Seconda Parte

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Dopo continuarono a camminare e Louis sentì lo stomaco contrarsi. Stavano per addentrarsi nella parte più affollata della città e Louis sentiva la gola secca e un peso nel petto che non aveva previsto. Una volta raggiunto il cuore della città, cominciò ad intravedere le persone che solitamente godevano della sua compagnia.

''Non preoccuparti Louis. Se qualcuno cerca di fare qualcosa, sarai al sicuro. E' per questo che sono qui.''

''Taci,'' rispose rapidamente Louis. ''Sto bene.''

Harry sembrava essere arrabbiato ma a mala pena lo fece notare. Louis si chiedeva se le persone potessero leggere le emozioni che stava provando in quel momento. Le persone possono sentire la paura?

Camminarono tra la folla e Harry sembrava ammirare l'ambiente. Era sempre stato un posticino carino il loro, con negozi dai vari colori, l'uno di fianco all'altro. Molti negozi erano aperti da quando Louis era un bambino. E tutti presentavano le stesse vecchie qualità - la pittura scheggiata all'esterno ma i sorrisi calorosi all'interno per compensare.

Louis venne salutato da poche persone e per un pò di tempo andò tutto bene. C'erano più mormorii del solito. Louis considerava quei commenti maligni o forse solo curiosi, o forse addirittura non erano rivolti a lui. Cercò di convincersi che quei sussurri erano rivolti allo stupido cappello di Harry e questo pensiero lo fece sentire meglio. Sapeva che il giorno dopo, quegli stessi commenti, sarebbero stati spiegati meglio. Non pensava che il suo coming-out sarebbe stato oggetto delle testate giornalistiche ma di certo si aspettava una qualche reazione.

Si fermarono in un piccolo negozio per del thè. Ed Walsh, il proprietario, era dietro al bancone e Louis fece tre passi avanti prima di accorgersi che il Signor Walsh non lo stava guardando negli occhi. Quando Harry si fece avanti, l'uomo gli rispose immediatamente. Era demoralizzante, ma Harry fece l'ordine anche per Louis che aveva capito che al ragazzo piacesse lo zucchero in zollette. Peccato che fosse troppo frustrato per prenderlo in giro ma andiamo, una guardia del corpo che aveva l'aspetto di un gatto e che amava godersi il sole e mettere lo zucchero nel thè. Seriamente?

Una volta usciti fuori, Louis si accorse di molte persone che in passato erano solite salutarlo e che ora non si degnavano nemmeno di guardarlo. Abbassavano gli occhi e sembravano sollevate quando lui le oltrepassava. Era imbarazzante il fatto che avesse dato loro il potere di ferirlo in quel modo.

Quando aveva deciso di fare coming-out non aveva mica immaginato quella reazione. Forse era stato ingenuo, ma aveva genuinamente creduto che a loro non sarebbe importato. Aveva persino immaginato che molti di loro già lo sospettassero. Non pensava di essere considerato come un elefante imbizzarrito, capace di tenere le persone lontane da lui.

Guardò Harry che sembrava inconsapevole di quell'imbarazzo mentre sorseggiava il suo thè. Ma doveva aver sentito gli occhi di Louis su di sè perchè alzò lo sguardo prima di sorridergli e alzare un pollice nella sua direzione e quel punto Louis capì. Era Harry l'elefante.

Le persone non gli si avvicinavano perchè era con qualcuno, e quel qualcuno aveva l'incarico di proteggerlo e quello lo rese inavvicinabile, come temeva.

Probabilmente era ora di andare.

Louis lo disse sotto voce ed Harry sembrava confuso ma poi si incamminarono verso il palazzo.

''Stai bene?''

''Benissimo.''

Una volta raggiunti i cancelli della residenza, Louis si fece strada all'interno, senza rallentare il passo.

Si dimenticò persino di Harry fino a che non arrivò davanti alla sua camera e sentì Harry chiamarlo.

''Va via,'' disse Louis velocemente. La sua voce era alquanto incrinata.

King and Lionheart [Larry Stylinson || Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora