo primo giorno a New York e pensi di cavartela cosí, andando a dormire alle 9.00? No, no> fa un ghigno.
<D'accordo> suppongo non accetti un "no" come risposta e mi piace come prima notte, anche se domani ho la mia prima lezione e vorrei essere sveglia e brillante.
<Bene> sorride
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Dancing in New York
RomanceSara si è trasferita da poco a New York per entrare nell'accademia piú prestigiosa di danza della città: la "New York Academy". Sogno che ha da quando era piccola. Tra lezione di danza classica e altre di danza moderna, scorre la vita di Sara. Ma un...