Capitolo Due

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Qualche giorno dopo, lo zio Johnny arrivò a casa loro.
Uscendo dalla macchina, l’uomo alzò le braccia sopra la testa ed emise un sospiro di stanchezza.

"Zio Johnny!"

Squittì una vocina, catturando l’attenzione dell’uomo.
Sally fece cadere la corda con cui stava giocando ed andò ad abbracciare il membro della famiglia.

"Hey Sal! Come stai?"

Disse alzando la bambina da terra con facilità, abbracciandola.
Lei rise e osservò i suoi amici, che stavano ora muovendosi verso la sua direzione.

"Ho giocato con Sarah e Jennie. Andiamo dentro a dire alla mamma che sei qui!"

"Ottima idea."

Sorrise ed entrò in casa, chiamando a gran voce la donna.

"Marie! Sono qui!"

Disse, seguito da Sally impegnata ad imitarlo.

"Mamma! È qui!"

La casalinga uscì dalla cucina e sorrise vedendo che Johnny ce l’aveva fatta.

"Johnny, sei qui, sano e salvo."

L’uomo riportò la bambina a terra e le diede una pacca sulla schiena in modo da allontanarla. Abbracciò la donna.

"Certamente. Perché diavolo non avrei dovuto arrivare sano e salvo?"

Rise, muovendosi verso la cucina insieme alla donna.
Sally trotterellò fino alla porta d’ingresso, annunciando che stava uscendo per giocare.

"Assicurati di essere dentro prima che faccia buio!"

"Sì mamma!"

E la bambina uscì.

Mentre il momento della cena si avvicinava, il padre di Sally tornò a casa, felice di vedere che anche suo fratello era lì.
Rientrando con sua figlia, salutò Johnny con una stretta di mano ed un abbraccio fraterno.

"Felice di vederti, come stai?"

Disse incrociando le braccia, mentre guardava sua moglie preparare la tavola.
Johnny scrollò le spalle, giocherellando con i pollici.

"Karen ed io ci siamo separati."

"Oh, è terribile. Chiedo scusa..."

Johnny scuotè la testa con un sorriso.

"No, va tutto bene. Sono felice, posso muovermi liberamente senza qualcuno che senta il bisogno costante di sapere dove io sia e cosa stia facendo."

I due uomini risero insieme, muovendosi verso il tavolo per mangiare.

"Mmm Marie, è delizioso."

"Grazie, sono felice che ti piaccia."

"Mhm! È buonissimo mamma."

Gli adulti sorrisero e sogghignarono all’affermazione della bambina.

I piatti si svuotarono e Sally cominciò a sbadigliare ripetutamente, strofinandosi gli occhi con le mani. Sua madre le sorrise e le strofinò gentilmente la schiena.

"Sembra che qualcuno qui sia stanco. A nanna!"
Sally scese dalla sua sedia con un balzo, prendendo il suo piatto e portandolo al lavandino. Sua madre si alzò per portarla a letto, ma si fermò quando Johnny le afferrò il braccio.

"La porto io a letto."

Fece un sorriso, ricevendone un altro di ritorno.

"Va bene, grazie John."

L’uomo annuì, guardando la donna affrettarsi per pulire i piatti e buttare gli avanzi.
Poi vide il fratello muoversi verso il bagno per lavarsi e seguì la bambina fino alla camera da letto.

Johnny sorrise e chiuse la porta dietro di esso, osservando la ragazzina frugare nel guardaroba alla ricerca di un pigiama con cui dormire.

"Ti serve aiuto?"

Chiese, guardando la bambina osservarlo e fare un cenno con la testa.

"Okay, vediamo che cos’hai."

L’uomo si posizionò di fianco a lei e cominciò ad osservare i vari pigiama.

"Ne hai uno con disegnate delle fragole sopra. Scommetto che avrai il loro stesso odore nei tuoi sogni."

Prese la maglia e gliela mostrò, annusandola un paio di volte.
Sally sorrise e scosse la testa, indicando che non voleva indossare il pigiama a fragole; Johnny annuì e mise a posto il vestito, per poi prenderne un altro con un unicorno sopra di esso.

"Cosa pensi di questo? Scommetto che cavalcherai Miss Unicorno, così."

La bambina ridacchiò e scosse la testa nuovamente.
L’uomo emise un lieve sospiro seccato prima di rimetterlo a posto.
Poi prese una normale camicia da notte bianca.

"E questa? Potresti trasformarti in una principessa con questa."

Gli occhi di Sally si illuminarono e lei applaudì con le mani, eccitata.
Mise la camicia sul letto, mentre egli le si avvicinava per cominciare a sbottonarle il vestito.

"So vestirmi da sola, zio."

Disse con un sorriso, guardando le sue mani nella camicia. L’uomo sorrise di rimando ed annuì, continuando con il suo lavoro.

"Ne sono sicuro, ma sei stanca, e perché non accettare un po’ d’aiuto?"

Chiese, guardando Sally annuire qualche volta. Una volta sbottonata la camicia, la sfilò dalle sue spalle e le toccò gentilmente la pancia, facendola ridere.
Lui sorrise e le prese il bordo dei pantaloncini, sfilandoli fino a terra.
Infine, afferrò il colletto della camicia e la fece passare sopra l’apertura della testa, assicurandosi che le braccia potessero passare attraverso le maniche.

"Tutto fatto!" Disse allegramente, guardando la bambina sorridergli di rimando, dondolandosi sopra al proprio letto.
Johnny si alzò e prese i suoi vestiti, la porta si aprì e la madre di Sally entrò per metterla a dormire.

"Sei pronta per la nanna?"

Disse lei muovendosi intorno al letto.
Johnny osservò e raggiunse frettolosamente l’altra parte del letto.

"La metto a dormire io. Va bene?"

Marie lo guardò e sorrise, scuotendo la testa.

"Ovviamente no."

Guardò in basso verso la figlia, dandole un bacio sulla fronte.

"Buonanotte piccolina."

"Buonanotte mamma."

Accarezzando la bambina gentilmente con il pollice, la donna prese i vestiti prima in mano a Johnny ed uscì dalla camera.
Johnny sorrise alla madre e si avvicinò all’interruttore della luce, spegnendolo.
Chiuse con attenzione la porta della camera, e la bloccò a chiave.
Lentamente, guardò di soppiatto verso Sally.

Johnny aveva un freddo, ampio sorriso sulle labbra.

Sally Williams- Play With Me [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora