-Peeta!- mi striscia affianco, è viscido. I suoi occhi fiammeggianti mi mangiano dentro. -Buttalo.- Mi porge il bambino. So che è il mio bambino. Ma qualcosa contro la mia volontà mi spinge a buttarlo in quel fuoco che gli toglierà la vita. Lo lancio. Senza esitare, senza rimorso e inizio a piangere. Quella parte di me, quella che io odio ha preso il sopravvento. Ho ucciso il mio bambino. Katniss mi guarda. Gli occhi arrossati dal pianto. Mi guarda con uno sguardo che una sola volta mi aveva rivolto: quando pensava che stessi aiutando i favoriti ad ucciderla. Quello sguardo è un coltello conficcato più volte nel mio cuore e rigirato. Mi guarda schifata e poi si volta verso il vuoto come se non fossi degno del suo sguardo.
Qualcosa di gelido mi colpisce il volto. -Peeta!- mi alzò pronto a colpire chiunque. Ma vedo degli occhi grigi che mi fanno ritornare alla realtà. Continuo a respirare affanando. MI prende con due mani il volto, me lo stringe con forza per girarmi verso di lui. -Peeta. Ricorda per cosa stai combattendo. Ricorda che dovrai dimostrarti capace di trattenerlo. Sei più forte di lui.- le sue parole dette con questa durezza e lentezza mi fanno ricordare quello che voglio. -Lei è qui. Te lo sei scordato quello che ci ha detto Annie?-
Me lo ricordo. Insieme a Luke sono andato da Annie e lei ci ha ospitato con la sua gentilezza. Ci aveva offerto dei biscotti, mi aveva chiesto perchè non ero venuto insieme a Katniss durante le sue ultime visite al 4. Ma alla sua domanda -Sei tu che devi venire stasera a cena allora?- il mio cuore aveva iniziato a saltare di gioia. -No Annie. Sai per caso dove alloggia?- lei mi aveva guardato incerta. -Non lo so caro. Ma venite anche voi stasera insieme ad Haymitch.- Luke aveva scosso la testa. -Grazie per la sua gentilezza signorina ma non mi sentirei a mio agio. Grazie comunque per l'invito.- Lui se n'era andato. -Prometto che porterò un buon dolce stasera.- Chi potrebbe portare Katniss? Ha pochissimi amici da quanto ricordo
-Sei pronto?- mi chiede Luke. Faccio cenno di si. Ci avviciniamo alla casa. Prima di suonare mi blocca e mi dice -Sai chi potresti trovare ?- Non lo so, ho paura di scoprire quello che potrei trovare dietro quella porta. Annie ci apre e sorride calorosamente, -Benvenuti dai entrate...- Mi giro cercando con lo sguardo quegli occhi che esprimono potenza che ormai non vedo da tempo.
-Mi dispiace, non sono ancora arrivati...- il mio viso si incupisce, che ci abbia scoperto? -Tranquillo ha detto che ha avuto un contrattempo..- porgo la busta con la torta alla padrona di casa. -Come sta Fin Junior?- Chiedo cercando di occupare l'attesa. Lei sorride raggiante e mi intima di seguirla nell'altra stanza. Un bimbo paffuto mi guarda dal tappetino su cui è seduto. Sta giocando con delle conchiglie, gli occhioni azzurri sono grandi e curiosi, e i volti capelli biondi che tendono al rossastro. Mi osserva per qualche minuto e poi mi sorride mostrandomi gli unici due dentini inferiori che possiede. La mamma lo prende in braccio e lo gira verso di me -Finn saluta lo zio Peeta- a quelle parole il mio cuore accellera, potrei avere anche io un bambino o una bambina come lui. -Iao il eeta- dice chiudendo e aprendo in continuazione la manina cicciotta. Annie si avvicina con il piccolo in braccio. -Me lo tieni tu un secondo?- inizio a tremare, non voglio fargli del male.. -Annie non credo sia il caso...- lei me lo appoggia lo stesso sulle gambe. -Annie ma..- mi guarda. Ha gli occhi che mi portano calore, occhi accoglienti. -Peeta io mi fido di te, devi solo fidarti tu di te stesso..- quelle parole mi fanno riflettere. Mi fido? Assolutamente no. Fin in tanto cerca di mangiarmi le dita e sembra apprezzarle particolarmente.. Probabilmente sente il sapore del miele che ho usato per la torta prima di venire qui. Mi guarda sorridente. -Assomigli al tuo papà, solo che tu sei molto più dolce e tenero.- a quel punto mi azzanna il dito spiengendo da una parte con gli incisivi inferiori e dall'altra con la gengiva. -Ahi! Ok, ritiro tutto quello che ho detto.. Assomigli in tutto e per tutto a tuo papà.- Il bambino sembra apprezzare quello che gli ho detto e ride in modo tenero. Lo appoggio a terra e mi metto di fronte a lui. -Secondo te come faccio a convincere una donna a ritornare da me?- gli dico senza aspettarmi una risposta e infatti lui con noncuranza prende una palla e inizia a sbatterla a terra. -Sai io l'ho fatta soffrire perché ho lasciato che la rabbia prendesse il sopravvento in me, ma adesso aspetta il nostro bambino e vorrei tanto essere al suo fianco in questi mesi.- dico raccogliendo la palla che ha lanciato sul divano e che non riesce a prendere. Gliela passo e continuo il mio monologo. -Vorrei tanto non avere quei sogni tutte le notti, vorrei che snow non fosse mai esistito..- dici preso dalla rabbia.-Peeta non devi dire così..- mi giro sentendo la voce di Annie. -È vero.. senza snow molte persone sarebbero ancora qui con noi... Ma vedi snow c'è stato e ci ha permesso di conoscere persone che abbiamo amato e che amiamo, questo non lo possiamo odiare.. Finnick è stata la cosa più bella che mi sia capitata insieme a Fin Junior..- dice con occhi pensierosi. -Katniss è incinta.- le dico con le lacrime agli occhi. -E il bambino che tiene in grembo è mio. Ma ho paura di me stesso di ciò che potrei fare a lei o alla creatura, capisci?- lei sorride. -Capitol ha torturato anche me ma l'amore per un figlio batte anche la paura più grande.- si avvicina e mi poggia una mano sul petto -Dallo momento che lo vedi nascere, che vedi quella piccola creatura tra le tue braccia non potrai fare a meno di amarla e proteggerla perché sarà diventata ormai parte di te... Non scordarlo.- e lì sento suonare il campanello. Si prepara una serata scoppiettante.
Spazio Me
Odiatemi. Mi odio anch'io ma cercherò di aggiornare il prima possibile.
Voi lettori mi date la forza di scrivere che nell'ultimo periodo che è stato difficile quindi grazie.
Commentate e ditemi cosa vi aspettate dal prossimo capitolo
Saluti buon GwendalynEverdeen
STAI LEGGENDO
Vero. Ti Amo
FanfictionSequel di "Ti amo vero o falso?" Pertanto la guardò negli occhi. Lei gli sorrise. I capelli biondi le scivolavano sulle spalle colpite dal sole. Si avvicinò e mentre la teneva stretta tra le sue braccia le stampò un bacio. Gli ricordava tanto la ra...