Ricordo quella giornata come fosse ieri... Faceva freddo e dopo l'ennesima lezione con l'orchestra della scuola ,sono rientrata in classe a prendere le mie cose e come ogni volta mi sono fermata davanti al suo banco.
Non so di preciso perché lo faccio ma mi da una sensazione di sollievo misto a felicità ogni volta che lo immagino seduto davanti a me che mi fa uno dei suoi sorrisi dai quali appaiono due tenere fossette ai lati della bocca.
Matteo inizierebbe a prendersi gioco di me se sapesse che rimango imbambolata davanti al suo banco -cazzo Anna nemmeno fosse il suo letto! Ci sta solo per scuola in quel banco!- e mi immagino conversare pacatamente con lui invece che urlare come facciamo ogni volta.
É frustrante avere questo rapporto con lui... Mi vuole bene e io ne voglio al lui ma ogni volta che cerchiamo di fare un passo avanti c'è sempre un intoppo che ci porta ad una lite nella quale invece di parlarci, ci urliamo addosso.
E beh, molte volte mi fa piangere e a quando se ne accorge, mi posa la mano sulla guancia e mi asciuga le lacrime con il pollice, e per un attimo, non mi urla in faccia ma bisbiglia.
Ah, solo dio sa quante possibilità gli ho dato per non farmi soffrire ma niente, deve sempre commettere una qualche cazzata che manda in frantumi tutto quello che iniziava a crearsi!
Oggi sono sei giorni che non ci parliamo.
Questa volta é diversa dalle altre, penso che sia il capolinea, che da qui non ci perdoneremo più. E forse, dopo tutto quello che mi ha combinato é un bene.
Anche se mi mancherà sentirmi avvampare appena mi cingeva in vita.

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Il perdono va conquistato
Storie d'amoreNon so cosa ci faccio ancora qui... Forse mi sto illudendo un'altra volta che lui torni da me a cercarmi, ma questa volta è diverso. Ce ne siamo dette tante, ma mai così potenti da distruggerci.