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Dopo settimane io ero ancora intrappolata nella mia mente, cercando di scappare da questa sensazione di solitudine perenne che svaniva solo quando ero con lui. Non lo vedevo da settimane e questa cosa mi uccideva, però a chi potevo dare la colpa? Dopo che era tutto tornato alla normalità e lui aveva praticamente scoperto cosa era mi sono allontanata con la scusa che non avevamo più nulla che ci spingeva a trovarci nella stessa stanza, forse era la paura, forse i sensi di colpa perchè mi stavo nutrendo della sua presenza per stare meglio. Ed ero lì, chiusa in quella stanza, dopo aver detto a tutti che ero troppo impegnata a studiare per gli esami finali per uscire, quando invece non avevo aperto libro, anche perchè non ne avevo bisogno, era tutto scritto nel mio cervello.

Mi chiedevo come stesse, se anche a lui facesse male quella distanza, ma poi scacciavo quel pensiero dalla mia mente perchè sapevo che il mio bisogno era irrazionale se non immorale. Come avevo fatto a finire in quella situazione? Se non fossi stata ciò che sono, se tutta questa realtà non fosse reale ora sarei pronta a prendere il diploma, fregandomene degli altri, al fianco di Jackson, e invece il mio pensiero fisso era che me ne sarei andata via fra non molto al college e sarei stata lontana dai miei amici, da quelli che erano diventati la mia famiglia. Se Allison fosse stata ancora lì avrebbe saputo come farmi stare meglio, o almeno era ciò che pensavo, non l'avrei mai saputo.

Non ce la facevo più, dovevo alzarmi, uscire da quella casa. Andai diretta verso il bagno per lavarmi il viso, erano giorni che non lo facevo, che non mettevo piede in bagno se non per i bisogni più importanti, non mi ero lavata dall'ultimo giorno che avevo visto la luce fuori da quella casa, ero ancora nello stesso pigiama e mia madre aveva persino smesso di venire in camera mia per dirmi che dovevo uscire e farmi forza. Come mi ero ridotta?

Provai un sollievo immenso nel momento in cui l'acqua calda della doccia toccò la mia pelle e lavai via tutto il sudiciume di giornate passate a piangermi addosso.

Non voglio perderli.

Scoppiai a piangere e ringraziai il cielo che la doccia era abbastanza rumorosa da coprire i miei singhiozzi. Non mi maledii per il mio pianto, era liberatorio, ne avevo bisogno. Rimasi sotto il getto confortevole di acqua fin quando non mi calmai e poi mi misi un filo di trucco e mi vestii. Dovevo uscire.

Arrivata davanti alla porta di casa mi fermai un attimo per tirare un sospiro. Il campanello. Sussultai per lo spavento e aprii la porta quasi di scatto.

Non era possibile. Lui era lì, davanti a me con un accenno di sorriso, la divisa da poliziotto e i capelli scompigliati.

"Jordan." Il mio fu quasi un sussurro. Non riuscivo a ricompormi nonostante sapessi che era un mio dovere, ma rimasi con la bocca semi aperta a guardarlo.

"Lydia" Rispose lui sempre a bassa voce e si avvicinò per stringermi in un leggero abbraccio. "Sono venuto a vedere se lo studio stava andando bene." Si ritrasse subito e sentii un vuoto nello stomaco nel vederlo allontanarsi da me. Tirai un respiro profondo e annuii.

"Va tutto bene, sono pronta." Riuscii a dire senza scoppiargli di nuovo a piangere. Sorrisi in modo quasi impercettibile.

"Allora io vado." Si limitò a dire e fu quasi un colpo al cuore. Annuii. Non volevo parlare perchè gli avrei chiesto di restare e non era giusto. "Buona giornata." Disse per poi andarsene verso l'automobile che seguii con lo sguardo mentre usciva dal vialetto e volava via.

Perchè?

"Gentile da parte sua." Sentii una voce profonda dire. La conoscevo e non potevo sopportare il suo suono, non in quel momento. "Ora cosa farai Lydia? Indietreggerai e tornai nel tuo letto?"

"Stai zitto Peter. Che ci fai in casa mia?" Risposi scontrosa mentre lo cercavo nell'ombra. Fece qualche passo verso di me e si fermò sotto la luce che proveniva dalla cucina.

"Come sei cattiva con me... e pensare che ti volevo chiedere se ti andasse di fare un giro per il parco con il sottoscritto, Beacon Hills è un posto pieno di strani individui e non è saggio girarla da sola di sera."

"Di sicuro nemmeno con te. Non seguirmi, Peter e sparisci da casa mia." Uscii e lasciai che la porta si chiudesse lentamente dietro le mie spalle. Non mi importava che non fosse chiusa a chiava e che chiunque sarebbe potuto entrare, volevo solo allontanarmi da lui.

anchor | marrish Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora