capitolo 1.

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Anche questa mattina mi tocca andare a scuola e come mio solito sono in ritardo..
Perciò quando finisco di fare la colazione preparata, stranamente, da mio fratello corro a lavarmi i denti, per poi dirigermi, una volta fuori casa, alla fermata dell'autobus.

La mia è l'ultima del giro che compie il pullman prima di arrivare a scuola, perciò quando salgo i posti sono già tutti occupati e l'odore di sudure misto a deodorante mattutino non aiuta per niente.
È una giornata abbastanza fredda di novembre e non capisco come le persone sudino così tanto!

Una volta arrivata mi preparo psicologicamente ai soliti fischi dei ragazzi imbecilli che popolano il cortile
Credono che data la mia situazione io sia una ragazza facile a cui piace svagarsi, ma non sanno che sono l'esatto opposto.
Poveri illusi.

Di amiche ne ho poche, ma buone.
Sono le classiche ragazze studiose e buone d'animo e non mi dispiace per niente stare in loro compagnia
Una si chiama Briget, ha i capelli rosso fuoco tutti ricci, due occhi verdi, e un sorriso stupendo. E una delle ragazze più belle e intelligenti che conosco... se non sbaglio in questo momento è vicino la porta della classe insieme a Lindsay
Lei è l'esatto opposto, bionda, occhi scuri, liscia più bassa e molto più snella.
E poi ci sono io che sono castana, occhi azzurri e.. normale
Non mi reputo bella ne brutta semplicemente.. normale.
E insieme forniamo un bel trio.

Smetto di perdere altro tempo e mi avvicinino sempre di più fino ad affiancare Briget
"Ei ragazze! Che si dice?"
"Alexia!!" Esclamarono in coro mettendomi inquietudine

Sorrisi spontaneamente vedendo i loro volti illuminati di gioia,
Sanno tutto di me e non ho neanche bisogno di sforzare sorrisi falsi quando sono presenti.
"Niente stavamo parlando un po così.. sai.."
Oh so eccome, vedete quando Lindsay fa così si tratta sicuramente è inevitabilmente di un ragazzo
"Sentiamo chi è il fortunato?"
A questa mia risposta emise un gridolino di entusiasmo che mi fece sorridere ancora di più e poi mi indicò con lo sguardo un ragazzo non molto lontano da noi
"Credo sia nuovo.. però è davvero carino e ci siamo guardati più volte, e mi ha sorriso e poi gli ho sorriso
Ma non lo so cosa de-"
"Lindsay calmati" risposi ridendo
Abbassò lo sguardo arrossendo
È proprio cotta!
"Cerca di fare in modo che s'interessi a te, sorridi spontaneamente se ti guarda e poi se si avvicina mantieni la calma, che è la cosa più importante" dissi le prime cose che sapevo l'avrebbero tranquillizzata e aiutata
"Menomale che esisti tu, Briget non diceva altro che: nah è troppo brutto è robe stupide"
Finì la frase fulminando con gli occhi Briget che sbuffò alzando i suoi al cielo
È incredibile come siano fantastiche queste ragazze!
Risi per la faccia delusa di Lindsay e quella menefreghista di Briget per poi dire
"È meglio entrare in classe dai"
Annuirono ed entrarono sbuffando ancora una volta

Ci sademmo ai soliti posti Lindsay davanti, Io in mezzo e Briget dietro, in classe nostra i banchi sono singoli, purtroppo.
Suonò la campanella ed entrò la prof insieme a quello presubilmente nuovo.
E tutta la classe si alzò in piedi, come è solito fare in questa scuola quando entra un professore
"Buongiorno ragazzi, accomodatevi pure.
Oggi ci sarà un nuovo compagno di classe ve lo presento subito, si chiama Lucas..."
Lucas? Non può essere quel Lucas.
Non è possibile.
"Stenford"
Non era possibile.
Aggiunse lui notando il volto confuso della prof
Stenford
Oh. Cacchio.
È lui?!
"Si giusto, Lucas Stenford, viene dalla Florida, si è ritrasferito dato che quando era piccolo abitava già qua"
Si è...lui.
Il mio cuore ha perso un battito, le lacrime si sono accumulate.. e sono diventata rossa, non ascolto più la prof che parla, continuo a guardarlo con un faccia confusa, arrabbiata, delusa, stanca e.. felicie (?)
quando incrocia i miei occhi la sua faccia diventa esattamente come la mia e il mio cuore perde, di nuovo, un battito.

Improvvisamente Briget mi tocca la spalla, sussurrandomi qualcosa di incomprensibile
Si gira pure Lindsay che mi guarda con faccia preoccupata e solo ora mi accorgo della classe che mi fissa, le lacrime che hanno rigato il mio volto e il mio sguardo che fissa ancora il punto dove prima c'era Lucas, che ora si trova seduto nel banco libero alla mia sinistra
Chiedo umilmente di andare in bagno alla prof con gli sguardi di tutti ancora puntati su di me.
Acconsente quando incrocia i miei occhi che la supplicano ed esco da quella classe dirigendomi verso i bagni delle ragazze.
Cosa diamine è successo là dentro?
Prendo un lungo sospiro e appoggio i palmi della mani sul lavandino.
Mi guardo allo specchio e sussurro

"Tutto questo non può essere vero."

E ALLORA AMAMI           ...ancoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora