Il re impetuoso

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Avevano scelto di andare a casa di Kageyama, alla fine. La decisione era stata presa più per praticità che altro, dato che la casa di Hinata era in un'altra città e ciò avrebbe comportato un lungo tragitto di ritorno per Tobio.

Nessuno dei due, però, aveva messo in conto che la casa non fosse vuota: la madre di Tobio era lì ad attenderli, e quando vide che il figlio aveva portato un compagno di squadra a casa con sé aveva iniziato a tartassarlo di domande, portando l'agitazione di Hinata alle stelle.

Ancora non avevano capito come erano alla fine riusciti a districarsi dalla parlantina della donna, raggiungendo la camera del giovane alzatore.

— Simpatica, tua madre — aveva detto Shoyo, appena varcata la soglia di quella stanza. — Fa sempre così quando porti a casa qualcuno?

Tobio, rimasto in silenzio fino a quel momento, posò rumorosamente la cartella con i libri, voltandosi verso un Hinata che smise subito di parlare, come terrorizzato dal suo sguardo. E più si avvicinava, più aveva paura di aver fatto qualcosa di sbagliato e di averlo fatto arrabbiare.

Arretrò d'istinto, fino a trovarsi con la schiena appoggiata alla porta chiusa alle sue spalle, senza via di fuga. Ormai Tobio era vicino, e sembrava veramente furioso, per questo l'istinto lo portò a chiudere gli occhi, aspettandosi una qualche reazione dal compagno.

Reazione che non avvenne, o almeno non come pensava il piccolo corvo. Kageyama allungò una mano per girare la chiave nella toppa della porta, così da chiuderla, per poi lasciarsi andare a quel gesto che per un mese era mancato tra loro, portando le sue labbra a premere contro quelle del ragazzo davanti a lui.

Shoyo rimase per qualche istante sorpreso, per poi rispondere a quel bacio tanto cercato, e finalmente ottenuto.

Gli erano mancate quelle labbra, nonostante le avesse assaporate solo una volta, ed era al settimo cielo nel scoprire che anche per Tobio era lo stesso, nonostante fosse proprio lui che per un mese aveva evitato ogni contatto.

Si staccarono solo quando non avevano più fiato, solo quando la necessità di respirare vinse quella di restare uniti.

— Mi spieghi perché? — sussurrò Tobio, restando ancora incollato a Shoyo. — Perché non posso fare a meno di baciarti?

— Io so solo che il mio cuore fa UWAAAH! quando ti bacio. È come quando facciamo punto insieme, una cosa del genere. E voglio continuare a farlo...

Stavano per riprendere, quando la madre di Kageyama bussò alla porta, convinta di fare un piacere ai ragazzi.

— Tobio, vi ho portato qualcosa da bere, posso entrare?

Sentendo la voce della madre, l'alzatore quasi scaraventò a terra Hinata, sbrigandosi ad aprire la porta per far entrare la madre: non era infatti sua abitudine chiudere a chiave, e temeva che si sarebbe insospettita.

— Mamma, non serviva...

— Non vorrai mica farmi passare per maleducata con il tuo amico. Shoyo-chan, spero che mio figlio ti tratti bene, con il carattere che si ritrova.

— A volte è un po' scontroso, ma col tempo ci abbiamo fatto l'abitudine tutti in squadra.

Hinata sentì improvvisamente un brivido di freddo, capendo subito che era causato dallo sguardo furioso di Kageyama, che se avesse potuto lo avrebbe zittito come al suo solito, se non ci fosse stata presente la madre.

Liquidata nuovamente la signora Kageyama, a quanto pare era un evento che il figlio portasse a casa un ospite, i due ragazzi si ritrovarono di nuovo soli nella camera dell'alzatore, ma l'atmosfera non sembrava essere delle migliori. Tobio sembrava essersela presa per le parole di poco prima, Hinata lo sapeva benissimo, e questo non tranquillizzava il giovane centrale.

— Così sarei scontroso? — chiese, visibilmente arrabbiato.

— U-un po' — balbettò Shoyo, terrorizzato. — M-ma ti vogliamo bene così... Ti voglio bene così, anche se a volte mi fai paura.

Uno scatto improvviso portò Tobio ad afferrare il braccio di Shoyo, spingendolo poi di nuovo in dietro, bloccandolo contro il muro.

— Ti faccio paura anche adesso? — gli chiese.

Senza però dargli tempo di rispondere, riprese a baciarlo, come prima dell'interruzione, lasciando andare il braccio per poter prendere il volto del piccoletto con entrambe le mani.

Si staccarono solo quando erano praticamente senza fiato, in uno stato di assuefazione che non avevano mai provato in vita loro.

— Vieni qui tutti i giorni — sussurrò Tobio, ancora ansimante.

— Come faccio? Lo sai quanto mi ci vuole per tornare a casa. Quando finiamo tardi con gli allenamenti arrivo già tardissimo.

— Allora vieni solo i giorni in cui l'allenamento finisce presto. Basta venire via subito dalla palestra e...

— Tu verresti via dalla palestra prima degli altri? Di solito i senpai ci cacciano via, siamo sempre gli ultimi.

— Prima o poi Sugawara-senpai ci chiude dentro. Soprattutto dopo quello che è successo oggi...

— Che hai fatto?

— Avevo la testa altrove e l'ho quasi colpito con una pallonata. L'ha schivata per un pelo. Dovevi vedere quanto si è arrabbiato il capitano. Mi ha chiesto se volevo far fuori tutta la squadra prima degli interscolastici...

— Dovresti smetterla di pensare troppo mentre ti alleni. Bastava non rimandare per un mese ogni contatto tra di noi.

— Per questo continuo a pensare che dobbiamo trovare una soluzione. Io non voglio che gli altri ci scoprano, quindi niente contatti privati a scuola.

— Possiamo vederci da te o da me qualche volta, ma non più di una volta alla settimana, temo. E se vuoi posso fermarmi a dormire. Tutti i giorni non è fattibile, non come hai proposto tu.

— Allora fermati già stasera, iniziamo da oggi a fare come dici tu.

— Ma non ho portato un cambio, niente. Facciamo dalla settimana prossima, ok? Ci organizziamo per bene e...

Non era riuscito a finire la frase, Tobio era di nuovo sulle sue labbra, desideroso di un contatto più profondo.

Ci volle un'ora perché Shoyo riuscì a lasciare quella casa, ora passata a recuperare quel mese passato senza nemmeno sfiorarsi per sbaglio.

Alla fine avevano deciso di vedersi due volte alla settimana, una volta a casa dell'alzatore e l'altra volta a casa Hinata. Si sarebbero messi d'accordo volta per volta sui giorni, in base anche a quanto erano in grado di resistere lontani l'uno dall'altro.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 28, 2016 ⏰

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