Capitolo 7

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Lo guardo per molto tempo, proprio dritto negli occhi. È bravissimo. Quando si accorge che lo sto fissando si deconcentra un secondo ma riacquista subito.

Ad un certo punto sento dei rumori provenire dalle scale della metro. Rumori di passi, troppi passi per i miei gusti. Tutti rimaniamo in ascolto.

Scendono minimo 20 persone incappucciate dalla testa ai piedi. Iniziano a rubare borse alle persone, io corro dalla parte opposta ma qualcuno mi afferra e mi fa cadere a terra, sbattendo la schiena. Urlo perché mi accorgo che mi sta tirando la borsetta. Potrei lasciargliela, non ho molti soldi dentro, ma tiro comunque.

Il ragazzo del violino viene in mio soccorso, lo sposta il più lontano possibile da me, strattonandolo.

Tutti corrono, solo io rimango lì, ferma, immobile, paralizzata.

Quando i rapinatori se ne vanno mi alzo di scatto. Il ragazzo si avvicina a me con il fiatone e dici:
<Ehi, stai bene?>

<Sto-sto bene, sono solo... Grazie> dico, tremando.

<Non ringraziarmi> mi guarda preoccupato, alzando il sopracciglio sinistro.

Si gira per prendere le sue cose ma si paralizza.

<Il mio violino> si gira verso di me <Hanno preso il violino>.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19, 2017 ⏰

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