thirteen snowflakes

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(13.)

Dakota.

Harry. Harry Styles. Il fratello di Alexa. L’incidente. Il coma.

Questi pensieri mi invasero la mente come un tornado.

Dritto e veloce, aveva spazzato via tutto quello che concepivo come ‘realtà’.

Sentii l’aria mancarmi nei polmoni e la testa girarmi.

Senza dire una parola e sotto lo sguardo confuso di Alexa uscii dall’ospedale.

“S-scusa” riuscii a balbettare dopo essermi resa conto di aver sbattuto contro qualcuno, ma non ci diedi peso.

Mi trovai fuori dall’ospedale in meno di due minuti.

Presi il capo fra le mani e guardai a terra.

Cosa diavolo era successo?

Nonostante l’aria fredda, sentii invadermi da uno strano calore.

Cercai di regolarizzare il mio respiro e mi guardai intorno.

Tutto sembrava perfettamente normale.

Le solite vecchie persone che camminavano veloci e sicure.

Le solite nuvole grigie che coprivano Londra.

Il solito bar al di là della strada.

Tutto era uguale, tranne io.

Io ero diversa da tutta quella normalità.

Come era possibile che avessi vissuto tutto quel tempo senza accorgermi che al mio fianco non c’era nessuno?

Harry era solo un frutto della mia immaginazione.

Anzi no, molto peggio. Era una persone vera, in carne e ossa, che avevo immaginato stare con me.

Probabilmente non lo avevo mai visto in vita mia. Ma allora com’era possibile che sembrava così reale?

Anche se a pensarci, si spiegavano molte cose:

 il modo in cui scompariva all’improvviso, perché lo trovavo sempre nello stesso posto, a qualsiasi ora, perché non si era mai fatto vedere da nessuno, perché frequentava posti poco frequentati e perché non potevo baciarlo.

‘Mi dispiace di essermene andata così e di averti lasciata con ‘ faticai a scrivere la parola fratello ‘ con lui. Scusa ancora. Ci vediamo a casa ‘

Mandai velocemente quel messaggio ad Alexa.

Sbattei più volte le palpebre, non sapendo che fare.

Mi muovevo, camminavo. E i miei piedi sembravano sapere meglio del mio cervello la destinazione.

Sentivo un peso nel cuore e del vuoto nella testa.

Mi trovai davanti ai cancelli del parco.

Puntai dritta al salice, il suo posto.

‘Ti avevo scattato questa foto al parco, vicino al salice piangente. Mi ricordo che era il tuo posto preferito’ Mi tornarono alla mente le parole di Alexa.

Breathin' in a snowflake - h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora