Sinceramente fa un male, un male insopportabile, ma per lui?
Per lui posso resistere, e posso resistere per tutta la vita.
Ho visto come l' ha guardata, ho visto come lei l' ha guardato.
Ho provato a notare quello sguardo rivolto verso di me, ma non l' ho proprio avvertito.
Il mio, lo nascondo come posso, spero non trapassi niente dai miei occhi, perché ormai credo di aver capito.
È per questo che voglio parlarle.
È per questo che voglio capire.
Poi mi lascerò tutto alle spalle, via dalla California, magari dalla America, dai mostri e da questa opprimente presa sul petto che mi impedisce di respirare, almeno fin quando non lo vedo.
Si, via anche da lui e dalle stupide ma meravigliose sensazioni che mi provoca.
Lontano.
Lontano.
La vedo e decido di parlarle un' ultima volta, solo così questo capitolo sarà chiuso.
Solo così avrò un po' di pace, anzi magari no, perché quel dolore non lo voglio dimenticare perché è un po' dimenticare lui, l' unica parte che mi resta di lui, che mi attanaglia il cuore è la più dolorosa, ma ho solo questo.
Comunque lei è di fronte a me, non posso più tornare indietro.
Tossisco per attirare la sua attenzione.
Lei si gira verso di me e vedo qualcosa nei suoi occhi, ha capito.
Non si tratta di matematica.
Non si tratta di mostri.
E lei lo sa.
Lei lo sa.«Certo»
Per cui ci ritroviamo in questa aula, un aula ai piani inferiori, lontana da occhi indiscreti o da orecchie troppo sensibile.
Siamo nascoste, siamo al sicuro.
Pronte a confidarci.
Ridicolo come nonostante dovremo odiarci perché proviamo i medesimi sentimenti per lo stesso ragazzo, siamo l' una di fronte all' altra, invase da una sensazione quasi piacevole.
Perché lo so è stupido.
Siamo disposte a morire per lui, ma anche per noi.
Per il nostro branco, in fin dei conti questo siamo, e questo rimarremo.
Lei ha improvvisato qualche frase normale per scogliere il ghiaccio, ma ero troppo impaziente.
La pazienza non è mai stata una mia dote.
E lui lo sa.
Mi limito a porgerle un foglio.
«Leggilo, è per te.»
Mi volto.
Apro la porta e scappo.
"Ho scoperto l' amore con lui.
Forse troppo in fretta per potergli dare sul serio un nome, ma ero ancora troppo inesperta, in un mondo troppo nuovo, ho sempre saputo quello che la gente bisbigliava su di me.So che forse sono stata troppo egoista, so che sono stata troppo avventata, troppo fredda, ma-
è una cazzata.
So che alla gente non sto simpatica, che spesso detestino il fatto che forse sono un po' troppo diretta.
Non sono tipo da autocommiserazione, per cui sarò il più chiara possibile.
Sei una grande amica e a me sta bene se tu lo ami.
A me sta bene.
Ma, tu lo ami?
Tu sei pronta ad amarlo a supportarlo?
L' ho visto nei peggiori dei modi, l' ho visto a terra, pazzo, confuso e non fragile, perché Stiles non lo è, piuttosto spaventato, non per sé ma per il suo branco.Stiles è tutto ciò che ho avuto quando credevo di non avere niente, è la mia ancora.
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Indistruttibile
Fanfiction«Ho accettato Stiles Stilinski come una benedizione, è entrato nella mia vita come un uragano, un pazzo, l' ho visto crollare e rialzarsi, l' ho ammirato mentre lottava contro i suoi demoni e ne usciva vincitore. Stiles Stilinski, per tutti un ragaz...