Capitolo 5-Il primo appuntamento tra Sango e Miroku

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Era trascorsa quasi una settimana dall'ultima volta che Kagome aveva visto Inuyasha. Da allora non aveva avuto più notizie; eppure quel bacio non era svanito del tutto dalla sua mente. Ricordava benissimo quei momenti, li aveva focalizzati in modo spettacolare.  Lei era stupita dalla vicenda, non immaginava minimamente che lui avrebbe compiuto quel gesto per riappacificarsi con lei. Ma anche per amore. Tanto sapeva che prima o poi l'avrebbe rivisto, da un momento all'altro. Se lo sentiva. Quella in cui le rivenne in mente il loro bacio era una notte tempestosa e piovosa che non faceva altro che riversare a terra fulmini, lampi e temporali. Il giardino e tutto lo spazio esterno erano bagnati e la luce  proiettata dai tuoni saettava continuamente dietro la tenda. Era una scena a dir poco terrificante. In quelle ore Kagome faceva fatica a dormire tranquilla e serena come se possedesse la beatitudine o la pace interiore: non che avesse paura dei fulmini, ma aveva mille pensieri per la testa e soprattutto tanti ricordi. Uno tra questi la fece sobbalzare in modo tale che accese immediatamente la luce della lampadina. Subito tutta la stanza si rischiarò di giallo: nella camera era tutto a posto, tutto tranquillo, eppure c'era qualcosa che non la convinceva. Lì, all'interno c'era un calore immenso e lei era sudata. Kagome si chiese se avesse la febbre. Aveva capito che non c'era nulla di tutto ciò di cui spaventarsi o preoccuparsi, però che mal di testa che aveva ora! Aveva certamente pensato a qualcosa che la faceva ansimare, che le affannava il respiro, che le faceva battere il cuore forte tanto da sentirlo pulsare nel petto; questo era sicuro. La ragazza tossì leggermente mettendosi una mano sulla bocca, poi si toccò la fronte. Non era bollente,non scottava affatto. A questo pensiero la giovane si rassicurò. Non c'era altrimenti: doveva avere sicuramente una temperatura regolare. No, non era malata. Decise di farsi un bagno e di bere una tazza calda di tisana o thè verde, che era per lo più il suo modo di tranquillizzarsi, affrontare le paure e rimuovere le memorie più brutte. Sembrava quasi in uno stato di shock. Era ridotta ad un aspetto malconcio e ad una mente agitata. Così per rilassarsi un po' si legò i capelli, li raccolse in un mollettone e completamente spogliata, ormai nuda, si buttò in vasca. Si massaggiò e lavò il corpo con spezie e aromi di ginseng e poi si sciacquò con il doccino. Infine, si insaponò i capelli con uno shampoo che aveva estratti di ciliegio e quando uscì dalla vasca si sentiva una dea. Sì, era più bella che mai. Quando uscì si sentì fresca, lubrificata e rigenerata. Era perfetta. Beh, era molto più pulita di prima. Immaginiamo se dopo il bagno, l'avesse vista Inuyasha. Forse sarebbe ammattito. Dopo mise sul fuoco l'acqua per il thè e non appena bollì sufficientemente lo prese e con una brocca lo versò in una tazzina ben decorata. Quella sembrava una notte di delirio. Bevve anche qualche sorso d'acqua e dopo si rimise a dormire. Sapeva fin dall'inizio che quella non sarebbe stata una notte facile. La mattina seguente intanto, Sango era già sveglia di buon ora ma questa volta non doveva andare al ristorante: niente lavoro. No.  Avrebbe incontrato nuovamente quel ragazzo e anche se piuttosto deviato, avrebbe fatto di tutto per conquistarlo ma non sapeva da dove cominciare, ad esempio, dove avrebbe potuto trovarlo? - Probabilmente ad un bar- si disse tra sé. Detto ciò, iniziò le sue ricerche. Entrò nel bar Hoshirjama e proprio secondo le sue aspettative lo trovo lì. Era solo e stava bevendo una bibita, probabilmente un cappuccino o un caffè. Si avvicinò lentamente e poi una volta giunta al tavolo si fermò e gli disse:- Senti, forse mi sono sbagliata con te. Ho commesso un errore diversi giorni fa e siamo partiti ambedue con il piede sbagliato, ma non credi che sia ora di ripresentarci? E' giunto il momento di conoscerci meglio, più a fondo. Posso mettermi qui a tavolino accanto a te?- Sango non era affatto una ragazza timida. Non si vergognava di fronte agli sconosciuti, li affrontava e basta. Cercava solo di fare amicizia e nuove conoscenze. Da quel ragazzo non ottenne risposta, però ricavò da lui un sorriso d'approvazione. Era ovvio, evidente che lui l'ammirava. E si vedeva lontano un miglio che le piaceva. - Posso stringerti la mano?- aggiunse ancora Sango- Ma certo.- Rispose quel ragazzo dai folti capelli neri e una frangia pettinata in modo strano. - Piacere, mi chiamo Miroku e tu eri... Sango, giusto?- Eh, sì, sì sono io ehm-disse vagamente Sango che in quel momento farfugliava ed aveva le guance rosse a causa dell'imbarazzo. - Dai, siediti- la invitò lui- certo- rispose lei. Prima d'ora non le era mai capitato. - Allora, piacere di conoscerti- Il piacere è tutto mio, Sango- Miroku baciò la mano della ragazza per farle vedere quanto era romantico, ma ottenne solo una faccia appassita e rossa pari a quella di un peperone da parte di Sango. Che afflosciamento! Non si aspettava un simile rifiuto! Tuttavia non si arrese e ci riprovò: - Se non le piacciono le galanterie allora che cosa potrebbe piacerle?