Princess of Nothing

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 [Isola di Miawhk]

  "Kumachi..."

Il sospiro della giovane si perse nel silenzio intorno a lei, mentre rimpiangeva i suoi giorni a Thriller Bark. Non aveva altro, se non quel denso silenzio che la faceva sentire più sola che mai, e che la faceva amaramente pentire di aver affrontato quell'uomo venuto dal nulla, che l'aveva poi spedita in quel luogo dimenticato da tutti.
L'isola in cui era approdata era vasta e quasi totalmente disabitata, se non si contavano gli strani animali inferociti che ululavano nel cuore della notte, facendola tremare da capo a piedi per la paura. Per questo motivo usava spesso i fantasmi che poteva evocare grazie al frutto del mare che aveva mangiato. Così le sembra di avere almeno qualcuno vicino.
Parlava con loro anche se loro non potevano risponderle, camminava lungo i corridoi del grande e freddo castello tenendoli al proprio seguito, come se fosse una principessa, e loro fossero i suoi amati sudditi o le sue ancelle, mentre i suoi passi rimbombavano sul pavimento in un sinistro eco che si propagava e propagava ancora, su fino agli alti soffitti, scuri come tutto ciò che c'era in quel luogo.
Cercava di farsi acconciare i capelli, anche se loro non avevano mani per sistemarli, piroettava davanti allo specchio, scimmiottando le movenze di un gran ballo di corte, si affacciava al balcone e salutava una popolazione invisibile, immaginandosi una folla acclamante che inneggiava a lei.
Stava letteralmente impazzendo, e non c'era nessuno che potesse fermarla da quella lunga discesa nel baratro della follia.
Quel giorno però, qualcosa sembrava destinato a cambiare: proprio mentre Perona osservava il cielo plumbeo che annunciava una tempesta imminente, invocando il nome del suo bell'orsacchiotto zombie, qualcosa tra le nuvole sembrò squarciarsi, lasciando passare una sfera che sfrecciava a velocità impossibile verso la terra.
La giovane donna saltellò sul posto eccitata per quella novità improvvisa e in men che non si dica proiettò una versione astrale di sé che potesse raggiungere quella sfera venuta da chissà dove.
Quando raggiunse il cratere provocato da quella rovinosa caduta, si sporse sul bordo per vedere che cosa si fosse schiantato laggiù e strabuzzò gli occhi per la sorpresa, mentre un urlo strozzato le premeva in gola. Conosceva quei capelli verdi, e anche quelle spade appese alla sua cintola...
I pensieri della giovane corsero veloci. Lasciarlo li a morire o portarlo con sé? Curarlo o fingere che non fosse mai planato laggiù?
Eppure per quanto quel pirata era stato un flagello per Thriller Bark era l'unica occasione che poteva separarla dalla solitudine perenne che l'aveva inghiottita. Doveva correre il rischio e portarlo dentro al castello per rimetterlo in piedi. Mal concio com'era non poteva nemmeno essere sicura di vederlo sopravvivere... tuttavia un tentativo lo avrebbe fatto, si.
Non voleva più essere la principessa del nulla.  

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