2.Agosto

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Sono passate due settimane dal mio incidente, sono ancora a casa con la gamba fasciata e così per il momento ho dovuto abbandonare tutti i miei progetti da persona libera. Mia madre mi accudisce come se fossi in fin di vita, e ogni volta che entra nella mia camera per portarmi gli antibiotici mi ricorda quanto mi è costato "abusare della loro fiducia". Mio fratello George, che ha due anni più di me e studia al college, invece è felice che finalmente mi sia, a mio modo, ribellata ai miei genitori. Mio padre invece è ancora molto severo con me, è arrabbiato per quello che ho fatto.

-Mamma per favore, mi porti il computer?- urlai stesa, come sempre negl'ultimi tempi, sul mio letto.
-Si, arrivo subito!- mi rispose mentre saliva le scale.
-Grazie- dissi quando mi poggiò il pc sul letto.

Approfittai delle mie condizioni fisiche per metter mano a qualcosa che rimandavo da tempo: la scelta del college. Negli States ce n'erano talmente tanti da avere l'imbarazzo della scelta. Da piccola volevo andare ad Harvard, crescendo non avevo poi escluso la Brown, e così mi misi a spulciare sulle home page dei siti web delle due università.

La facoltà l'avevo già decisa da anni, anzi per meglio dire, da sempre. Da grande sarei stata un medico, fin da piccola mi è sempre piaciuto aiutare le persone pur restando sempre nell'ombra. Decisi per la Brown, l'unica cosa che mi aveva portato a sciegliere per l'una piuttosto che per l'altra era la lontanza da casa mia, più lontana sarei stata meglio.

Ero fiera di me, avevo disubidito ai miei genitori, avevo fatto una scelta importante e pian piano la vera me prendeva il sopravvento sulla me apatica.

Messaggio da Summer: come va la gamba?
Lyla: male :(
Summer: mi dispiace, ti va se dopo la tua migliore amica passa a salutarti? Ancora non ho capito come sei caduta!
Lyla: ti racconto tutto dopo :*

A volte anche solo un messaggio può farti star meglio, poi realizzo che è agosto, e non posso andare al college non abbronzata. Nonostante la fasciatura mi metto sulla terrazza e riesco ad ottenere un pò di rossore sul viso e sulla pancia. Tra due settimane per fortuna non avrò più la gamba fasciata e coso potrò finalmente andare al mare, godermi l'estate, e magari incontrare Dan, semplicemente per scusarmi e ringraziarlo ancora. Sia ben chiaro che conosco i miei limiti, e so che uno come lui per me è innaccessibile.

Finalmente arriva Summer, che con il suo modo di essere ha sempre portato un pò di brio nella mia vita. Dopo averle raccontato la storia del mio incidente e dell'incontro fatale con Dan, iniziò da parte sua un vero e proprio interrogatorio.

-Quindi lui non solo gi ha soccorsa e portafo in ospedale, ma non ti ha neanche denunciata?!- chiese Summer sbalordita.
-Si- risposi.
-E tu non lo hai ringraziato?!- urlò ormai sconvolta.
- Si invece, te l'ho già detto! Prima che se ne andasse gli ho detto 'grazie'- dissi calma.
-Cioè, un ragazzo carino ti salva la vita e tu gli dici 'grazie'? Io al tuo posto mi sarei fatta lasciare il suo numero, per ringraziarlo ancora del suo aiuto, ovviamente in un secondo momento e per aggiornarlo sulle mie condizioni fisiche- disse superba, ma allo stesso tempo giocosa.
-Summer, lo sai che io sono timida. Non sono come te. Io sono impacciata, altrimenti non sarei caduta dal quel cavolo di tetto!- ribattei convinta.
-Hai ragione, ma devi ritrovarlo!- rispose con gli occhi già luccicanti.
-Probabilmente già non si ricorda più di me, e poi uno come Dan non sprecherà mai tempo con una come me!- dissi rammaricata.
-Lyla, magari è un segno del destino! Comunque il destino ha voluto che io nascessi in una famiglia in cui, se faccio tardi è un grande problema, quindi me ne vado- disse guardando l'orologio.
-Va bene, ma domani vieni a trovarmi che ho bisogno di te! Ciao S- risposi dandole un bacio sulla guancia.
Lei ricambiò e se ne andò.

La serata era trascorsa e io ero finita per addormentarmi. Ad un certo punto, nel cuore della notte un rumore mi sveglio, qualcosa infatti sbatteva insistentemente alla finestra della mia camera. Ebbi inizialmente molta paura, ma avevo il presentimento che chiunque fosse a lanciare quei sassolini, avrebbe continuato finchè non mi fossi affacciata.

-Che ci fai tu qui?- chiesi sorpresa della sua insolita visita.
-Puoi scendere un attimo?- rispose lui.
-Mmm certo, dammi un minuto- dissi.
Quello fu un momento di panico, non dovevo avere un bell'aspetto dopo giorni passati a letto, inoltre mi ero appena svegliata ed ero ancora troppo stordita per pensare al mio aspetto estetico. Presi una felpa, la infilai sopra il pigiama e cercando di fare meno rumore possibile scesi per le scale fino ad arrivare alla porta d'ingresso.
-Vuoi entrare?- domandai a Dan.
-No grazie, sono venuto per darti queste- disse porgendomi un mazzo di chiavi.
-Cosa sono?- chiesi perplessa.
-Sono le chiavi della mia casa sulla spiaggia. Io devo partire e non so per quanto tempo starò fuori. Non sapevo a chi lasciarle e ho pensato di darle a te, così la prossima volta potrai usare le scale per andare sul tetto- mi rispose con tranquillità.
-Ma io...cosa devo farne?- domandai davvero sorpresa di ciò che mi aveva appena detto.
-Quello che vuoi, ma è una bella casa, non abbandonarla- mi rispose già di spalle mentre si incamminava verso la strada.
Salì in macchina e se ne andò.

Ero troppo sconvolta, ma soprattutto stanca, per pensare a quello che era appena successo, mi misi a letto e mi addormentai. L'unica cosa che feci prima di addormentarmi fu scrivere un messaggio a Summer:
Domani mattina appena puoi vieni subito qui!!

Ciao a tutti! Ecco il secondo capitolo della mia storia...che ne pensate di questa improvvisa ricomparsa di Dan? A presto con il terzo capitolo.

Quando ho iniziato a scrivere questa storia l'ho fatto pensando ai possibili lettori. Vorrei che voi trovaste nella mia storia, quello che io ho trovato nelle vostre, e che mi ha spinto a ricambiare il favore.

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