- pensò. Miroku non aveva proprio voglia di gettar via la spugna, almeno non con una ragazza. Doveva far cadere tutte le donne ai suoi piedi. Era una promessa che aveva fatto a sé stesso. Appena vedeva una ragazza carina era il colmo, subito cercava di accontentarla in tutte le sue passioni e magari ci avrebbe passato insieme qualche notte. Se non ci passava nemmeno una notte di passione era un brutto segno; voleva dire che l'aveva messa ai ferri corti e a momenti l'avrebbe scacciata o rifiutata. Nel caso di Sango no. Lei era dolce, premurosa, buona, umile e gentile. Sarebbe stata veramente un'ottima madre. Anche se lui in genere le ragazze non le metteva incinte. Non dava questo male a delle ragazze così giovani. Con quelle con cui aveva rapporti ci si divertiva un po' e poi le lasciava stare. Con lei no. Non le avrebbe fatto provare una simile sofferenza. Improvvisamente Sango disse:- Prendiamo qualcosa?- E va bene- Però niente alcolici- Ok,sì- rispose a malincuore Miroku. Era già quasi metà ora che Sango si trovava lì, o forse anche un'ora intera. - Io prendo un cornetto- disse Sango- Ok, fai come vuoi. Fa' pure come desideri.- esclamò lui. I due si avvicinarono gradualmente alla cassa e al bancone dove c'era la vetrina con tutti i prodotti e alimenti dolciari. Quel bar aveva un senso self-service ed assomigliava ad un auto-crill. - Salve, buongiorno- Salve- Cosa posso offrirvi?- domandò il barista- Io vorrei un cornetto alla marmellata, magari di albicocca ed anche un succo di frutta con mirtillo e fragola,grazie- Ma certo!E lei invece?- Io vorrei una treccia(o frusta) con dentro della marmellata di ciliegie e frutti di bosco e del succo di frutta alla pesca.- Ok, ecco a voi- I due presero in mano tutto ciò che avevano ordinato. - Il conto da pagare è di 22 yen. Grazie e buona giornata. Arrivederci.- li salutò il barista. I due si rimisero lì al tavolino. - Tutto questo ci è costato una fortuna, che prezzo caro tutta questa roba!- Oh su, rilassati e godiamo di usufruire e consumare tutto questo ben di Dio!- Disse Miroku. Così con gusto e soddisfazione i due ragazzi si  misero a mangiare. Però l'entusiasmo per Miroku derivava da un altro soggetto: a lui piaceva la compagnia di Sango, lei era solare e iniziava a volerle bene. Prima o dopo avrebbe provato dei sentimenti per lei, solo per lei e per nessun altra, lo giurava. Sango era una ragazza matura, responsabile, amabile e rispettabile. Quanto le piaceva stare in compagnia di quella ragazza così calma e serena, si sentiva proprio fortunato. A lui piaceva Sango perché lei poteva essere per lui una grande e saggia fonte di insegnamenti. Insegnamenti che un maniaco come lui non imparerebbe mai, non da solo.  Le piaceva proprio perché lei era quella che lui aveva sempre desiderato, il contrario di lui. Seria ed impostata, lui volentieri sarebbe stato tutto il giorno a correrle dietro, l'avrebbe fatto con voglia e piacere. Che silenzio tra i due. Prima che nasca la scintilla però, c'è bisogno di un feeling, di una connessione. La adorava, appena si sarebbero conosciuti un po' di più avrebbe potuto amarla come si deve degnamente con il giusto rispetto, onorarla sempre e contare su di lei. Sango gli trasmetteva una sensazione che lo faceva sentire bene e soprattutto lo faceva cambiare, essere più tranquillo.Forse anche più sicuro di sé. Tutto ciò può sembrare banale, assurdo, per due che si conoscono appena, ma era così. Sango suscitava in lui la voglia di vederla sempre, tutte le volte. Forse a tutte le ore. No, a tutte le ore è esagerato. Visto che Miroku aveva un innato sguardo sognante, Sango lo guardò con un'aria di stranezza:- Cosa c'è? Va tutto bene? Non finisci a mangiare?- Sì, sta' tranquilla. Va tutto come deve andare, ora finisco.- Ah, ok. Comunque se avessi preso la birra ti avrei ucciso- Eh eh eh- Miroku emise una risatina ironica. Miroku e lei tacquero alcuni minuti avvolti nei loro pensieri pensando e riflettendo, dopo Miroku ricominciò a parlare:- Senti Sango, quando ero in compagnia di quelle due, la prima volta che ci siamo visti e conosciuti, hai detto che lavoravi in un ristorante, giusto?- chiese- Sì,esatto. Perché?- Perché... beh, magari ti posso vedere qualche volta lì, ci incontriamo e tu mi prepari da mangiare- disse con imbarazzo. Sango non poteva credere ai suoi occhi. Quando parlò esplose dalla gioia:- Certo!!!! Vedrai, sarà un piacere cucinare per te, Miroku!- Ah, che grande entusiasmo che hai! Puoi darmi il nome ?- Kami no Dream- disse lei con felicità.- Kami no Dream? Bel nome! Ti ringrazio!Allora ci vediamo domani lì! Ciao!- Ciao, Miroku!- Si alzarono da tavolo, sistemarono le sedie, si salutarono e se ne andarono. - Che brutto tempaccio, mi toccherà aprire l'ombrello- ormai sulla sua strada, da sola, Sango aprì l'ombrello. Temeva che con il mal clima piovesse di nuovo, ancora una volta.

Inuyasha e Kagome: Amici o più di amici?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora