Capitolo 1

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Era una soleggiata giornata di Luglio, la famiglia Rossi si preparava per affrontare cinque lunghe ore di macchina per arrivare finalmente nel condominio dove avrebbero passato le vacanze estive. La macchina era stata preparata la mattina presto dal padre, che nel frattempo era uscito per fare benzina, la madre, invece, era in cucina che preparava i panini per il viaggio e i due piccoli della famiglia erano in soggiorno che facevano colazione con i cornetti caldi e il latte freddo.

All'arrivo del padre, i piccolini e la madre, che dopo aver chiuso tutte le porte ed essersi assicurata che i due bambini fossero andati in bagno prima di partire, entrarono in macchina, pronti per una grande avventura.

Tutti erano molto emozionati, tutti soprattutto la piccola Giada di 10 anni, che era intenta a scrivere il diario..

"Caro diario,

oggi io e la mia famiglia partiamo per andare in Calabria per un mese. Sono molto emozionata e spero di incontrare tanta gente nuova. Da oggi in poi Diario inizierò a scriverti forse meno spesso rispetto al solito perché voglio godermi il mare e il sole, quindi diciamo che se posso ti scrivo altrimenti dovrai fare a meno della mia "bellissima" presenza."

Il piccolo Eduardo di 5 anni invece non faceva altro che giocare con il suo peluche e le sue macchinine, disturbando in continuazione Giada che dovette smettere di scrivere al suo diario e decise di assecondare Eduardo e di giocare anche lei con le macchinine.

Le 5 ore di macchine passarono molto velocemente, soprattutto grazie a Francesca e Giorgio, i genitori dei piccoli che tra qualche canzoncina e storia, riuscirono a farli addormentare.

Ore 15:00

La famiglia era arrivata finalmente a destinazione, la proprietaria li accolse molto gentilmente e diede loro le chiavi dell'appartamento. Esso si trovava al secondo piano di un grande condominio, era abbastanza accogliente, con qualche quadro qua e là e le pareti erano di un celestino chiaro. Le camere erano due, una per i genitori e una per Giada e il piccolo Eduardo, la quale all'interno aveva due lettini, una piccola tv e un armadio abbastanza grande per entrambi. Giada amava già questa stanza, l'avrebbe solo modificato un pochino, grazie all'aiuto dei suoi genitori tolse quei quadri e ne fece appendere uno che raffigurava tutta la famiglia e un altro che raffigurava lei e la sua amica del cuore Giorgia.

La famiglia dopo essersi sistemata decise di fare un tour per visitare la spiaggia e le vari attrazioni del lido. La serata passò abbastanza tranquilla, dopo cena Giada chiese ai suoi se poteva andare a giocare sull'altalena che aveva visto nel piccolo parco, vicino alla spiaggia, i suoi acconsentirono ma gli dissero di stare attenta e che appena l'avrebbero chiamata lei sarebbe dovuta rientrare senza fare storie.

Giada passò molto tempo da sola sull'altalena, era una di quelle bambine che amava molto la tranquillità e soprattutto stare sola, ma a rovinare la sua tranquillità, fu un bambino.

"Ciao"- le disse, il piccolo bambino dai capelli ricci e gli occhi color caramello.

"Ciao"- gli rispose lei che immediatamente arrossì, non aveva mai parlato con qualcuno che non conosceva, anzi non aveva mai parlato con qualcun altro che non fosse la sua migliore amica.

"Scusa che maleducato, io sono Marco"- Marco gli porse la mano, l'aveva visto fare molte volte a suo padre e pensava fosse una cosa giusta, ma quando vide che la bambina vicino a lui non accennava a porgergliela, la ritrasse subito.

"Io sono Giada"- la piccola continuava a guardare a terra, dondolandosi ogni tanto, era in imbarazzo e voleva solo tornare a casa.

"Quanti anni hai?"- le domandò. Marco cercava di socializzare ma Giada non gli dava molto corda, anzi lei alzò gli occhi da terra e lo guardò per poi dirgli "scusa devo andare si è fatto tardi, ciao"- per poi correre via. Marco rimase molto scosso dalla reazione della piccola tanto che decise di ritornare a casa e chiedere a suo padre, se per caso avesse sbagliato a dirle qualcosa. Il padre di Marco gli disse semplicemente che può darsi che la bambina era solo molto timida, oppure non gli andava di parlare in quel momento, ma lui era stato comunque molto gentile e non doveva preoccuparsi e che forse l'indomani se l'avrebbe incontrata avrebbero sicuramente fatto amicizia.

Giada nel frattempo era ritornata a casa, in anticipo di qualche minuto alle 9, e decise di andare, dopo essersi messa il pigiama e essersi lavata i denti, nella propria stanza e scrivere al suo diario dell'incontro avuto con il bambino.

"Caro diario,

al parco ho conosciuto un bambino di nome Marco, io però appena lui ha iniziato parlarmi, sono andata via lasciandolo li' da solo, so di aver sbagliato, ma aveva paura, e non volevo iniziare a balbettare anche con lui. Scusami tanto, bambino di nome Marco. Adesso vado a nanna, notte Diario."

Quella notte entrambi si addormentarono con la speranza di rincontrarsi l'indomani. L'indomani non si rincontrarono sfortunatamente. Passarono giorni e i due ebbero l'onore di scontrarsi solo poche volte, entrambi si guardavano, solo che nessuno dei due proferiva parola, ma appena i loro occhi smettevano di guardarsi, entrambi abbassavano la testa e sorridevano, come se fossero complici di un qualcosa che non esisteva o che in realtà doveva ancora accadere.


-Spazio autrice

Ciao, a tutti.

Premettendo che questa è la prima volta che scrivo una storia, e non so bene come gestire il tutto , per favore abbiate pietà di me.

Ho diverse idee in mente per quanto riguarda questo libro e ripeto essendo nuova potrò sbagliare nel svilupparli, quindi sono aperta a molti suggerimenti.

P.s. Se ci sono eventuali errori o altro, per favore fatemelo sapere, cosi' provvedirò a correggerli.

Spazio autrice abbastanza strano, ma bene.

Grazie per chi leggerà la storia e metterà una piccola stellina e grazie anche a chi la leggerà solo.

Buonanotte ragazze e buona lettura.



Forever You.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora