Quella mattina un po' nebbiosa, quandò Kagome si svegliò accanto ad Inuyasha, il suo ragazzo era ancora lì che dormiva dolcemente, quasi si trovasse nella beatitudine eterna. Kagome scosse la testa come da dire:- non cambierai mai...- e respirò profondamente, ma in modo poco fragoroso e rude. Poi, alzò capo ed occhi verso la parete del soffitto chiudendoli per un istante e riaprendoli subito dopo, sorridendo allegramente. Kagome emise una sonora e leggera risatina soddisfatta e compiaciuta. Il suo amato era lì, ed in quel momento Kagome assunse in viso una lieve espressione mista tra la maliziosità e la solarità e con calma, eccitata, si mise calvacioni sul suo uomo. Cercò quasi di cavalcarlo, e dopo un po' fu sopra di lui. Era visibilmente entusiasta della cosa e di scatto, gli diede un gradevole bacio casto e puro. Lo fece con gentilezza e disponibilità, senza alcuna fretta. In effetti, Kagome era una persona molto remissiva e pacifica. Con passività, improvvisamente Inuyasha aprì i suoi bei occhi dorati come il miele, che adesso osservavano Kagome scrutandola in modo quieto, assonnato e placido. Inuyasha aveva sempre avuto un debole per Kagome, questo è poco ma sicuro. Guardando la sua amata ragazza, Inuyasha rispose:- Cara, che bella sorpresa! Che bel risveglio ottenere baci di di prima mattina! Soprattutto ricevere i tuoi, sono fantastici!- esclamò. Il sapore succoso delle labbra di Inuyasha era proprio tenero e dolce. Kagome sorrise:- Speravo di farti felice e di poterti accontentare- Inuyasha la guardò intontito. E Kagome rispose ancora una volta con un sorriso.
I due notarono poi con grande stupore, una piccola videocamera che si abbassava lentamente dal soffitto ed esordiva:- Buongiorno! Che state facendo voi due, eh?- disse. Inuyasha e Kagome sussultarono e poi sobbalzarono in aria, sulla parete. – Possibile che qualcuno ci abbia visti? Ed ora scommetto che apparirà persino la faccia di Sango sullo schermo!- scemò Kagome, stranita. Inuyasha rise. – No, sta' tranquilla Kagome, Sango e Miroku non compariranno affatto sulla schermata, proprio perché non ci ha visti nessuno ed abbiamo svolto tutto con calma e senza timore. La cosa è semplice, banale e mediocre!- affermò Inuyasha. Se lui sosteneva tale spiegazione e la riteneva esatta, perché contraddirlo?- replicò Kagome nei suoi pensieri. Alla fine, la ragazza dai capelli corvini non ribattè realmente, ma contribuì a pieno a tirare un sospiro di sollievo, trovando puerile la sua precedente osservazione. – Lui è Spiro!- esultò gioendo Inuyasha. Kagome se lo doveva annotare:- Ehm... St...?- Evidentemente, anzi ovviamente, Inuyasha non l'aveva sentita perché egli disse:- E quanto a te Spiro, tu va' a dormire, ritirati- disse premendo il pulsante di un telecomando. Il tono della sua voce era vago e timido: e chi non si sarebbe sentito in imbarazzo a parlare con un robot domestico? Kagome se ne sarebbe vergognata.
Proprio mentre la corvina aveva mille pensieri per la testa, improvvisamente, lei ed Inuyasha udirono il rumore di un messaggio ricevuto sul cellulare di egli. È chiaro, aveva senza dubbio ricevuto un sms. Così, i due si alzarono dal letto e si rivestirono. Inuyasha si diresse verso il mobile sul quale era poggiato il suo telefono e d'un tratto lo accese rapido come un fulmine. Velocemente aprì la propria casella postale elettronica e scorse una e-mail di Sango con su scritto:- Volete passare un pomeriggio alla caffetteria con noi? Sarà una bella occasione per conoscerci meglio, e sarà presente anche Miroku. Se decideste di venire tu e Kagome, ne saremmo molto lieti e dillo a mia cugina, fallo sapere anche a lei.- queste furono le parole di Sango. Inuyasha sorrise e non esitò ad accontentare Kagome. La sua, meravigliosa Kagome. Naturalmente, la ragazza lo venne a sapere e ordinò ad Inuyasha di scortarla a casa con un passaggio in macchina e giungere a riprenderla sotto casa sua verso le quattro, nuovamente con l'automobile. Kagome, ormai a casa, mangiò per pranzo un'invitante e appetitosa pietanza di pesce al pomodoro con sedano e spezie d'origano. Pizzicavano, bruciavano un po' il palato, ma era assolutamente deliziosa e impareggiabile come piatto. Usufruì del fatto che l'aveva nel frigo da molto tempo quel baccalà e doveva mangiarlo ad ogni costo assieme allo stracchino, o sarebbero scaduti entrambi. Tutti e due mangiati, ambedue ridotti o consumati del tutto. In secondo luogo, definitivamente, dopo essere andata in bagno per pulirsi il viso sporco di sugo, Kagome si rimboccò le maniche e cominciò a vestirsi. Come al solito, tanto per cambiare, decise di non mettersi abiti sbrilluccicosi e scollati: bensì, pensò di indossare una maglietta rossa attillata, ma ben aderente, e una gonna rosa-fucsia. Non le piaceva molto la sua mini-gonna nera, era uno stile decisamente troppo dark. Così, la ragazza si infilò delle calze trasparenti, quasi invisibili. Dopo, si alzò con solerzia ed avanzò ancora una volta verso il bagno per truccarsi gli occhi con un po' di 'ombretto Celestial e eye-liner', le gote che le divampano dolcemente con un colorito roseo di fard e le labbra con una punta di rossetto ' Natural Cure Rose'. Sorrise guardandosi allo specchio del suo bagno azzurro, e giurò solennemente che non si sarebbe mai lasciata troppo andare o abbandonata ad alcun tipo di forma eccessivamente volgare o rudimentale. Kagome aveva gusti fini ed odiava quelli eclettici, strambi e strampalati delle altre ragazze. Ella, viveva nel lusso, nell'eleganza e nella reale femminilità, destando mettere mascara, matita per gli occhi o smalto. Ciò, tale imposizione, la rendeva particolare e le faceva onore diversamente dalle altre. E la differenza, era evidente e ben visibile. Così, guardò fuori dalla finestra, vide che Inuyasha era già arrivato lì e pronto e dopo questa lunga osservazione, si andò a lavarsi i denti. Doveva esser perfetta, perché costei teneva a mostrar ad Inuyasha di essere concisa e ordinata e di consultarlo ogni volta con un aspetto pulito, bello, sistemato e amabile. Scese dunque le scale di casa sua uscendo dal portone dell'ingresso principale e dirigendosi in modo comodo e flemmatico alla macchina. Inuyasha, che la attendeva già da un po', a poco a poco, la fece gentilmente entrare nella sua ospitale ed accogliente auto. La ragazza fu felice di essere in compagnia del suo caro amante. – Sai- confessò Kagome paonazza, mentre Inuyasha attendeva che dicesse qualcos'altro- io sono molto contenta che anche tu sia venuto, e mi fa piacere stare in tua compagnia- dichiarò senza vergogna. Il ragazzo si limitò soltanto a pronunciare un flebile ' mh' come risposta e a girare lo sguardo verso la corvina, ma non proferì parola. Non era strano, era solamente un galletto insicuro, vago e timido- pensò Kagome. – Non si può neanche definire burbero- si disse lei tra se', rassicurandosi. Del resto, in fondo la ragazza dai capelli corvini sapeva che Inuyasha era un giovane simpatico e intelligente che alternava momenti di apatia con istanti di iperattività. Almeno, ciò capitava a volte. I due percorsero diversi chilometri ed arrivarono alle quattro e mezza. I due innamorati rimasero senza fiato quando si accorsero che la caffetteria era assai lussureggiante: i camerieri danzavano e volteggiavano piroettando in smoking e cravattino suonando i violini, mentre alcune coppie ballavano. La caffetteria era molto prestigiosa e conosciuta ed era chiamata ' Fly in the sky '. Quest'ultima era in cima ad un colle erboso, la cui vallata sottostante era magnifica e mozzafiato. Tutto ciò era meraviglioso, ed il locale poco affollato. Naturalmente, sotto la valle rigogliosa e ricca di vegetazione c'era una stradina di asfalto curva, lunga e stretta e dopo qualche miglio di distanza, era situata a circa dieci-quindici chilometri la città di Shibuya. Tale caffetteria era un po'rustica e campagnola, ma lo staff era molto organizzato. Se si cercava la pace quello era il posto giusto ed ideale, un luogo in cui la calma e la serenità regnavano sovrane e sconfinate. I tavoli avevano delle deliziose sedie i cui gusti artistici erano ben sviluppati, a forma di cuore lilla e bianche. – Sango!- le fece cenno con la mano per salutarla. – Ehi, Kagome, venite! Siamo qui! Inuyasha, che bella sorpresa, ci sei anche tu!- Sango andò incontro a Kagome. Sango condusse quindi, Kagome e Inuyasha, dove li attendeva anche Miroku. – Piacere- disse Miroku lieto, e strinse la mano ad Inuyasha, ancora un po' esitante e timoroso, pensandoci per ben due volte prima di porgergliela. – Voi due non siete amici? Non vi conoscete?- gli domandò Sango.- Eh, no, per l'esattezza no, decisamente- rispose Miroku affiatato. – C'è da dire che... in effetti, potreste diventarlo- disse Kagome- Già- replicò Inuyasha divertito. Kagome era però consapevole, che Inuyasha non aveva affatto pronunciato quelle parole con sentimento, naturalezza e spontaneità. La ragazza, pensò che si fosse quasi trattenuto dallo sbuffare. Poi Sango si rivolse a Ester, una ragazza con i capelli rossicci e qualche lentiggine sul naso che aveva un'aria vanitosa e gentile, la tipica espressione di chi la sa lunga. Dimostrava di esser un po' presuntuosa, ma anche cordiale e disponibile. Sango le disse: - Ci porti immediatamente il rinfresco- faccio subito- concluse la giovane, avviandosi frettolosamente verso la cucina, ma Sango precipitosa, la fermò e continuò:- Ah, Ester- disse- Io vorrei anche ordinare una tazza di tè verde, possibilmente una tisana calda, poi... mh, una lattina d'aranciata,una bottiglietta fresca di Coca-cola ed un bicchiere di birra- e le fece cenno di esser sicura, rivolgendole anche col capo, uno splendido sorriso. La ragazza annuì e si diresse lesta all'interno della sala. Loro erano all'aperto. Inuyasha sembrava attratto da quella giovane, ma non si accorse che la preda era già tra le mire di Miroku. Kagome abbassò lo sguardo, sconfortata e consapevole, invece Sango che era meno dolce e più brusca e violenta, fulminò Miroku con lo sguardo lanciandogli un'occhiata gelida e glaciale. Costei, gli rivolse uno sguardo torvo. Tutto ciò che avevano chiesto, giunse al tavolo in un batter d'occhio e Miroku disse ad Inuyasha:- Facciamo un drink?- e la lattina di Miroku si scontrò velocemente con il boccale di Inuyasha, che provocò 'un sonoro cin cin di vetro'. – Quante ragazze hai avuto Miroku? In passato, precedentemente- gli chiese Sango minacciosa. Il suo tono di voce era calmo ma di così elevata irascibilità, che lo udì anche la ragazza argentata in estasi nella fontana del locale e sembrò quasi tremare o vibrare, anzi sussultare. E poi,il modo in cui aveva pronunciato quel ' precedentemente' non piacque a nessuno e mise tutti a tacere. Intanto, la mora sorseggiava piano il suo tè e lo beveva con enorme lentezza, inconsapevole del perché tutti i suoi amici la guardassero smarriti e con gli occhi spalancati, proprio a causa di quel rimbombo echeggiante che aveva procurato. Tutti si spaventarono e nella valle di sotto si sentì solo quei ' precedentemente precedentemente precedentemente', detti con troppa insistenza ed ulteriore assillo nell'intensità della voce. Finalmente Miroku si decise a rispondere, ma bofonchiò cose incomprensibili, impronunciabili, irriferibili:- Ehm... eh, be' di... d... donne ne ho, avute s... sette h... m... o a-anche n-nove- e abbassò il capo con vergogna. Sango sorrise e tirò su la testa:- Mh... menomale, pensavo dodici.-Miroku si ritirò su, strabuzzando gli occhi e tirando un respiro profondo, allietato. Era aria fresca e pulita. – Visto non era poi così difficile...- disse Sango- e poi è già una buona cosa che tu ti senta in imbarazzo per tutte le fidanzate che hai avuto- Inuyasha non aprì bocca e Kagome non disse una parola in quella discussione. – Ma c'è anche un mio amico- continuò Miroku- anzi, il mio più fedele collega che è un gran donnaiolo ed un buon consigliere, anche molto onesto e premuroso e spesso ci confrontiamo. Sapete, lui mi aiuta nelle commissioni: dopotutto sono anche un postino ed è mio dovere spedire e recapitare le lettere- tutti sembravano scandalizzati, sgomenti e ammutoliti e lo osservavano con un'espressione annoiata in faccia. Poco dopo, al tavolino arrivarono pasticcini alla panna, al pistacchio, al cioccolato, allo zabaione ed alla crema al caffè. Kagome e Sango si abbuffarono di bignè e mignon al cioccolato, sporcandosi molto la bocca. Più tardi arrivò al tavolo anche un'enorme torta charlotte ripiena di panna e chicchi di cioccolato e fragole sul contorno pannoso. Non era grande, era gigantesca. – Buono il pan di spagna allo sciroppo- disse Sango. – Buono anche il resto- asserì Inuyasha, aggiungendo di assaggiare la torta mentre aveva un dito sporco, e si rimpinzò di crema e fragole. – Era squisita, buonissima- disse Kagome con la pancia piena, sospirando. – Hai ragione Kagome- gli rispose Miroku. Le due coppie si salutarono ed i primi due andarono via, invece Kagome rimase lì un'altra mezz'ora per ammirare il paesaggio e scambiarsi baci ed emozioni con Inuyasha, affermando di non aver mai visto un panorama così bello. Poi tornò a casa con un'espressione felice in volto: le aveva fatto bene stare all'aria aperta. Giunse a casa, si disfò dei suoi vestiti e si fece una doccia fredda, poi con un asciugamano giallo che le copriva dal petto sino alle coscie, piombò pesantemente sul letto e si addormentò in un mondo di sogni e di avventure, distaccata dalla realtà.
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Inuyasha e Kagome: Amici o più di amici?
FanfictionKagome è una ragazza giapponese che risiede nella città di Shibuya dove lavora per il famoso ristorante del padre di sua cugina Sango: il Kami no Dream ; Inuyasha, invece, è un cuoco provetto alle prime prese con la cucina e si ritroverà trasportato...