[E sono tornata genteeee. Esatto. Continuerò la storia, per la gioia dei miei amici che mi hanno minacciato di qualsiasi cosa, se non la continuavo *sigh* vabe! Non voglio spoilerare nient'altro, perciò vi lascio al secondo capitolo!♥]
Era successo. Il giovane Gon, molto probabilmente aveva scoperto il significato del "colpo di fulmine", in quel momento. Appena incrociò lo sguardo dell'albino, rimase li immobile per un po di secondi, osservando i suoi movimenti agili e esperti, da capitano della sua squadra. A farlo tornare in se, fu il fischio improvviso di un uomo molto alto e muscoloso, che stava in piedi davanti alla panchina: probabilmente era il coach della squadra. Gon lo squadrò velocemente, con espressione leggermente scioccata; quell'uomo lo conosceva, eccome. Hisoka Morou, 31 anni, coach della squadra più forte di quel liceo, e anche professore di educazione fisica di Gon. Era un vero pervertito, e attratto in qualche modo dall'ingenuo Gon, ma quest'ultimo cercava sempre di scappare, trovando l'uomo molto inquietante ogni giorno che passava.
Il primo passo che fece Gon, fu quello di sedersi sulla panchina più distante da Hisoka, per non essere notato, ma per sfortuna del ragazzo, successe il contrario. Vide Hisoka camminare nella sua direzione con un gran sorriso sulle labbra, e si fermò in piedi davanti a lui, mentre tutta la squadra andò negli spogliatoi, segno che l'allenamento era finito. Prima che Hisoka potesse parlare, Gon sfruttò quel momento a suo vantaggio, e si alzò di scatto.
"Mi scusi signor Hisoka, ma stavo giusto per andarmene..d-devo andare dal mio amico Kurapika!"-si affrettò a dire il corvino, iniziando a camminare velocemente.
Hisoka rimase un po spiazzato dal comportamento del ragazzo, e tutto ciò che potè fare fu accennare una risata divertita e rispondergli:-Allora mi prenderò tutto il tempo di parlarti domani, Gon-kun!-
Gon deglutì leggermente, sapendo non fosse stata una buona cosa quell'affermazione. Chiuse velocemente la porta della palestra alle sue spalle, e accennò un sospiro, per poi sedersi su una panchina li vicino, aspettando il suo amico Kurapika. Intanto pensò tra se e se, appoggiando la testa contro il muro "L'ho scampato fortunatamente stavolta..non credevo fosse il coach della squadra di Kurapika e di-"
I pensieri del corvino si fermarono nuovamente a quel nome, il nome di quel ragazzo. Killua. A Gon tornò in mente quella scena in cui, per la prima volta, aveva incrociato il suo sguardo. Arrossì leggermente al pensiero, ma quest'ultimo fu nuovamente interrotto dall'aprirsi della porta della palestra.
E quando si dice "Parli del diavolo, e spuntano le corna", comparve proprio lui. Killua. Indossava una camicia bianca, leggermente sbottonata sopra, un paio di pantaloni neri e delle scarpe da ginnastica (tipico outfit che si usa nei licei giapponesi) e teneva la sua giacca nera sulla spalla, tenendo il colletto di essa nella propria mano, mentre l'altra la riponeva in tasca. E si fermò accanto alla panchina, notando il giovane corvino, che intanto lo fissava. Successe di nuovo. I loro sguardi incrociati, ma stavolta si scrutarono per più tempo.
Si guardarono in silenzio per alcuni secondi; l'albino lo guardava con espressione seria, e il corvino con espressione sorpresa.
Ma fu Killua ad interrompere quel silenzio che sembrava eterno, mettendosi in piedi davanti al giovane."Che ci fai tu qui? Stai aspettando qualcuno?"
"Esatto..sto aspettando il mio amico, Kurapika! Penso tu lo conosca.."-rispose il corvino, sorridendogli allegramente.
Killua sobbalzò appena, alla vista di quel sorriso così radiante, così caldo..nessuno gli aveva mai sorriso in quel modo, e questo gli provocò una strana sensazione, che però ignorò. E forse prese la decisione sbagliata ad ignorare una simile sensazione.
"Ah si..Kuruta, il biondino.."-annuì l'albino, alzando appena lo sguardo al cielo e ricordandosi del biondo.
Quel ragazzo che stava di fronte a lui, però, era l'unico finora che aveva catturato il suo interesse, perciò fece un passo avanti, avvicinandosi leggermente al viso di Gon, e mettendo una mano contro il muro, così che non potesse scappare.
"Allora, dato che hai detto il suo nome con tanta facilità, perché non mi dici il tuo?"Gon arrossì di colpo, indietreggiando leggermente con la testa. Fu preso alla sprovvista, perciò la sua voce si abbassò in un sussurro.
"Gon..mi chiamo Gon Freecss..tu devi essere Killua, giusto?"Sul viso dell'albino comparve un sorrisetto soddisfatto, per poi annuire e allontanandosi da quella posizione, rimettendo la mano libera in tasca.
"Esatto, sono Killua Zoldyck, non sono sorpreso che tu sappia già il mio nome! Però, molto probabilmente mi ricorderò del tuo, Gon!"-rispose l'albino con un piccolo sorriso, per poi voltarsi di spalle e camminare velocemente verso l'uscita della scuola. Non aveva mai sentito quella sensazione di calore in se, ma quel Gon gli aveva fatto un certo effetto. Era sicuro di rincontrarlo, non credeva nel destino o cose del genere, ma quando lui era sicuro al 100% di qualcosa, sapeva di non sbagliare mai.Ma intanto Gon era rimasto immobile seduto sulla panchina, con le guance un po rosee e gli occhi sgranati. Dio quel ragazzo, perché doveva essere così perfetto?!
Dopo che aveva visto il suo viso vicino al proprio, aveva potuto osservarlo meglio, e non aveva visto nessuna imperfezione.
Nononono, Gon doveva toglierselo dalla testa immediatamente! Erano entrambi ragazzi! Non poteva pensare queste cose su un ragazzo! Non poteva semplicemente trovarlo attraente e perfetto! Che tutte quelle ragazze attorno a lui, lo avessero contagiato?
Non lo sapeva, non poteva darsi una risposta. Non aveva mai avuto questo genere di problemi amorosi in vita sua. Magari poteva semplicemente parlarne a qualcuno con più esperienza di lui!
Il corvino iniziò a pensare, per poi farsi accendere una lampadina. Kurapika! Sicuramente Kurapika era molto acculturato su ogni cosa, e dato che erano grandi amici, poteva chiedergli qualche consiglio.
Gon prese questa decisione di parlare a Kurapika, nella strada di ritorno a casa. Oppure poteva chiedergli direttamente se poteva dormire da lui, così avrebbero avuto più tempo per parlarne. Tanto Kurapika avrebbe sicuramente accettato.
Gon allora annuì a se stesso con convinzione, capace di trovare il coraggio di chiedere qualche consiglio a Kurapika, usando a suo vantaggio anche il suo essere ingenuo, così da evitare altre spiegazioni.
E in quel momento, Kurapika uscì dalla palestra.[Eeeeeee 1100 parole esatte oddio ragazzi, non me lo aspettavo così lungo questo capitolo. Ebbene si ragazzi, ci ho messo pure l'amatissimo Hisoka qui, che ovviamente deve stare dietro Gon eheheh uwu beh! Spero il capitolo vi sia piaciuto, se è così commentate pure, o fate ciò che volete (?) Il terzo capitolo arriverà a breve, la settimana prossima, ovviamente. Perciò vi saluto! Sayonaraaa peoples♡]
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●|Unmei no akai ito|● [SOSPESA]
Fanfiction-Killugon nella vita reale- E che succederebbe se Gon e Killua fossero due ragazzi normalissimi, ma che si fossero incontrati normalmente in un liceo, anche se in un modo inaspettato? Sicuramente la loro storia sarebbe stata completamente diversa...