Pokémon Go, uscito qualche giorno fa gratuitamente come app, è un gioco rivoluzionario sotto l'aspetto tecnologico, perché è il primo caso di Realtà Aumentata di estensione mondiale. La realtà aumentata non è come la realtà virtuale, ossia una realtà fittizia che si sostituisce alla realtà tramite un visore, ma una realtà che si sovrappone, si "aggiunge" alla nostra percezione della realtà. Per intenderci, nella realtà virtuale sei sull'Everest, e nella realtà sei in soggiorno nel tuo appartamento. Nella realtà aumentata sei sempre nel tuo appartamento, però accanto a te c'è un piccolo drago fatto in computer grafica che si muove per la stanza, ma puoi vederlo solo se guardi la stanza con una fotocamera.
È proprio così che funziona Pokémon Go: giri per le strade, a casa tua, a scuola e, puntando la telecamera davanti a te, potresti trovare dei pokémon come se fossero realmente là. Ovviamente aldilà del mondo virtuale ripreso dalla telecamera questi non esistono, ma questo è il primo esempio di realtà aumentata di simili proporzioni, fino ad allora limitate a specifici posti o aree.
Nel gioco si possono cercare e fotografare i pokémon in giro per tutto il mondo, catturarne alcuni, addestrarli e fare tornei, insomma un gioco di pokémon normale, ma svolto nella vita reale, sei tu a dover recarti in Palestra o a cercare i pokémon nello spazio reale, per vederli in quello virtuale. Anche io, come molti, ho subito scaricato l'applicazione, ho creato il mio personaggio, ho scelto il pokémon che volevo e ho iniziato la mia avventura per "catturarli tutti".
Mai avrei immaginato che certe cose, che noi amiamo relegare alle semplici storie del web e al mondo virtuale, potessero avere ripercussioni nella vita reale. Fa tutto un effetto diverso quando la cosa succede davanti ai tuoi occhi. Ben Drowned, la Sindrome di Lavandonia, Godzilla NES e tutte queste creepypasta sui giochi fanno paura, ma alla fine tutto succede dentro un videogioco, dentro un computer, in un mondo virtuale separato dal nostro.
L'arrivo della realtà aumentata ha unito due mondi che prima erano rigorosamente separati, con tutte le conseguenze del caso. Iniziò quasi come uno scherzo, perché diversi siti affermarono che si trattava di una Bufala. White Pikachu, un Pikachu bianco che era possibile trovare in luoghi non segnati dalle mappe fornite dalla Nintendo o dove Google Maps o il GPS funzionano male. In queste "Zone Grigie" dove Pokémon Go diventa un mondo irregolare e pieno di glitch, era possibile trovare questi misteriosi Pikachu, combattere con loro e catturarli. Una bufala, un errore, una Mod installata da qualche hacker.
Una voce che si diffuse molto rapidamente, e ben presto tutti iniziarono a cercare questo piccolo Pikachu, che aveva la particolarità di fuggire e muoversi per le città a differenza dei pokémon normali, rendendolo un bersaglio in fuga da inseguire. Poi arrivarono le notizie di chi era riuscito a catturarne uno, e di come fosse formidabile in combattimento. Qualche tempo dopo arrivarono le foto, i video, i dati, e la voce stava diventando ormai ufficiale
Poi la Nintendo chiuse gli account a tutti coloro che avevano catturato il pokémon, bannandoli per sempre. Infine venne rilasciato sul sito della Nintendo un listino con gli aggiornamenti al gioco, l'ultimo di questi titolava "Rimosso White Pikachu". Dunque la voce pareva essere confermata. Ma, come tutte le voci, provare a sopprimerle finisce solo per alimentarle ancora di più. Ci furono altri avvistamenti del misterioso pokémon, ma gran parte di questi si rivelò essere fake fatti da imitatori. Eppure il misterioso pokémon continuava ad essere una preda ambita in Giappone, dove il gioco aveva il picco di popolarità, e in molti lo cercavano come preda suprema.
Anche io ho cercato il pokémon nella mia città, seguendo le voci di avvistamenti in una zona industriale abbandonata. All'inizio pensavo fosse un coniglio, era disegnato molto bene. Mi sono avvicinato timorosamente, temevo di affrontarlo perché alcune voci affermavano che fosse stato creato da qualche hacker con l'obiettivo di rubare dati sensibili dal cellulare di chi lo cattura.