Driiiiiiiin
La mia sveglia mi fece saltare fino al soffitto come un gatto con un rumore davvero molto poco piacevole facendomi urlare una bestemmia contro tutte le sveglie del mondo.
Tirai un pugno a quell'aggeggio infernale facendolo volare dall'altra parte della stanza. Mi alzai con tutta la calma del mondo e andai a dare due spazzolate alla talpa che viveva sulla mia testa per farla sembrare decente. Mi vestii con le prime cose che trovai nell'armadio per andare a fare colazione con il mio gatto.
Io sono James, ho sedici anni e vado al liceo classico. È la cosa più noiosa del mondo il liceo, ma comunque si rimorchia tantissimo quindi ci vado lo stesso.Correvo per cercare di arrivare all'autobus ma ovviamente ero in ritardo quei due minuti che bastavano per farmi perdere l'autobus, e di conseguenza, la prima ora di scuola. "Fanculo, scriverò un permesso falso" pensai sedendomi alla fermata dell'autobus. "CAZZO!" sentii gridare da dietro di me una ragazza con gli occhiali rotondi rossi. "ma che cazzo di ora è?!" si chiese senza fare caso a me. "Fanculo, è il primo giorno e sono già in ritardo!" Gridò in preda al panico. "Qualcuno è agitato sta mattina?" dissi io cercando di sdrammatizzare la cosa. "Scusa, devo andare per la prima volta al nuovo liceo classico e sono in ritardo per quello scemo di mio fratello che mi ha nascosto lo zaino e l'astuccio e-" si sfogò "come ti chiami?" chiesi io interrompendola per farle riprendere il respiro. "Sono Anna..." disse lei in un soffio. "Sono James e sono il tuo nuovo inferno..." Dissi io salendo all'ultimo secondo sull'autobus che era arrivato da un pò. Mi complimentai con me stesso per la mossa da stronzo (come sempre in fondo) e ridacchiai tra me e me. Arrivai nel cortile e guardai il mio cellulare notando che erano le otto e quarantacinque, ero arrivato in ritardo. Vidi Richard arrivare con il suo zaino rosa fashon. "Hey Ric! Come va?" lui mi corse in contro, "Benissimo frate, te?" disse lui mentre ci battevamo il pugno. "anche tu in ritatdo? cosa ti porta a quest'ora a scuola?" Mi chiese quello scemo di Louis mentre correva verso di noi. "Ho trattato di merda una ragazza sta mattina" dissi io ridendo. "Che le hai detto?" chiese il mio amico. "si stava sfogando con me del perché era in ritardo e io le ho fatto perdere l'autobus" dissi io ricominciando a ridere. "Tesoro!" Gridò alle mie spalle una troia che mi corre dietro da due anni. "Amo!!! ommiodio, Dove hai trovato quel rossetto così bello? ceh e quel mascara? ommiodio come cazzo fai a essere così fashon?! Dopo mi fai fare un giro con quel bellissimo rossetto vero?!" chiesi con voce da checca girandomi verso di lei. Mi guarò con i suoi occhi verdi grandissimi con odio e si girò offesa. La ragazza a cui avevo fatto perdere l'autobus arrivò in quel momento nel cortile della scuola da sola. Vidi che in fondo, per essere la mia prossima vittima, non era proprio bruttissima... Di solito prendevo di mira le cesse, tipo Chasy o Amanda, ma lei aveva un nonsochè che mi faceva venir voglia di infastidirla, solo per vedermi addosso il suo sguardo di rabbia. A interrompere quei pensieri fu il suo sguardo che per errore incontrò il mio, io mi girai verso i miei amici e gli indicai Anna con un cenno della testa. "La ragazza occhialuta?" chiese stupidamente Louis. "Si louis, la ragazza occhialuta" risposi esasperato.Ci rendemmo conto che era l'ora di entrare in classe e perciò ci incamminammo. Arrivammo agli armadietti, dove vidi Anna che parlava con il professore. Quando ebbe finito mi nascosi in bagno, la tirai per un braccio e la schiacciai contro un muro con una mano accanto alla sua testa. "Co...cosa vuoi?" chiese lei con voce innocente. "ti spiego le regole della prigione dolcezza" risposi io "non...non farmi del ma-male..." disse lei spaventata. "Uno, non fare mai la spia ad un insegnante, Due, trovati un ragazzo se non vuoi essere una di quelle sfigate e tre... questa non è una regola è un consiglio... levati quegli occhiali e cambiali... sembri una secchiona..." dissi io, non so perchè, ma mi piaceva l'idea di assillarla e darle un po di fastidio.
Andai in davanti alla porta e prima di entrare fermai la sventurata e le spettinai un po i capelli e le misi male la maglietta e i pantaloni mentre si divincolava per poi spingerla dentro prima che si rendesse conto di che figura le stavo facendo fare. Poi mi spettinai un pò i capelli e mi misi la maglietta un po tirata su. "James! A posto, ci vuoi illuminare con quello che avevi da fare di piu interessante della lezione?" Mi rimproverò il professore. "Anche tu Anna! Vi ricordo che è vietato fare atti osceni nei bagni della scuola e..." iniziò il professore ma io lo interruppi "mi segnerò di scopare nell'aula computer, che ne dici Anna?" Anna diventò tutta rossa e i miei compagni di classe cominciarono a ridere. "James! Siediti e stai zitto! Il preside dice che quando vi fa supplenza siete angeli e di non mandarvi in presidenza ma un giorno vi filmerò e gli mostrerò ciò che siete veramente!" Gridò il vecchio insegnante che sembrava stesse per avere un infarto.
Dopo le lezioni io richard e louis andammo a pranzo in un bar e vidi che anche Anna andava li.
Arrivai e presi un tavolo per tre e vidi che Anna stava sempre da sola.
Io ordinai un tramezzino al pomodoro e mozzarella e prima di finirlo tirai un pomodoro senza farmi beccare sui capelli di louis.
"EHI! CHI MI HA MESSO UN POMODORO IN TESTA?!" Gridò Louis mentre cercava di togliere lo sporco dai capelli.
Sentii una risata silenziosa da parte di Anna e quindi mi girai. "Cos'hai da ridere?" Chiesi a lei. "N-niente... e chi...chi rid-ride?" Chiese lei balbettando e diventando rossa. "Hai tirato un pomodoro a Louis? Che cattiva" dissi io facendo girare louis verso di lei. "N-no, g-giuro L-louis... no-non sono st-sta-stata io..." sussurrò lei mentre le versavo l'acqua sulla maglietta bianca. "Ma ciao anche a voi due..." dissi rivolgendomi alle tette della poveretta. Anna divenne completamente rossa in faccia e, mettendosi le mani per coprirsi la maglietta dove era diventata trasparente facendo vedere il reggiseno nero. "Cosa ti ho fatto?! Dimmi cosa ti ho fatto di male che mi fai così da sta mattina cazzo! Prima l'autobus poi il bagno e ora questo?! Cosa cazzo ti ho fatto?!" Gridò lei andandosene dal bar.
Forse ho esagerato un po.
Dopo aver finito il pranzo andai a casa con Richard e andai diretto in camera mia.
"Dai zio che hai? Sarai mica innamorato..." disse Richard inarcando un sopracciglio e guardandomi con faccia pervertita. "Di chi? Quella sfigata di oggi? Ma che cazzo dici? Le sto dando fastidio e basta..." dissi io ridendo. "Vedo come la guardi" disse lui avvicinandosi a me. "Ma che cazzo dici! La conosco da un paio d'ore cretino!" Dissi io accendendo il cellulare. E trovai quindici chiamate. Tutte da quella troia di oggi, Sophie. Decisi di non richiamarla per non stare un ora a friendzonarla, preferisco via sms.
Quando Richard andò via io decisi di saltare cena e andare diretto a dormire.
Il giorno dopo un suono alquanto fastidioso mi fece esplodere I timpani, la sveglia.
Accesi il cellulare per guardare l'ora e indovinate un pò? Erano le undici e mezza... come ho fatto a dormire così tanto?! Decisi di saltare scuola e mi rigirai nel letto. Ma che problemi ha questa sveglia? Probabilmente si è rotta quando l'ho lanciata ieri... non riuscivo a dormire e perciò andai a fare colazione, poi mi resi conto... era sabato!
Andai con calma verso la cucina. "CHE CAZZO CI FAI QUI?!" Gridai contro Sophie che in mutande e canottiera era seduta sul tavolo. "Auguri!!" Gridò lei. "Quante volte te lo devo dire? Tu sarai la scelta dopo matteo renzi! Mi sposerei un lama piuttosto che te!" Le dissi arrabbiato. "Farò finta di non aver sentito... tanti auguri James!" Gridò lei porgendomi un pacchettino rosso. Aprii il regalo e trovai un rossetto. "Ma che?!" Dissi io tirandolo fuori. "Avevi detto che volevi quel rossetto e io te l'ho regalato!" Disse lei avvicinandosi a me. La spinsi fuori dalla casa dicendo di non tornare mai piu e lei tornò a casa in mutande. Chissà cosa ne pensa sua madre...
Tornai in camera mia accendendo il cellulare per controllare l'ora e notai una richiesta su facebook. Aprii l'app senza pensarci e vidi lei.
Anna Willson.
Sarà mica quella Anna...?
Aprii la pagina e trovai una sua foto. I suoi occhialetti ritondi rossi, I suoi occhi verdi che osservavano l'obbiettivo e I suoi capelli rosso fuoco ondulati poggiati su una spalla.
Scoppiai a ridere e decisi di scriverle.
-Perché vuoi la mia amicizia su facebook?-
-Bho ti ho trovato tra I contatti della classe e ho deciso di chiedere l'amicizia a tutti-
-Ah... ok... ora posso guardare tutte le tue foto...😈-
-...-
Chiusi la chat e decisi di andare, era l'ora della disco!
Mi misi jeans strappati e maglietta nera con il simbolo degli ACDC. Uscii di casa e mi diressi verso la macchina, ma in quel momento vidi Anna che camminava con un abito da sera rosso corto fino a metà coscia. Si era solo messa un filo di eyeliner e mascara, non troppo volgare. Continuai a camminare e la scontrai. "Scusa, non ti ho vista" dissi io facendo finta di non conoscerla. "Scusami tu, sei quello che mi tratta male da sta mattina? Quello a cui ho chiesto l'amicizia su facebook giusto?" Disse lei con le guance che si tingevano lievemente di rosso. "Esatto, sono io" risposi io fiero. "Bene, io devo andare" disse lei in modo freddo e distaccato. "Dove vai?" Chiesi io. "Alla discoteca qui vicino" rispose lei spostando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Anche io sto andando li." Risposi io. "Hai la macchina?" Chiese lei in speranza che io la portassi la con l'auto. "Si" risposi io semplicemente. "E... non è che mi da-" iniziò, ma venne interrotta da me che dicevo "devo andare ciao!" E salii in macchina.
Arrivai alla discoteca e vidi Richard e Louis in coda. "Mi hanno tenuto il posto" dissi io indicando Louis e Richard. "Ragazzi ho di nuovo dato fastidio a quella" dissi io con fierezza. "Quella chi?" Chiese Louis. "La occhialuta di oggi?" Chiese di nuovo. "Si, quella di oggi!" Dissi io.
Entrammo nella discoteca e mi misi direttamente su una delle sedie del bar e ordinai filato una Vodka. Non mi sembrò abbastanza e ne presi altre quattro o cinque, oppure dieci?
Scesi dalla sedia che non riuscivo a stare in piedi. In quel momento arrivò Anna che si stava avviando dalle sue amiche quando io la tirai per un braccio in uno sgabuzzino. Cominciai a baciarle il collo senza pensarci ma lei mi fermò e mi allontanò il viso dal suo corpo. "J-James! Sm-smettila! Sei completamente ubriaco!basta! Fatti portare a casa!" "Chi... chi ti c...credi... credi di essere?" Chiesi tra un singhiozzo e l'altro. "Una che non vuole essere stuprata?" Rispose lei a tono uscendo dallo sgabuzzino. Uscii anche io dallo sgabuzzino e la seguii. Arrivò dalle sue amiche ma io le arrivai da dietro, le feci fare una piroetta e la baciai. Lei mi diede uno schiaffo e io svenni.
Mi svegliai nel mio letto con un mal di testa lancinante e un voltastomaco improbabile. Cominciai a vomitare su tutto il pavimento e a sentirmi male. "JJ stai be-" iniziò Richard. "Si, sto bene, sono gli effetti collaterali della sbornia." Dissi io tornando a sdraiarmi sul letto. "Ah, JJ è arrivata una ragazza e ha chiesto di te... è quella che ti ha portato in casa." Disse Richard. "Falla entrare" dissi io tenendomi la testa per il dolore. Richard pulì il vomito e fece entrare una ragazza.