Prologo

152 8 6
                                    

23 Marzo 1943 Nord Africa

-" A cosa sta pensando sergente?"-chiese il soldato mentre i due si trovavano nel buio più totale.

-"A quando finirà questa carneficina,ogni giorno migliaia di persone muoiono a causa di una guerra scatenata da un ideale folle di superiorità,di cui ancora adesso non me ne capacito, mi ci sarei dovuto rassegnare,ma ci continuo a ragionare e mi fa stare peggio".

Mentre il sergente Freddy Murrey ,un uomo sulla quarantina,alto sul metro e ottanta e molto robusto, pronunciava quelle parole gli tornavano alla mente i volti dei suoi compagni caduti durante quei mesi passati sotto le armi. Uomini con cui aveva condiviso tutto, con cui si era confidato, con cui aveva pianto, ma adesso erano morti, strappati alla vita perché credevano in un mondo libero e in pace.

Il graduato e il sottoposto si trovavano appostati su un'altura di una collina, pronti per avvisare gli altri, accampati temporaneamente a valle, di un'eventuale incursione nemica. Il secondo dei due si chiamava John Peterson. Mentre i due parlavano dei fatti orribili del conflitto, di quello che avevano visto, un reparto di soldati italiani stava dirigendosi verso il campo degli americani dotato di un enorme cingolato .Le truppe nemiche erano lontane ancora parecchi chilometri, così i due ebbero tutto il tempo di avvisare i compagni che stavano dormendo, essendo notte fonda, e di organizzare la tattica difensiva.

"Martinez e Wilson si apposteranno con la mitragliatrice sul fianco della collina e abbatteranno quei bastardi uno ad uno ,mentre io Murrey ,Peterson ,Jhonson e Mc Gavee rimarremo qui a valle per intralciarli.I rimanenti andranno sull'altra collina con due fucili da cecchino e un bazooka per il carro armato. Mi raccomando signori, non fatevi ammazzare, ricordate che la nostra missione è importante e deve rimanere segreta"con queste parole il Caporale Griffin definì l'azione d'attacco.

Poco dopo lo scontro ebbe inizio. Gli italiani erano ignari di quello che li aspettava e furono colti di sorpresa dalla mitragliatrice che li aveva incominciati a bersagliare senza sosta, uccidendo diversi loro uomini. Quando si resero conto di dove era l'arma automatica incominciarono a rispondere con altrettanta furia. Nel frattempo, i cecchini dall'altra collina avevano già cominciato a sparare e i fascisti si trovarono stretti in una morsa omicida, ma grazie alla precisione del soldato all'interno del panzer e ad un po' di fortuna riuscirono a liberarsene con una cannonata. Mentre una parte del reparto degli assediati era impegnato a contrastare la mitragliatrice nemica, un'altra parte era riuscita a sfuggire alla linea di fuoco e adesso si trovava faccia a faccia con i fanti statunitensi rimasti a valle .Prima di sparare il primo colpo ,Fred, pregò il signore di lasciarlo vivere e ,di perdonarlo, per chi avrebbe ucciso come chiedeva ogni volta da buon cristiano.

In poco tempo la situazione si era rivoltata e gli italiani erano riusciti a distruggere anche l'arma a ripetizione posta sull'avvallamento sovrastante e adesso avevano ridotto gli americani a cinque uomini.

"Sono il Caporale Stephen Griffin del quarto battaglione fanteria. Urgono rinforzi immediati siamo bloc..!"

Il milite non riuscì a finire di esprimersi che venne abbattuto da un colpo in piena testa. Vista la situazione Murray chiamò una ritirata disperata,i suoi uomini incominciarono a correre all'impazzata a zigzag per non essere colpiti dai proiettili ma fu tutto inutile.

L'unico che si riuscì a salvare fu Murrey stesso, che avevo scelto di rimanere al coperto per non rischiare, e che aveva deciso di cominciare a correre solo se gli altri compagni si fossero salvati. Sapeva che se lo avessero trovato i nemici sarebbe stato ucciso,così cercò un posto nel quale nascondersi,fortunatamente non lontano dall'accampamento c'era un masso non facile da individuare,cosi decise di porvisi dietro. Aspettò che i militi avversari lasciassero quel luogo,appena se ne furono andati incominciò a piangere per la propria compagnia caduta e la seppellì dal primo all'ultimo,poi si mise a riposare sotto le stelle,ma non ebbe sogni tranquilli.

Il sergente MurreyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora