One

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Saranno le 11 e mezza di sera, non è passata neanche un ora da quando sono a questa festa e sono già chiusa in una stanza sbronza con un ragazzo forse ancora più brillo di me.

Le sue mani vagano sul mio corpo ancora ricoperto dal mio "vestito " , se così si può chiamare quel pezzo di stoffa che lascia poco all'immaginazione , mentre le mie vagano per il suo petto nudo ricoperto di tatuaggi. Le nostre bocche sono in contatto da prima di entrare in questa stanza.

Da quanto ho capito lui dovrebbe essere il proprietario di questa casa e la camera buia in cui ci troviamo dovrebbe essere la stanza in cui è severamente vietato entrare .

Appena le sue mani entrano in contatto con il mio culo e fa pressione per prendermi in braccio e farmi legare le gambe intorno alla sua vita, il mio iPhone suona segnando la notifica di un messaggio.

All'inizio non ci faccio caso, visto che il telefono si trova nella borsetta che ho abbandonato da qualche parte di questa stanza appena sono entrata. Ma quando sono a cavalcioni su di lui, sul suo letto, in intimo , dopo che il Telefono ha continuato a squillare per 10 buoni minuti, sento che lui si stacca da me .

"Rispondi a sta merda di telefono."

A mala voglia mi stacco da lui e mi alzo lentamente per recuperare il mio iPhone .

24 messaggi da "False Mother"
1 messaggio da "Lui"

"Merda" impreco sotto voce quando vedo quel messaggio , eliminando tutti gli altri di cui me ne frego altamente .

*Ok, fermi tutti! Non arrivate a conclusioni affrettate .
Mi presento , sono Clarissa Smith e ho 17 anni. Ho gli occhi azzurri e i capelli abbastanza lunghi grigi.

Non sono una ragazza molto speciale , diciamo che ho tutto ciò che un maschio vuole , cioè un seno abbondante e molto culo .
So già cosa state pensando e no, freno subito i vostri pensieri malati , non sono una puttana , diciamo che sono una a cui piace divertirsi , fare "baldoria" e che ha bisogno di sfogarsi a modo suo .
Ho un fratello di nome Josh che mi ha "abbandonato ", come dico io, andando a vivere con i suoi amici in un altra città . Però è anche un bene, perché non voglio deludere anche lui , infondo ci tengo . È pur sempre mio fratello.
Con il resto della mia famiglia la situazione è molto complicata e delicata e in fondo so di essere ancora troppo debole per raccontare "che fine hanno fatto". Forse per il fatto che non ho ancora accettato il tutto .
Così adesso, visto che sono ancora minorenne e mio fratello non ha accettato la mia custodia, il tribunale dei minori mi ha assegnato due "responsabili", jennifer e Mario, che si dovrebbero prendere cura di me, e di conseguenza anche una specie di fratellastro di 5 anni di nome Nicolò .
Bhe ecco, adesso potete pure continuare a leggere *

Da: "Lui"
"Sei un irresponsabile , come potevo pensare di contare su di te, credere che saresti stata abbastanza grande da non fare cazzate? Jennifer mi ha detto come ti sei comportata in questo lasso di tempo in cui non ci sono stato. Devi maturare ! E comunque se jennifer ti dice di tornare a casa lo fai, senza crederti la grande donna che in realtà non sei. Hai 40 minuti per portare il tuo culo a casa , perché ho intenzione di prendere dei provvedimenti .
Josh."

Il mio cuore perde un battito mentre penso che inevitabilmente sono riuscita a deludere anche lui , ma alla stesso tempo la mia testa non pensa in modo lucido a causa dell'alcol ingerito in precedenza .

Senza neanche rendermene conto mi sto rivestendo in fretta e furia per non farlo arrabbiare ancora di più  .

"Ei bambola dove stai andando ? Il mio amichetto sta soffrendo aspettandoti "

La parte irrazionale di me mi dice di ritornare in quel letto e soddisfare i suoi e i miei bisogni , ma quella razionale mi dice che la cosa più giusta è andare da mio fratello e farmi umiliare. Perché infondo è questo che succederà .

"Sono nella merda. Sarà per un'altra volta."

Dico, con voce che non sembra manco la mia, andandomene subito via da quella casa.

Mentre cammino per le strade , ormai buie, di quel quartiere di ricchi sfondati mi sento osservata dalla poca gente ancora fuori casa, composta principalmente da quelli che mi piace chiamare "ragazzini ribelli." La parte di me che ancora riesce a ragionare mi fa capire che anch'io fisserei una ragazza ubriaca, che cammina per strada barcollando con le scarpe in mano e il trucco sbavato se la vedessi, ma in questo momento questo è l'ultimo dei miei pensieri.

Quando arrivo davanti alla casa, ormai da me conosciuta molto bene , vedo dal mio telefono che sono le 2.38 a.m. e mi accorgo del fatto di averci messo meno dei 40 minuti che Josh mi aveva imposto. Le luci della casa sono tutte spente, a parte quella del soggiorno al piano di sotto. Dalle tende riesco a intravedere l'ombra di due corpi seduti sul divano e non ci vuole un genio per capire chi sono.

Estraggo lentamente le chiavi dalla mia borsetta e con l'indice e il pollice prendo la chiave esatta per aprire la porta principale.

Le pietre che formano il vialetto in mezzo al prato curato sono fredde sotto ai miei piedi scalzi che non si muovono in modo coordinato e mi fanno perdere l'equilibrio facendomi finire sul prato bagnato da una leggera brina.

Mi ci vogliono 5 minuti buoni per rialzarmi e trovate di nuovo l'equilibrio, e come se non bastasse appena arrivo davanti alla porta mi cadono le chiavi dalla mano facendomi ridacchiare come una cretina.

Mentre mi chino per prenderle la porta si apre davanti a me, ma non me ne curo più di tanto, cosa che all'altra persona non va giù.

Sento una presa forte sul mio braccio che mi trascina su facendomi venire un capogiro e facendomi uscire una specie di grugnito infastidito dalla bocca . Le mie lamentele però finiscono appena i miei occhi incontrano quelli grigi di Josh , mio fratello.

Lui non dice niente e , dopo essersi assicurato che io sia stabile, sparisce attraverso l'arco che divide il salone con l'entrata lasciandomi ancora sul ciglio della porta a fissare il punto che prima occupava lui.

Senza il mio totale consenso i miei piedi mi trascinano verso il salone dove in seguito sento rimbombare all'infinito nella mia testa le parole che dice quello che credevo mio fratello rivolte a mia "madre".

"Non ho intenzione di parlare con lei adesso, o meglio, non ho intenzione di parlare con una fottuta puttana ubriaca."

FOTTUTA PUTTANA UBRIACA.

FoTtUtA pUtTaNa UbRiAcA.

Fottuta Puttana Ubriaca.

Fottuta puttana ubriaca.

In un certo senso ho sempre saputo che impressione avrei dato alle persone al di fuori, ma sentirselo dire dal sangue del tuo sangue fa fottutamente male.

Lacrime calde iniziano a scendere dai miei occhi lasciandomi la scia nera sulle guance per segnare il loro passaggio.

In questo momento non ho voglia e non ho la forza neanche di parlare, ma voglio solo andare nella mia camera, nel mio letto e fissare il vuoto come una "rincoglionita depressa", perché se io dovessi descrivermi direi proprio questo.

*Spazio me
Spero che il primo capitolo di questa storia vi sia piaciuto e che vi abbia per lo meno incuriosito per continuare a leggerla.
Lasciate una stellina ( che è così carina.... No ok la finisco😂💁🏻) o un commento così almeno capisco se questa storia è un completo fallimento oppure no haha 😂
Tanto amore
-i

Call me "bitch"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora