Non lo lessi subito, pensai fosse un pezzo di carta strappato dal quaderno di Rick, ma vidi Sophie guardarmi e muovere le mani in segno 'aprilo'. Una volta aperto il biglietto notai che anche Anna mi stava guardando, forse per la noia o per qualche atro motivo aveva, una smorfia che le copriva il viso.
Il biglietto era tutto rovinato e stropicciato con una scritta elegante color rosa acceso. "C'è qualcuno che è interessato a te -anonimo" era la scritta al centro. Pensai subito a Sophie, avevo completamente dimenticato dell'episodio con Anna. Guardai Sophie e le mandai un sms dal cellulare sotto il banco. "vediamoci davanti al bagno al suono della campanella" le scrissi cercando di non guardarla per non farle pensare cose strane. "oks" rispose lei semplicemente, niente faccine e niente xoxo, questo vuol dire che è seria.
Al suono della campanella andai in bagno e la aspettai con il cellulare in mano a guardare Facebook. Lei arrivò due minuti dopo guardandomi attentamente negli occhi. "che vuoi?"disse lei semplicemente. "come che vuoi?! sei tu che mi hai mandato quel bigliettino come se fossimo alle elementari!" dissi io arrabbiato per come si comporta, da bambina. "casa? ah il biglietto? si ti ho fatto il segno di aprirlo ma non è mio" disse disinvolta. "posso vederlo?" aggiunse e io tirai fuori il bigliettino ben ripiegato.
"Io non scrivo così!" esclamò lei ridendo. "possibile che tu non capisca chi sia?" aggiunse ridendo ancora più forte. "se lo sai dimmelo" ribattei io iniziando a innervosirmi e iniziando a incamminarmi verso l'uscita della scuola. "si lo so..." disse seguendomi con lo sguardo e poi iniziando a seguirmi fino alla mia moto. "che fai? vai a casa?" disse lei sospettosa. "no, vado su Marte, secondo te?! vieni o no?" dissi mettendomi il casco, salendo in moto e dandole il secondo casco rosso con uno sticker nero con scritto "New York F*****g City" preso da Nerve. "sai che sei proprio un nerd? questo corpo non ti si addice proprio" disse lei ridendo con una risata stridula, una di quelle risate terribilmente fastidiose e che ti invadono il cervello.
Arrivammo a casa mia e io mi buttai nel mio letto, accesi il computer e misi Tokyo Ghoul. Sophie si mise in intimo e si sdraiò a pancia in giù davanti al mio computer senza dire niente. Io feci partire la puntata e stetti zitto e attento. "hai una ragazza sexy e simpatica in intimo sdraiata sul tuo letto e tu ti metti a guardare anime?" disse lei dopo neanche cinque secondi dalla fine della sigla. "Si, non sei così brava come dici a letto, sei figa ma.. oggi l'ho già fatto con te quindi, passo." Dissi io seccato avendo dovuto fermare la puntata appena iniziata per un suo capriccio.
Il suono del portone di casa fece sobbalzare sia me che Sophie, così ci alzammo e la buttai nell'armadio senza pensarci due volte e lo chiusi a chiave sussurrando "stai zitta, ti spiego dopo". Sbirciai nel salotto e vidi due uomini armati di coltelli e con un sacchetto. "James... sei in casa?" chiese il primo uomo pelato dagli occhi neri e profondi con una voce bassa ma giocosa in quel momento. L'altro uomo dai capelli biondi sciupati dal sudore e dallo scarso lavaggio, mi vide e corse verso di me con il coltello impugnato nella mano destra. Essendo abbastanza lento io riuscii a non essere colpito dal coltello. "Allora JJ ce li hai i nostri soldi?" chiese l'uomo pelato con un sorrisetto minaccioso.
"ehm.. ne ho metà... datemi ancora una settimana." dissi io continuando a schivare le coltellate goffe dello scagnozzo di Mark, l'uomo pelato. "Non abbiamo una settimana! li vogliamo adesso!" disse Mark senza esitare. "già, ben detto!" lo supportò il suo scagnozzo in modo ottuso. "ancora due giorni!" dissi io quasi supplicandoli. "non li abbiamo, domani alle 24 dobbiamo consegnarli al nostro capo" disse Mark impassibile con il suo scagnozzo che cercava di accoltellarmi talmente in modo pesante e goffo che la casa tremava sotto i suoi enormi piedi.
"Domani fino alle 23:59!" Gridai supplicante e cercando di essere convincente.Un anno prima
Non ho sonno, sento delle voci dalla stanza accanto, delle voci maschili.
"Allora Brad, questi sono 10 chili da non prendere tutti insieme." Disse una voce molto profonda evidentemente rivolta a mio padre. "Fanno 35000 euro" disse una secondo voce molto più acuta della prima. Cosa sta succedendo?
"Mi dovete dare un anno di tempo per guadagnarli, e se morissi o andassi via, perseguitate mio figlio, lui avrà abbastanza soldi." Disse mio padre rimanendo indifferente nonostante una decisione così brutta.