Ginevra

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"Allora oggi è il tuo primo giorno di lavoro!" mi urla Andrea aprendo la porta della mia camera.
La mia migliore amica ha deciso di farmi una sorpresa stamattina, nonché primo giorno di lavoro da quando sono tornata, ma ovviamente non ha pensato a chiamarmi prima, no: con il suo complice, mio fratello, si è introfulata in casa mia gridando come una dannata.
"Levati dalle palle" biascico tirandole un cuscino.
"Dai forza alzati o farai tardi"
"Ma che ora sono?" chiedo strofinandomi gli occhi con entrambe le mani.
"Le otto, in realtà"
"Oh cazzo, non mi è suonata la sveglia. Sono in ritardo" dico allarmata alzandomi dal letto con una forza e una velocità che non credevo possibili.
Apro con uno strattone l'anta dell'armadio e tiro fuori un paio di leggins neri che mi arrivano a metà coscia, una canottiera bianca a pois neri e un paio di fantasmini. Per fortuna mi sono ricordata di preparare la borsa ieri sera.
Mi catapulto in bagno chiudendo la porta a chiave, senza badare alle lamentele della mia amica chiusa fuori dalla stanza.
Mi lavo a pezzi, non avendo tempi di fare una doccia; dopodiché mi vesto ed esco.
Scendo con rapidità le scale rischiando quasi di cadere, prendo un cornetto dal bancone in cucina, afferro il borsone, prendo le chiavi di casa e, dopo aver salutato apro la porta di casa, mi precipito fuori senza voltarmi indietro, lasciando interdetta Andrea.
_

Arrivo alla scuola con dieci minuti di ritardo e per questo vengo sgridata da più persone, tra cui il direttore. Cominciamo bene.
Mi affretto a cambiarmi in camerino, cosa alquanto difficile per una che a fare le cose è una lumaca.
Quando finisco, esco così di fretta che non mi accorgo di una persona che passa proprio dietro la porta che, di conseguenza, gli arriva dritta sul naso.
"Oddio, mi dispiace tantissimo, scusami, io non ti ho visto" cerco di giustificarmi mentre il ragazzo si tiene le mani sul viso.
Solo dopo essersi girato mi accorgo che si tratta di Simone.
"Oddio, Simo, non ti ho visto, perdonami, non l'ho fatto apposta" cerco ancora di scusarmi, ora molto più preoccupata.
Lui comincia a ridere.
"Stai tranquilla, non è niente" dice divertito levando la mani e svelando un naso rosso e sanguinante.
"Oddio, ma stai sanguinario!"
"Oh davvero?" chiede passandosi un dito sotto il naso.
"Merda. Non è che avresti un fazzoletto?" mi chiede.
"Si certo" rispondo frugando con le mani dentro il borsone.
Gliene passo uno che lui strappa in due piccoli pezzi per farne dei tamponi.
"Grazie" mi dice sorridendomi.
Lo guardo divertita. Mi fa così tenerezza con quei due pezzi di carta infilati nelle narici.
"Ti serve qualcos'altro?" gli domando, ancora preoccupata.
"No stai tranquilla. Anzi, vai che non voglio che ti licenzino proprio il primo giorno" mi risponde ridendo.
"Oh si hai ragione. Ci vediamo dopo" lo saluto e mi dirigo a passo rapido verso la mia classe.
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"Okay, per oggi abbiamo finito e scusate ancora per il ritardo. Non succederà più"
"Arrivederci" mi rispondono all'unisono un coro di voci di ragazzi e ragazze e dopo poco tempo mi ritrovo solo nella stanza.
Appoggio la borsa sul tavolo appoggiato al muro e comincio a riporci dentro le mie cose, fin quando non sento qualcuno schiarirsi la voce  alle mie spalle.
Mi giro e vedo un Simone sorridente già cambiato e pronto per andare a casa.
"Ehi, come va il tuo naso?" gli chiedo, voltandomi di nuovo per finire di prepare la borsa.
"Mi sembra tutto bene. Perlomeno non c'è niente di rotto" scherza lui avvicinandosi.
"Okay, fatto. Possiamo andare" esclamo mettendomi il borsone a tracolla.
"Ah senti prima che ce ne andiamo vorrei chiederti una cosa, che forse usciti di qui farei fatica a chiederti di nuovo".
"Dimmi pure"
"Ecco...volevo chiederti se ti andava di andare a mangiare qualcosa fuori...con me" chiede tutto d'un fiato.
"Oh, si, mi piacerebbe. Il problema è che dovrei farmi una doccia prima, quindi..."
"Ah, okay. Quindi è un no?"
"Nono, cioè si. Ceh, aspetta. Allora la risposta è sì però prima devo passare da casa per farmi una doccia" dico.
Scoppiamo entrambi a ridere.
"Okay, d'accordo. Per te è un problema se vengo a casa tua? Così poi siamo già pronti"
"Si certo. Andiamo allora" gli sorrido per poi dirigerci entrambi fuori dalla scuola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 04, 2018 ⏰

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