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Decisi che era ora di smettere piangermi addosso e non perchè me l'aveva detto lui, solo perchè me lo sentivo. La mattina seguente mi alzai alle otto e mi preparai cercando come al solito di nascondere il mio viso dietro al trucco, mi legai i capelli in una treccia alla francese e uscii sentendomi ancora confortata dal calore dell'acqua della doccia che mi ero fatta poco prima. Quando entrai in macchina cercai una radio che dava canzoni allegre e magari troppo orecchiabili e per niente deprimenti, odiavo l'effetto che la musica aveva sul mio umore. Misi in moto e mi diressi verso casa di Scott dove avrei dovuto trovare anche il resto del gruppo. Mi concentrai sulla strada e sorrisi rivedendo il vialetto del mio amico che quell'anno avevo percorso così tante volte da conoscere ogni singolo dettaglio come i sassolini fastidiosi che si incastravano sotto le scarpe o la mattonella traballante sulla quale ero inciampata fin troppe volte. Parcheggiai a due metri dal piccolo sentiero in mattonelle e scesi con disinvoltura dalla mia automobile, saltellai leggermente mentre camminavo verso la porta e una volta raggiunta questa suonai il campanello preparando il mio migliore sorriso.

Scott aprì la porta e sorrise nel vedermi per poi stringermi in un caloroso abbraccio durante il quale trattenni il respiro. Non potevo lasciarmi andare di nuovo.

"Come stai?" Domandò sinceramente con un velo di preoccupazione nel tono di voce. Sospirai in modo quasi impercettibile, avevo sperato invano che non mi facesse quella domanda. Cercai di cancellare l'episodio del giorno precedente dalla testa sferrando un altro finto sorriso.

"Meglio." Risposi convinta con una voce fin troppo stridula e per l'imbarazzo lo superai in fretta per andare nel salone dove probabilmente avrei trovato gli altri. Notai subito Malia nell'angolo della stanza che mi fece subito uno dei suoi sorrisi imbarazzanti e mi salutò con un cenno, come anche gli altri fecero. Stiles era stravaccato sul divano e si tirò leggermente su solo quando mi vide entrare, Liam era seduto su tavolo come un bambino e ciondolava le gambe nel vuoto sottostante e Theo era sul divano a debita distanza da Stiles. Li guardai con lo stesso sorriso di prima stampato in faccia.

"Ecco la nostra studiosa!" Esordì Stilinski alzandosi dal divano e venendomi a cingere le spalle con un braccio.

"Prima o poi dovevo chiudere quei libri! Ne ho abbastanza dello studio. Insomma, che c'è di nuovo?"

Scott entrò nella stanza insieme a Melissa che lo seguì fino al tavolo dove lui poggiò le mani per poi piegarsi.

"Alcuni lupi sono entrati nel nostro territorio e hanno ucciso una coppia di adolescenti che faceva una passeggiata nel bosco." Spiegò il nostro Alpha a tutti quanti. Cose normali pensai. Theo lo stava ascoltando annoiato, forse anche assonnato dato che era appoggiato sul suo braccio destro con gli occhi mezzi chiusi, sembrava reduce da una festa durata fino a tardi. Non comprendevo quel ragazzo, ma dovevo supportare la decisione di Scott di dargli una chance.

"Cosa dobbiamo fare?" Domandai confusa. La vera domanda era cosa dovevo fare io, volevano che cercassi di capire se sarebbe morto qualcun altro? Sapevano che le mie capacità non funzionavano a comando.

"Beh, tu ci servi per il tuo intelletto insieme a Stiles, come al solito. Abbiamo bisogno dei nostri due detective per capire chi possano essere questi nuovi lupi. A noi tocca usare l'olfatto per ora." Mi rispose il moro sempre piegato sul tavolo. "Per ora pensiamo che i nemici siano due." Annuii e mi appoggiai al bordo del tavolo con la schiena. "Magari voi due potreste andare alla stazione di polizia per vedere se lo sceriffo ha qualcosa di nuovo da dirci." Suggerì facendomi rabbrividire. Perfetto, dovevo andare a casa del lupo.

Io e Stiles decidemmo di andare subito o meglio, lo decise lui così uscimmo dalla casa e dovetti insistere per usare la mia macchina.

"Stai ripudiando la wolfmobile." Mi accusò lui riferendosi alla sua automobile. Alzai gli occhi al cielo mentre accendevo il motore.

"Ti prego, wolfmobile no." Lo implorai mentre mi allontanavo dalla casa e prendevo la strada per andare alla stazione di polizia. Una volta arrivati andammo nell'ufficio dello sceriffo Stilinski per chiedere informazioni.

"Non ora, per favore. Stiles sai che non dovresti venire a farmi certe domande sul posto di lavoro." Rimproverò il figlio. Lo vidi seguire con lo sguardo qualcosa dietro di me. "Ecco Parrish, chiedete a lui, ora sono impegnato." Sentendo il suo nome mi venne un colpo al cuore e mi voltai, vedendolo fu peggio, come quella mattina che me l'ero ritrovato davanti la porta di casa. Stiles uscì in fretta dalla stanza e si precipitò dal poliziotto poggiandogli le mani sulle spalle. Lo seguii a passo più lento del suo.

"Allora, amico, hai qualcosa da raccontarci." Jordan sbuffò e gli fece segno di sedersi ed io presi posto accanto al mio amico fingendomi con la testa altrove.

"Una delle due vittime è stata morsa solo sul collo, mentre il suo ragazzo è stato praticamente divorato su tutto il fianco destro..."

"In che senso è stata morsa solo sul collo?" Lo interruppe Stiles sporgendosi verso la scrivania.

"Nel senso che aveva solo un morso anche se piuttosto messo male, quando è arrivata in ospedale era ancora viva ma qualcosa deve essere andato storto e non ho capito se sia stata un'infezione o il fatto che era stata morsa direttamente sulla carotide."

"Se non lo sai tu... sei tu il poliziotto."

"Stiles..." Lo ammonii concentrandomi sul discorso. Mi sporsi leggermente verso Jordan cercando di comportarmi in modo naturale.

"Insomma pensiamo sia stato qualcuno che conosceva la ragazza"

"Una sorta di omicidio passionale." Affermai convinta. Doveva essere così. Magari era un ex o un amico innamorato, qualcosa di molto adolescenziale... e malato.

"Si, proprio così. Abbiamo interrogato i primi due sospetti questa mattina, mi sembra fossero il migliore amico e l'ex ragazzo che però non erano in città. Non possiamo interrogare più nessuno ora dato che lo stiamo dichiarando un attacco di animale." Il suo tono era strano, come se lui fosse stanco di coprire gli omicidi dei lupi che avvenivano sempre più spesso.

"Perfetto, grazie." Dissi tagliando corto mentre mi alzavo. Stiles mi seguì a ruota.

"Ah comunque Scott pensa che siano più di uno." Comunicò il ragazzo al poliziotto per poi seguirmi fuori dalla stazione di polizia.

All'esterno fui di nuovo giù di morale. Cerca qualcosa nella lontananza da quel ragazzo che mi faceva sentire come se fossi stata strappata da casa mia. Era terribile. Salimmo in macchina e mi lasciai andare al calore e alla morbidezza del mio sedile.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2016 ⏰

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