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Mamma sono appena scesa dall'aereo ma non ti vedo...

Lascio questo messaggio nella sua segreteria telefonica e metto il cellulare a posto. Sposto i capelli neri dietro l'orecchio e prendo la mia valigia,incamminandomi fuori, forse mi aspetta lì. Sento un caldo infernale dovuto forse dal fatto che indosso abiti troppo pesanti,più adatti al clima di Amsterdam che a quello australiano.

"Alaska!" sentendo urlare il mio nome,mi volto e vedo una donna venirmi incontro. Senza darmi tempo di reagire,mia madre mi travolge in un abbraccio. Respiro il suo odore di zucchero filato,che nonostante tutti questi anni non è cambiato,e la stringo a me. Si allontana lentamente e mi guarda "Quanto sei cresciuta" mi dice,passando una mano tra i miei capelli e sorridendomi,uno di quei sorrisi i cui compaiono le fossette che le ho sempre invidiato. Osservandola noto che è rimasta uguale,con i suoi capelli neri mossi,le labbra screpolate e gli occhi verdi,luminosi come l'erba sotto il sole. Le si sono formate delle rughette vicino agli occhi e vicino alla bocca,ma mia madre rimane comunque una bella donna."Ti vedo bene mamma, l'aria australiana ti mantiene giovane" le dico,dandole una leggera spallata giocosa. Lei ridacchia ed annuisce, "Sì, devo dire di sì... Domani andiamo in spiaggia, dovresti prendere un po' di sole". Quasi sbuffo, "Ma va là. -dico, alzando gli occhi al cielo- Comunque andiamo, odio gli aeroporti" mi avvolge le spalle con un braccio e ci avviamo verso il parcheggio. In lontanza un uomo ci sorride, "Quello è Ron -mi sussurra mia madre all'orecchio- un bel uomo non trovi? Ed é mio!". "Mamma per favore, evita di fare questi commenti" dico sconsolata, mentre lei scoppia in una risata contagiosa e, vedendola così divertita, mi ritrovo a ridere a crepapelle insieme a lei. Ci avviciniamo e mi mamma si mette tra me e il suo fidanzato, sorridendo raggiante, "Ron ti voglio presentare la mia adorata figlia Alaska, Alaska ti voglio presentare il mio futuro marito Ron" nel suo sguardo vedo un misto di ammirazione e felicità mentre guarda suo marito, sembra una ragazzina alle prime armi. "Piacere di conoscerti" dico e gli tendo la la mano,lui la guarda e poi sorride, per poi tirarmi verso di lui e abbracciarmi. Rimango per un attimo interdetta e poi ricambio dandogli lievi pacche sulla schiena, "Il piacere è tutto mio."

Ron é un uomo davvero carino,ha i capelli bianchi che gli incorniciano il viso marcato,molto affascinante e ha gli occhi azzurri come il cielo. Indossa una camicia bianca e dei jeans strappati, dimostra ancora meno dell'età che ha."Oh che bello tutta la mia famiglia!" urla mia madre battendo le mani,facendo ridere sia me che l'uomo al mio fianco. Arrivati alla macchina sto per caricare le valigie quando Ron mi ferma,"Siediti pure e dammi i bagagli,faccio io",gli sorrido arrossendo "Grazie mille Ron"

Mi siedo nei sedili posteriori del Range Rover. Mia mamma si gira verso di me e sfoggia un sorriso malizoso "Allora dimmi....Com'é? " alzo gli occhi al cielo "Mamma!" piagnucolo facendola ridere "Okay,okay la smetto" alza le mani in segno di resa e si rigira ,passando le mani sui pantaloncini neri. "Eccomi qua ragazze,ora possiamo andare" dice Ron salendo in macchina.

Passiamo davanti alle magnifiche spiagge australiane ed entriamo in città,è così caotica e piena di vita che non riesco a fare a meno di sorridere. Sono così immersa nei miei pensieri che non mi sono accorta che ci siamo fermati,fino a quando Ron e mia madre non mi risvegliano dai miei sogni ad occhi aperti esclamando "Ben arrivata a casa!"

Scendo dalla macchina e mi guardo intorno. Il posto é stupendo,ci sono molte case tutte uguali in stile coloniale moderne con grandi giardini molto ordinati. "É stupenda Ron" ,mi complimento meravigliata, lui sorride "Vado molto fiero della mia casa"

Continuo a guardare la casa,analizzandola nei minimi dettagli fin quando una voce roca e bassa non mi distrae.

"Ehi,Ron" mi volto e vedo un ragazzo correre verso il futuro marito di mia madre "Ehi Evan! -lo saluta lui- Come va amico?" chiede amichevolmente. Il ragazzo scrolla le spalle,"Bene,vedo che hai compagnia" dice,guardando me e mia madre. Ora che è più vicino lo posso guardare meglio e devo dire che è un bellissimo ragazzo, i capelli castano scuro sono rasati ai lati su cui ci sono disegni tribali, mentre il ciuffo è legato in alto. Il viso é bello come quello di un dio greco,gli occhi azzurri zaffiro sono incorniciati da folte ciglia. Le labbra perfette con il labbro inferiore più carnoso e un fisico statuario, muscoloso e atletico. Forse,notando che sono rimasta incantata da tutta questa bellezza,mia madre mi da una bella gomitata nello costole. Lui si volta e posa lo sguardo su di me,facendomi arrossire e abbassando il capo istintivamente, "Ehi bambola" alzo gli occhi e noto uno sguardo divertito da monello, un sorriso particolare e leggermente irregolare a causa di un dente steccato che lo rende maledettamente sexy,si deve essere sicuramente accorto del mio sguardo puntato su di lui.

Pov Evan
"Dai Evan vieni a fare colazione con noi" mi dice Ron,facendomi distogliere lo sguardo dalla ragazza davanti a me. Scuoto la testa,"Rifiuto l'invito,ho appena fatto colazione" "Dai vieni lo stesso,così fai un po' di compagnia ad Alaska. Credo che le farà bene fare un po' di nuove conoscenze" sfoggia uno di quei sorrisi con cui da ragazzo strappava le mutande di tutte le ragazze del college. Gli tiro un pugno scherzoso e lui fa il finto offeso "Vado bene coglione ma non lo faccio per te" chiarisco,"Mi offendi così amore"

Entriamo in casa e ci dirigiamo in cucina,ormai conosco questa casa a memoria. Le due donne,rientrate in casa poco prima di noi, sono davanti ai fornelli. Quando Ron mi disse che si era fidanzato con una donna di 12 anni più grande,gli avevo riso in faccia,era un'idea totalmente folle,ma appena l'ho vista mi sono rimangiato tutto, Susan è una donna fantastica,bella e solare ma sua figlia è tutta un'altra cosa. Non può essere paragonata a niente,è unica nel suo genere. Alta quasi quanto me,con i capelli rossi fuoco setosi,gli occhi azzurri quasi color ghiaccio. Particolare ed affascinante.

"Ehi Evan!" mi saluta la donna,"Ciao Susan,ti vedo bene" ricambio,sorridendole e infilando le mani in tasca. Susan ridacchia,"Me lo ha detto anche mia figlia stamattina",la ragazza si volta e prepara qualcosa "La mia Alaska è una ragazza molto timida" mi dice,quasi a voler giustificare il distacco della figlia. La mora sbuffa,"Mamma sono qui perciò evita" dice alzando gli occhi al cielo,"Okay tesoro,okay" Susan mi lancia uno sguardo e riporta l'attenzione alla figlia "Alaska io e Ron dobbiamo andare a fare delle cose,ti lascio in compagnia di Evan,è un ragazzo molto simpatico e... " Alaska la interrompe "Mamma,ciao"

La ragazza del mio migliore amico se ne va e io mi siedo su uno sgabello vicino all'isola,"Allora Alaska" comincio,ma subito vengo bloccato "Primo,chi ti ha detto di parlarmi. Secondo,non mi stai simpatico. E terzo tappati la fogna che hai al posto della bocca" dice contando sulle dita il numero degli insulti che sta pronunciando e mi fa un sorrisino strafottente. Si volta e si alza in punta di piedi,la felpa che indossa si alza di poco ma mi da la bella visuale del suo sedere. Tira giù una tazza e versa un po' di latte,poi la posa sull'isola e si siede difronte a me,"Comunque Ron mi ha detto di farti un po' di compagnia" fa una risatina isterica e inarca le sopracciglia scure "Esci" afferma,ritornando seria,"Cosa?" replico stranito,"Vai a casa tua Evan" "Ma..." cerco di dire colto alla sprovvista, "Ma...ma niente esci e non farti vedere per un bel po' di tempo".

Alzo le mani in segno di resa e mi avvio verso la porta,"Grazie per avermi fatto compagnia" dice beffarda,sorrido "É stato un piacere,mademoiselle".

I HURT TOO||H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora