capitolo 9 (parte 1)

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  Mi sveglio in un calore confortevole, uno di quelli che mi far venir voglia di poltrire a letto tutto il giorno e procrastinare qualunque preoccupazione. Con un sospiro contento allungo le gambe, stendendo gli arti appesantiti dal sonno prima di chiudermi a riccio sul fianco. Le mie dita afferrano la parte superiore del piumone prima che la stanza mi appaia davanti mentre sbatto le palpebre. Mi siedo più velocemente di quanto dovrei e so che sto combattendo un evitabile giramento di testa. Non è la mia stanza e non è di certo il mio letto. Ricordi della notte precedente si riaccendono nella mia testa e le guance si colorano di un rosa acceso. Le mie gambe sono nude contro le lenzuola.

È una buona cosa il fatto che Harry non sia a letto perche il modo in cui ho colpito il suo lato del materasso avrebbe fatto balzare chiunque. È vuoto, a parte me. Dall'ambita sicurezza del mio bozzolo, posso vedere che il bagno è vuoto e la porta della camera da letto è chiusa. Allora sono sola. Mi appoggio all'indietro sui gomiti, soffio via le ciocche smarrite di capelli dal viso.

È difficile abbandonare la montagna di coperte, infatti lo faccio con un brivido e un lamento. I miei piedi si arricciano contro il pavimento freddo prima che io mi alzi all'in piedi, strofino via il sonno dagli occhi e cammino a grandi passi attraverso la stanza. Ci sono delle foto che decorano la cassettiera, sua sorella, sua madre, amici lontani. È una buona cosa il fatto che lui abbia questi piccoli ricordi, sono compiaciuta. Se non altro, dimostra che non si è completamente perso nel nuovo modo in cui si è ritrovato.

Sorrido. Non sono ancora abituata all'abbondanza dei capelli che Harry ha adesso. E a testimoniarli c'è una grande quantità di elastici per capelli sparsi per la sua camera. Ne prendo uno nero e lego i miei capelli in una coda di cavallo mentre vagabondo per l'appartamento.

Le tende sono chiuse ma non fanno un buon lavoro nel trattenere la luce del mattino. Le apro, il materiale è appesantito da fumo stantio. Non gli ho ancora chiesto niente a riguardo, ma da quanto ho visto sono abbastanza sicura che non fumi tutto il tempo della giornata. Indipendentemente da questo, dovrebbe smetterla.

La stanza riflette il resto del disordinato appartamento, un mucchio di roba disordinata. Gli indumenti che si aggrovigliano ai miei piedi vengono messi insieme e buttati nel cestino dei panni sporchi appena dentro il bagno.

Crescendo, mi è stato insegnato di rispettare le cose degli altri e che da maleducati rovistare tra cose che non sono tue. Ma sono sempre diventata come una gazza quando vedo qualcosa di bello e luminoso.

Una catenina penzola da un cassetto aperto vicino al letto, come se fosse stata abbandonata nella fretta di nasconderla. La mia testa si inclina per la curiosità mentre mi avvicino al cassetto e la tiro fuori dai confini oscuri. Quando è interamente rivelata a me quasi la faccio ricadere di nuovo, all'improvviso i ricordi bruciano in un assalto furioso. Si fanno spazio nella mia mente come bolle d'aria nell'acqua, una raffica di flash evocativi, tutti contengono Harry. Tutte le occasioni spese insieme tra lui che me la regala e l'allaccia attorno al mio collo, fino a me che la indosso per l'ultima volta.

Un piccolo aeroplano di carta su una catenina argento. L'ha tenuta.

Il mio cuore picchia un po' più forte contro le mie costole, ingoio un groppo in gola. L'ha tenuta. M siedo sul suo letto come se le gambe mi fossero state portate via. Il pendolo oscilla, lasciando l'aeroplano muoversi a casaccio prima di farlo atterrare sul mio palmo. E come trovare qualcosa di perso. Un piccolo peso confortante che la mia pelle riscaldava quando era mio; adesso è freddo.

Il mio interesse per la scoperta è acutamente interrotto da quello che immagino sia il rumore di una porta che si chiude e dei movimenti nella parte giorno della casa. Lascio cadere la collana che si posa nel cassetto prima che io lo chiuda.

Knockout (sequel to Dark)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora