Capitolo Tre

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Nei giorni seguenti, Marie notò che Sally non era sé stessa.
Non sorrideva spensieratamente come suo solito. Non era allegra, o parlava con la stessa felicità di prima.
Marie afferrò la mano della bambina prima che uscisse a giocare con i suoi amici, e la prese da parte. Sally guardò la madre con aria confusa.

"Ti senti bene, piccola?"

Chiese, mettendosi in ginocchio per essere alla stessa altezza della bambina.
Sally la osservò pigramente e lentamente cominciò a piangere.
Sua madre spalancò gli occhi dalla confusione.

"Sally?"

"M-mamma… io… io non volevo…"

Cercò di dire la bambina fra i singhiozzi.

"Non volevi che cosa, piccola?"

"Io… io non v-volevo giocare… Non volevo giocare al suo gioco…"

La bambina guardò verso la madre e la abbracciò calorosamente.

"Lui… m-mi ha toccata… E mi ha fatto toccare lui!"

Marie si accigliò e cominciò ad arruffare gentilmente i capelli della bambina, confortandola, delicatamente zittendola per calmarla.

"Shhh, va tutto bene. La mamma è qui adesso."

Era un incubo, tutto qui.
La ragazza aveva avuto uno spaventoso incubo.

"Va tutto bene ora? Non pensarci più."

Guardò Sally alzare gli occhi verso di lei, il suo respiro rotto dal pianto, e sorrise.

"O-okay mamma..."

Sua madre sorrise e la baciò sulla fronte.

"Ora vai a darti una pulita, non voglio che giochi con i tuoi amici con quella faccia sporca."

Sally sorrise debolmente, correndo verso il bagno per lavarsi.

Più tardi, quel giorno, Johnny e suo fratello tornarono a casa dal lavoro.
Frank sospirò, sorridendo quando vide Sally farle un segno.
Il padre chiuse la macchina, entrando in casa, e annuì di rimando.
Johnny guardò anch’egli Sally, annuendo.
Il sorriso della bambina diminuì leggermente. Anche Johnny entrò dentro casa, e si fermò quando udì la conversazione fra il fratello e sua moglie.

"Sally cosa?" chiese Frank.

"Ha avuto un incubo. Un brutto incubo. Ha detto 'Lui mi ha toccata.' "

"Bene, chi diavolo sarebbe “lui”?"

"Non lo so, Frank… Ma era solo un incubo.
Volevo solamente informarti di cosa era successo e del perché lei si comportasse diversamente”.

Johnny aggrottò irritato le sopracciglia mentre le nocche diventavano bianche.
Poi, si calmò velocemente e iniziò a pensare in fretta.
Sorrise ed entrò nella stanza, fingendo solo di intromettersi nella conversazione e alzò le sopracciglia.

“Oh, ho interrotto qualcosa?”

Chiese, osservando la coppia scuotere la testa. Johnny sorrise di nuovo e indicò l'auto dietro di lui con il pollice.

“Sto andando al negozio, hai bisogno di qualcosa, Marie?”

La donna sorrise e guardò verso la cucina.

“In effetti, sì. Puoi prendermi uova, latte, pane e succo di frutta?”

Johnny annuì con il capo, stava per andarsene  quando si fermò.

“Sally desiderava venire insieme a me, volevo solo avvisarti.”

Marie sorrise.

“Grazie, John.”

Lui annuì di nuovo e si diresse fuori dalla casa. Chiavi in mano.
Osservò Sally con i suoi amici e si mise le mani intorno alla bocca.

“Sally!”

La bambina si fermò e lo guardò.

“Dai, andiamo al negozio!”

John si diresse verso la macchina, facendo il gesto di seguirlo alla bambina.
Sally rimase lì seduta per un attimo, poi poggiò le sue bambole sull'erba.

“Tornerò, badate a Marzapan e Lilly per me.”

Jennie e Sarah sorrisero annuendo, continuando a giocare alle bambole senza di lei.
Sally si diresse riluttante verso la macchina, arrampicandosi sul sedile del passeggero e si legò con la cintura.

“La mamma vuole che tu vada al negozio?”

Chiese.
Johnny fece segno di sì con la testa e inserì le chiavi nel quadro, accese il motore e fece retromarcia sul vialetto.

“Sì, vuole che compri del cibo per lei. Forse posso prendere qualcosa anche per te.”

Fece un ampio sorriso e guardò la bambina. Sally sorrise nervosamente di rimando e spostò lo sguardo, osservando il paesaggio che scorreva. Quando arrivarono alla strada di fronte al negozio, Sally notò che non stava rallentando per entrare nel parcheggio.
Aggrottò le sopracciglia, confusa, guardandolo.

“Zio Johnny, il negozio è di là.”

Disse, indicando con il dito il negozio.
Ma non ci furono reazioni da parte dell'uomo. Continuò a guidare, un debole sorriso sul volto.
La bambina si voltò e osservò il negozio di alimentari diventare sempre più piccolo, fino a sparire dalla visuale.
Realizzando che non stavano andando a fare la spesa, la bambina guardò lo zio guidare fino al piccolo parcheggio vicino al parco comunale. Nessuno ci andava, di Domenica.
Sally si stava innervosendo, il respiro aumentava guardando l'uomo con gli occhi sgranati.
Johnny parcheggiò l'auto e spense il motore, guardandola.
La rabbia era palesemente dipinta sul suo volto.

“Hai detto alla mamma cos'è successo, vero?”

Domandò, mentre la ragazzina scuoteva freneticamente la testa dicendo no.

“Non stai giocando nel modo giusto, Sally.”

Il suo tono di voce sembrava melodico.
L'uomo allungò le braccia e tirò la bambina a sé, ignorando i suoi tentativi di dimenarsi e i suoi mugolii imploranti.

“Avevi detto che avresti giocato con me, Sally. Mi hai mentito!”

Aprì la portiera posteriore e si spostò sul retro della macchina, trascinò con sé la bambina e la spinse a terra per poi bloccarla.
Ignorò i pianti e il contorcersi della bimba.

“Ora devi essere punita per aver infranto le regole!”

Disse, di nuovo con quel tono da cantilena e iniziò a slacciarsi la cintura dei pantaloni.

Sally Williams- Play With Me [Ita]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora