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«Cosa? Jamie no. Non possiamo avere una relazione» sono sconvolta da ciò che ha appena detto, non può averlo fatto davvero.
«Dakota, scusami tanto, hai ragione non so cosa mi è passato per la testa»
"Oh no non voglio che si senta in colpa"
«Siamo solo colleghi di lavoro, io Anastasia tu Christian, e nella vita reale semplici amici chiaro?» le mie fantasie di lui che mi morde il labbro stanno svanendo
«Si, va bene» e per la prima volta lo vedo abbassare lo sguardo dalla timidezza.
"Sei una stupidì Johnson!" ho mandato il mio mondo in frantumi, so che nel profondo vorrei una storia con lui, ma non posso, anzi non possiamo: per me deve essere solo un collega niente di più.
Arrivo a casa tardi dopo essermi fermata a bere qualcosa in un bar lungo la strada, dopotutto affogare i pensieri nell'alcol non è affatto sbagliato "Se lo sapesse tua madre saresti già sotto terra"..giusto vocina hai ragione non ne sarebbe affatto contenta e in più adesso sono qui sdraiata sul divano mezza ubriaca con una puzza di alcool addosso che non mi si addice per nulla.

È sopra di me e mi osserva con i suoi occhi grigi e un sorriso gli aleggia sul viso. Siamo solo io e lui, nessuna telecamera nessun regista nessun set cinematografico, siamo soli. Mi bacia dolcemente le labbra umide per poi scendere lentamente sul collo. I polsi bloccati da una mano e l'altra mi accarezza dolcemente il fianco destro salendo e scendendo lentamente.

Mi sveglio di colpo, sono le tre del mattino. Sto male a causa dei troppi drink che ho bevuto questo pomeriggio e tutto gira intorno a me. Vado in bagno il più in fretta che posso e tutto l'alcool che ho ingerito esce dal mio corpo con una furia terribile che mi impedisce quasi di riprendere fiato tra un conato e l'altro, sto davvero male. Mi guardo allo specchio dopo aver terminato quella tortura e non svengo per un colpo. Ho il viso pallidissimo e sono di una debolezza assurda che non mi reggono le gambe, presa dalla disperazione vado in cucina più in fretta che posso per mettere qualcosa sotto i denti e vedere se questo senso di nausea mi passa. Prendo dalla dispensa una scatola di biscotti ripieni di cioccolato per ricalibrare i miei zuccheri nel corpo e, magari, sentirmi meglio.

Suona la sveglia alle sette di mattina, come sempre, ed io mi sento decisamente meglio grazie al mio spuntino notturno. Mi dirigo verso la cabina armadio per decidere che abito mettere oggi per sembrare un po' più sexy del mio personaggio e decido di puntare l'attenzione su un abito corto a metà coscia tutto nero con un collo V che mette in risalto le mie forme "Chissà cosa ne penserà Jamie", ma di colpo mi ricordo della nostra conversazione di ieri pomeriggio e di come sono stata, e sto, male adesso. Mi sento così sciocca! Non avrò nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia "Peccato che Ana deve farlo per forza" sogghigna nella mia testa la vocina interiore: è così irritante!
Faccio una veloce colazione e vado a lavoro.
Sono in anticipo di una buona mezz'ora e decido di ripassare il copione, prima che arrivino tutti gli altri, in modo tale da non dover rifare più volte la stessa scena. Se conoscessi Jamie a questo punto del film ci saremmo già messi a ridere un sacco di volte quindi è un bene il fatto che non siamo così amici "Però vorresti!".
Sono le otto e un quarto, fra poco iniziamo a riprendere, ed io sono completamente fatta d'ansia. Talvolta mi chiedo perché ho scelto di interpretare Anastasia Steele, la dolce ragazza di ventun anni che incontra un sadico uomo amante di fruste frustini manette e dilatatori di ogni tipo, insomma deve essere pazza per amarlo!
Il regista ordina a tutti di mettersi nelle proprie posizioni per iniziare le riprese, non sono mai stata così in ansia come oggi.
«Sei sicura di quello che vuoi fare? Potrai andartene in qualunque momento» mi domanda "Christian"
«Apri questa porta Grey» rispondo fingendo convinzione. Infila la chiave nella serratura e la gira molto lentamente "Giusto perché di tensione non ce n'è abbastanza!" e la apre..al suo interno c'è un letto a baldacchino con un lenzuolo di seta rosso, le mura sono tutte color bordeaux su cui sono appese una serie di frustini, cinture e manette. Nell'angolo c'è un divano di pelle rigorosamente rosso scuro e al suo fianco uno stupendo tavolo lucido, più in là si trova una cassettiera, mi chiedo cosa contenga.
«Anastasia dì qualcosa» sento l'ansia di Jamie spingermi addosso
«Non ho nulla da dire» rispondo in fretta.
Immediatamente per la testa mi passa un'immagine abbastanza proibita per me: Jamie ed io su quel letto. "No Johnson contieniti almeno sul set!" sto avvampando, ma d'un tratto ecco che vengo salvata dal regista che annuncia la pausa.

Passano dieci minuti prima di riprendere con le scene e mi sento un po' più sicura di me stessa anche se mettermi a nudo non è che mi faccia proprio impazzire.
«Vieni con me, dobbiamo risolvere la questione» riprende Jamie
«Quale questione?» domanda la mia Ana
«La tua verginità..non l'ho mai fatto alla vaniglia» conclude.
Ci ritroviamo faccia a faccia nella sua finta camera da letto e i suoi occhi sono miscelati ai miei. Mi fissa e per poco non mi sento mancare. Tutto sta per avere inizio..mi sfiora la guancia..

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 26, 2016 ⏰

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Cinquanta Sfumature di Dakota JohnsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora