PROLOGO

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Mi guardai intorno cercando di fissarmi tutto nella mente, ogni singolo particolare. Non mi era concesso entrare nella biblioteca, figurarsi nel reparto proibito, ma una scommessa era pur sempre una scommessa. E poi mi piaceva correre rischi ed infrangere le regole: se no perché esistevano?!
Mi avvicinai ad una libreria di mogano intarziata d'oro. Presi un volume a caso, come prova che ero riuscita ad entrare. Lo soppesai in mano, "Le fate della notte", questo era il titolo.
Non sapevo molto al riguardo, fate che veneravano la luna, essenzialmente fate superiori, leggendarie e che possedevano le ali. Già, le ali. Le ali le possedeva soltanto chi era puro d'animo, almeno così si diceva. Purtroppo io ero tutto fuorché pura d'animo, infatti avevo rinunciato alle fantasie sulle mie ali quando a cinque anni ho tagliato di netto la testa ad uno zafirus. Visto che non avete presente cosa siano gli zafirus ve lo spiego, controllano la materia e ciò li rende molto pericolosi. Ero sola in casa quando uno di loro fece irruzione nella nostra tenuta in campagna. Un ladro,credo. Non persi l'occasione e feci quello che dovevo fare. Uccidere , d'altronde era quello per cui mi avevano cresciuta.

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