Okay, la verità?
Sono stata con qualche ragazzo nel corso di questi due anni ma mai niente di concreto.
Solo storielle passeggere.
Lo so che se si ama una persona bisogna solo pensare a lei, ma pensare troppo a Simone mi faceva sentire triste perché sapevo che per il momento non potevo stare con lui. Eravamo a chilometri di distanza.
Parlavamo anche poco al telefono, avevo paura di disturbarlo.
Non volevo dimenticarlo, volevo non pensarci troppo, altrimenti sarei stata ancora più male."Gin?" mi richiama mia madre dall'altro capo del telefono.
"È?" dico spaesata.
"Non mi stavi ascoltando vero?" sbuffa.
"No, no. Ho capito tutto"
"Va beh, facciamo così: ti richiamo domani e ti ripeto tutto da capo perché adesso non so proprio dove hai la testa"
"D'accordo mamma. Notte, ti voglio bene"
Riattaco.
Mia madre è rimasta in America e io invece sono di nuovo qua.
La mia Milano mi è mancata tantissimo. Per fortuna in questa stagione fa ancora caldo.
Poi inizierà la stagione "Esco con il giubbotto la mattina e torno a casa con la canottiera".
Classico.
E poi l'inverno è la mia stagione preferita insieme all'estate.
_"Ginevraa" urla Samantha appena mi vede varcare la soglia dell'Accademia.
Samantha è una ragazza di origine brasiliana che è arrivata poche settimane prima che io andassi in America, ma abbiamo legato subito.
Da quel giorno ha gestito e geste tutt'ora questa sede dell'Accademia, essendo la figlia del capo.
Oltre ad essere davvero una ragazza bellissima, è anche molto simpatica ed estroversa.
La abbraccio.
"Come stai?" le chiedo sorridente.
"Bene, tu piuttosto. Che mi racconti?"
"Niente di particolare, ma..." tengo in sospeso la frase.
"Oggi c'è un piccolo saggio e vi possono assistere tutti e..." cerca di continuare ma viene interrotta da un ragazzo che si fionda su di lei.
Appena capisco chi è divento paonazza e comincia a battermi forte il cuore."Sam, potresti farmi circa 20 fotocopie di questo foglio?" chiede Simone con ancora il fiatone.
Io lo fisso. Per la prima volta ho paura a rivolgergli la parola.
"Non potevi farle prima scusa?" gli chiede scocciata.
"Daii, mi sono dimenticato. Sai come sono fatto".
Finalmente si accorge della mia presenza e gira la testa leggermente verso di me e mi sorride.
Poi ringrazia Samantha e fa per tornare da dove è venuto.
Non mi avrà riconosciuta, penso triste.
Poi però lo vedo fermarsi e lentamente si gira verso di me e si avvicina di nuovo.
Io lo guardo fisso negli occhi.
Poi senza nessuno preavviso, Simone mi abbraccia, un abbraccio che aspettavo da ben due anni.
Adesso lui è qui, di nuovo fra le mie braccia.
Appoggio l'orecchio sul suo petto, si, sono ancora bassa come prima, e ascolto il suono del suo cuore. Un suono veloce per le troppe emozioni. L'ansia per il saggio e spero la felicità per avermi rivisto.
Poi lo sento sussurrarmi così piano che capisco a malapena cosa dice: "Mi sei mancata"
Può una frase farti sentire di nuovo bene dopo anni che non lo sei stata? Questa frase mi ha fatto rivivere."Scusate non vorrei interrompere, ma il saggio inizia tra cinque minuti e i ragazzi hanno bisogno della tua presenza Simone" dice Samantha dando ad entrambi una pacca sulla spalla.
"Si certo" poi si rivolge a me con una luce negli occhi diversa da prima "Quando finisce tutto il saggio...ti..ti ritrovo qua?" chiede titubante.
Sarà difficile parlare come prima. Ma si può ricominciare da dove ci siamo lasciati.
"Io vengo a vedere se hai fatto progressi da quando non ci siamo più visti con i ragazzi" scherzo.
"Ehi, guarda che io ero il tuo insegnate. Rispetto, insomma" fa il finto offeso e poi scoppiamo a ridere.
"Allora ci vediamo dentro"
"Va bene" gli sorrido e lui rientra nella sala dove si terrà il saggio."Cavolo, come fate ad essere così affiatati dopo due anni che non vi vedete" commenta incredula Samantha.
Io rido, imbarazzata da una domanda così esplicita.
"E tu come va a ragazzi? Stai ancora con GianMaria?"
"No, ma va. Storia passata" sottolinea la parola passata con un velo di tristezza. Non entro però in profondità. Se mi vuole dire cosa sia successo tra loro due, sarà lei a venire da me.
"Ma balla ancora qua, giusto?"
"Si, si, certo. Se non ballasse più qua, non troveresti neanche Simone. Quei due sono inseparabili!" sbuffa.
"Lo so bene" rido.
_"Beh, è andato bene, no?" chiedo a Simone all'uscita dall'Accademia. Il saggio è durato ben due ore, ma ne è valsa la pena. Simone ha fatto proprio un bel lavoro con i suoi ragazzi.
Ci sono ancora ragazze che ballavano con me quando io ero ancora dalla parte dell'allievo. Adesso mi sono data all'insegnamento dei più piccoli.
Devo a ancora iniziare però."Si, si benissimo. Per iniziare bene, come stai? Come sei stata?" chiede Simone.
Non mi aspettavo questa domanda. Come sto? Non saprei, bene? Una via di mezzo. Ma può andare.
Come sono stata? Sia bene che male. Ero triste perché la mia vita è qua a Milano e perdere tutto per me è stato davvero difficile. Ma sono stata anche bene. Sono stata accolta nel migliore dei modi e inoltre ho migliorato moltissimo il mio inglese.
"Tutto bene" rispondo secca. Non voglio dirgli che sono stata male, soprattutto perché non potevo stare con lui.
"Capito"
Rimaniamo in silenzio per qualche secondo, poi decido di aprirmi come ho sempre fatto con lui.
"Anche tu mi sei mancato"
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Troppo bello per durare-Finalmente insieme
RomanceDopo due anni passati in America, Ginevra riesce finalmente a tornare in Italia e rivedrà Simone. Ci sarà ancora qualcosa, o qualcuno, capace di separarli? Sequel di: "Troppo bello per durare"