《Tu te lo scordi che io vada in quella pseudo-scuola, se possiamo definirla così!》. Lei si limita solo a guardarmi.
《Ramblood è un posto orrendo! Non posso continuare a fare la 'ragazza normale' solo per un'altro po'?》. Continua ad ignorarmi, sfidando i miei occhi. Sa che sono al limite della pazienza. 《Mamma! Mi stai ascoltando?!》. 《Tu andrai in quella scuola, costi quel che costi. Conoscerai altri ragazzi, magari migliori di quelli che ci sono qua!》mi contraddice. 《No, io non ci andrò!》Un mese dopo
《Pronta per partire per Ramblood?》. Spero stia scherzando. Sta mattina mi sono svegliata con una specie di bisogno primario di uccidere i miei genitori. Ho fatto le valigie e ho dovuto dire addio alla vita che mi ero costruita nonostante le mie diversità. E ora sono qui, in macchina, diretta in un posto che nemmeno dovrebbe esistere, mannaggia a loro. 《Beh, ti collocheranno in una delle case; sì, sarà una casa abbastanza grande perché deve accogliere diversi ragazzi oltre te.. la scuola è in un bosco e le case sono sparse nel bosco stesso. Ah e poi..》 la interrompo.
《Non mi interessa se la casa è in un bosco o se è grande,mamma. La cosa strana è che esistano lupi e vampiri. E guarda caso io sono una lupa! È questa dannata scuola è per lupi e vampiri!》. 《...e anche streghe.》. Si crede simpatica o cosa?! 《Scusa, e se c'è un vampiro che vuole il mio sangue?》 Insisto, ma lei risponde 《Non ci sarà nessun vampiro che vorrà il tuo sangue. E poi hai degli artigli》. Okay, mi sono stufata. In tutto questo mio padre si sta zitto. Certi ragionamenti proprio non riesco a capirli. Per tutto il tempo del viaggio restante, mi limito a fissare fuori dal finestrino, con i pensieri che tormentano la mia mente. E poi, dopo un po', ecco la brutta notizia: siamo arrivati. Solo alberi e alberi, erba, foglie e freddo. Dovremmo 'avventurarci' nel fitto del bosco o aspettare che qualcosa sbuchi dal nulla e mi porti a casa? 《È un portale. Gli umani non posso oltrepassato, o comunque girerebbero in tondo per tutto il tempo. Noi invece possiamo. Dai》cerca di spronarmi a fare il primo passo, ma non entrerò mai per prima. E allora passa mia madre, poi mio padre e poi io. Dopo qualche passo ho davanti ciò che dovrebbe essere la mia scuola: una struttura enorme, sbilenca, in legno e molto affollata. Mia mamma ha detto che la preside vuole conoscere ogni singolo studente e che riceve solo uno alla volta. Mi guardo intorno: non c'è traccia di una sola casa e quasi tutte le ragazze qua sono vampire. Entriamo a scuola dove attendiamo per quasi un'ora che la preside apra quella dannata porta. Tutto ad un tratto si apre, seguitada una voce che chiama 《Stark? La famiglia Stark?》. Mia mamma si affretta ad entrare, tirandomi per un braccio. Ho davanti una signora dai capelli grigi, che indossa un' uniforme di colore nero con un logo a destra, quello di Ramblood. 《Buongiorno signorina Stark》. Ha una voce rauca. Ricambio il saluto. 《Mi parli un po' di lei.. Che cos'è? Un vampiro, una strega...》. 《Lupa. Sono una..lupa.》. Ha l'aria sorpresa. Comunque, continuo a parlare. 《Ho 14 anni e viv- 》mi interrompe bruscamente chiedendomi in quale parte del bosco mi piacerebbe vivere. Sono un po' confusa: io non conosco questo posto, non so dove mi piacerebbe vivere. Di sicuro fuori da qui. Infine mi dà la casa zona Nord. Prima era indecisa fra Nord e Nord-Est. Non capisco cosa cambi. 《Ehm, potrei chiederle una cosa?》le domando, cercando di essere più cortese possibile. Lei mi fa cenno di sì con la testa. 《Quante altre persone vivranno con me?》. Le scappa una risata. 《Pensa, se ti va male anche 20!》. Cosa diavolo hanno appena sentito le mie orecchie?!
Salutiamo la preside, per poi uscire dalla scuola. I miei genitori mi salutano e mi raccomandano di ottenere buoni risultati. Mia mamma mi lascia un bacio in fronte e mio padre mi abbraccia. Poi resto da sola. Mi dirigo verso la zona Nord, come mi avevano detto. Utilizzo le mie doti da lupo, correndo e fiutando odori. D'un tratto sento delle voci e anche odore di... di lupo. Mi sto avvicinando alla casa, lo sento. Scosto qualche ramo ed eccola qui, davanti a me. È grande e in legno come la scuola. Nella facciata anteriore ha un balcone e ce ne sono altri lateralmente. Ho in mano la chiave della porta di casa.
Un po'insicura, infilo questa nelle serratura. Ho paura di ciò che potrei trovare dietro la porta. Coraggiosamente la apro. Conto due ragazze: una dai capelli neri e l'altra bionda. Facendo il primo passo verso l'interno, attiro la loro attenzione. Porto le valige lateralmente e chiudo la porta alle mie spalle. 《Oh, ciao! Tu devi essere...》
《...Erìs. Sono Erìs.》. 《Benvenuta Erìs》. Così mi accolgono le due ragazze. 《Noi invece siamo Virna e Sky, vampire》continua la ragaza dai capelli biondi. 《Io sono una lupa.》. Anche loro sembrano essere sorprese e ancora una volta non riesco a capire perché. 《Quanti siamo in questa casa?》Le domando. 《Un beh.. saremmo 6, te inclusa 》. Tiro un sospiro di sollievo. Sento scendere le scale rumorosamente. Qualcuno urla 《Sento odore di lupo! Finalmente un lupo in mezzo a tutti questi vampiri!》. È un ragazzo, con i capelli castani e gli occhi verdi. Si ferma un attimo alla mia vista. 《Mi aspettavo fossi un maschio》confessa. 《Beh, fino a prova contrario io sono una ragazza.》. 《Senti, potresti farle vedere tu la casa e tutto il resto? Io e Virna dobbiamo parlare di cose molto importanti》. 'Ste due iniziano a farmi antipatia. Il ragazzo annuisce, chiedendomi di seguirlo. 《In questa casa abbiamo una cucina e un soggiorno (piano di sotto). Poi i due bagni e tutte le camere da letto si trovano di sopra. Vieni, ti mostro la tua camera》. Lo seguo, guardandomi intorno. Lui gentilmente porta le mie valige, illustrandomi la Camera.Non è grandissima, ma posso abituarmi. Ha un letto da una piazza e mezzo al centro. Di lato un comodino. Alla parete di destra un armadio e degli scaffali. 《Se vuoi posso aiutarti a sistemare le tue cose..》mi propone. 《Grazie, ma credo di saper sistemare le mie cose anche da sola》. Annuisce. Prima di uscire dalla Camera chiede il mio nome. 《Ci vediamo a pranzo》. Mi sento un po'malvagia, ma per ora va bene così.