Capitolo 2

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Notai che Noah era strano che stava sussurrando al telefono come per nascondere qualcosa.

Per non creare imbarazzo mi dirigo in camera mia e apro la portafinestra che sporge sul grande giardino di casa mia, l'aria fresca mi sferza le guance e mi fa rabbrividire.

Nel frattempo esco dalla tasca dei jeans un pacchetto di sigarette, lo ammetto, non fumo, ma a volte mi serve per darmi un senso di relax in più.

"Baby, this is what you came for
Lightning strikes every time she moves
And everybody's watching her
But she's looking at you, oh, oh
You, oh, oh, you, oh, oh..."

Canticchio tra il fumo della sigaretta e la fresca brezza mattutina che mi gela le guance, tanto per non stare in silenzio.

A volte il silenzio mi infastidisce e quello che c'era adesso di sicuro non era pace invernale ben "orchestrata".

"Sei bravissima, adoro come canti"
Una voce alle mie spalle mi coglie di sorpresa, facendomi tornare al pianeta terra.

"Smettila, sai che non mi piace essere ascoltata" Gli dico senza girarmi, ma provando a premere il bottoncino che dà il gusto menta.

"Lo so ma non stavo origliando, mi hai fatto ricordare quando in macchina non la finisci un momento di canticchiare le canzoncine che passano alla radio, è fastidioso, ma mi piace la tua voce quindi te lo permetto"

Dice in modo molto dolce con la sua voce roca che ogni volta placa i miei nervi.

"Grazie per avermelo permesso" Gli confesso sorridendo.
"Vieni qui accanto a me"

Si avvicina a passi lenti e si posiziona sulla ringhiera scontrandosi con il mio braccio.

"Tra venti minuti devo essere da Cassi, mi darai un passaggio?"
Finisco la frase con l'occhiolino e un sorriso beffardo.

"Certo, dato che tu non hai ancora la patente amore"

Alza le sopracciglia e mi guarda come volesse una risposta oltre al "sai che me ne dimentico, sono troppo pigra per farlo"
quindi sto in silenzio, apprezzerà almeno il fatto che non gli abbia detto una delle mie stupide bugie.

Finita la cicca la butto a terra e la schiaccio per far vedere a Noah il mio lato bad, anche se tutti e due sappiamo che non lo sono per niente.

"Okay sono pronta possiamo andare, ah e ricordati di non fare rumore perché i miei stanno facendo colazione in veranda"

Mentre parlo mi sorride e giuro che non mi stavo sciogliendo, no no.

Un ricciolo gli cade sull'occhio, così glielo sposto dolcemente per poi andare in camera mia, prendere il borsone e aspettare Noah sulla soglia.

Intrecci del destino//H.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora