Siamo soli nell'universo?
Una domanda che era solita per l'essere umano. La loro sete di conoscenza e di controllo hanno permesso alla tecnologia di fare passi da gigante, inutile dire che la verità fu fatale per l'umanità.
Una semplice spedizione su Marte, si trasformò in una tragedia quando la stessa astronave diventò un vero e proprio portatore di virus.
Esso una volta arrivato sulla Terra, si espanse a livello globale, era certa la fine di quel precario equilibrio e la Terra diventò un campo di battaglia per via degli Xenomorfi.
Una razza aliena, dove sconosciuta era la loro origine, ma certo il loro obiettivo: sopravvivere.
Non volevano conquistare pianeti, né tantomeno formare un impero, tutto ciò che volevano era sopravvivere, procreare all'infinito, espandere la stirpe.
La base di tutto era la Regina, il pilastro fondamentale per questa razza aliena; lei dava alla luce le uova che avrebbero dato vita a una creatura che sarebbe stato in grado di formare a loro volta degli Xenomorfi: il Facehugger.
Era il trasporto merci, una piccola creatura dall'aspetto simile ad un aracnide, che aveva come obiettivo quello di iniettare l'embrione all'interno di tutti gli esseri viventi. Il passaggio avveniva per via orale, la creatura si avvinghiava al viso e non c'era modo di poter salvare la vittima, avrebbe lasciato la presa solo a fine processo, morendo.
L'ospite si sarebbe svegliato normalmente ma, sotto atroci sofferenze, il piccolo Xenomorfo avrebbe sfondato la cassa toracica nascendo e da lì in poi, il ciclo si sarebbe ripetuto all'infinito.
L'umanità avrebbe perso in ogni caso contro queste creature, proprio per questo il governo attuò un piano di emergenza. Grazie alla tecnologia la maggior parte della popolazione globale venne trasferita in un altro pianeta, scoperto nelle vicinanze di Marte. Le condizioni ambientali erano favorevoli per una vita simile a quella sulla Terra, ma gli umani desideravano tornare nel loro pianeta d'origine. Il corpo dei Marine divenne la punta di diamante, l'unica forza contrastante e il loro compito era quello di disinfestare il pianeta Terra, permettendo un ritorno all'umanità.
Tuttavia, a causa dei pochi uomini e delle numerose perdite, il governo decise non più di reclutare personale, ma bensì di clonarlo. Ogni soldato venne clonato all'infinito e il corpo dei Marine divenne sempre più numeroso, forse c'era ancora speranza per la Terra.
La grave minaccia non passò inosservata nell'universo, se gli Xenomorfi potevano essere un problema per gli esseri umani, di sicuro lo potevano essere perfino per delle creature che cacciavano da secoli questi alieni. Un popolo extraterrestre, sparso per l'universo e antico quanto il Bing Bang, la caccia era il loro sapere più grande, l'espansione del loro impero il loro strumento da generazioni: gli Yautja. La loro tecnologia andava ben oltre quella umana, la loro società era basata sulla caccia e sul combattimento, un modello fortemente gerarchico e dedito all'onore. L'incontro con gli Xenomorfi aveva dato vita ad una vera e propria cultura per questi esseri, le Regine venivano perfino sepolte insieme ad elementi di alto rango, nell'antichità.
Un pianeta sotto il controllo degli Xenomorfi non era di certo raro per loro, ma qualcosa sul pianeta Terra aveva attirato la loro attenzione e la loro mastodontica nave madre iniziò a sorvolare i cieli del pianeta Terra.
Le creature più ostiche che davano filo da torcere a questi cacciatori, venivano decapitati e il loro cranio veniva usato come trofeo, una pratica che proprio questo Yautja in particolare stava facendo in quel momento. In quella nave madre, un rumore simile a quello di una smerigliatrice rimbombava nei corridoni e nelle stanze. Il cacciatore, nella sua stanza, era totalmente concentrato nel ripulire un teschio di una creatura che precedentemente aveva ucciso, con meticolosa attenzione, insolita era la sua origine visto i particolari che ricordavano molto un insetto. La procedura doveva essere fatta con cura, si poteva quasi dire che tale usanza era considerata come una sorta di rituale. La stanza aveva pareti completamente in metallo, di una lega sicuramente di origini aliene e di caratteristiche sconosciute, decorate da teschi e collane in osso di vario genere. La sua concentrazione venne distolta da un suono dal suo bracciale che aveva nell'avambraccio destro, un dispostivo che ogni Yautja doveva portare con sé per tutto il tempo. L'Elder in persona, il cacciatore dalla carica massima lo aveva appena chiamato al cospetto, una mossa che sorprese non poco il giovane Yautja che si apprestò ad indossare la sua maschera. Di fronte al Leader, non era permesso mostrare il volto, era obbligatorio mostrare la maschera come segno di riconoscimento.
Il giovane cacciatore si diresse alla sala principale, enorme e in tutto il suo splendore. Al di sopra del trono in fondo alla sala, vi era una gabbia toracica presuribilmente di una creatura dalle dimensioni a dir poco enormi, mentre L'Elder seduto sul trono, aspettava con ansia l'arrivo dell'Iniziato.
Percorse l'enorme sala e una volta lì, di fronte all'Elder, si inchinò poggiando un pugno sul petto, sguardo basso. Una serie di ringhi e di leggeri ruggiti ne seguirono a quel gesto, un dialogo che per loro era la normalità, era la loro lingua.
<< Alduin, ho un incarico per te. >> Sembrava nervoso, irritato, il suo sguardo trasmetteva preoccupazione ma allo stesso tempo odio nei confronti degli Xenomorfi. Le protumberanze presenti nella mascella, simili a quelle di un granchio, iniziarono a muoversi in modo quasi fulmineo e l'enorme display alle sue spalle si illuminò. Avevano la più completa visione sul Pianeta Terra a trecentosessanta gradi, le dita artigliate del sommo cacciatore sfiorarono una serie di tasti posti sui braccioli del trono e la visuale iniziò ad ingrandirsi zoomando in una particolare area del pianeta.
Alduin ebbe un leggero sussulto.
La nave madre aveva appena avvistato il corpo di un altro Yautja privo di vita sulla Terra. Era insolito il motivo per cui quel cacciatore fosse lì, l'Elder non aveva organizzato una spedizione per lui ed Alduin se ne accorse subito, visto che quel cacciatore era il suo compagno di caccia per eccellenza.
<< Non ho organizzato una spedizione per Karoth, ma non mi interessa, la sua morte sarà il simbolo del suo disonore. Voglio mandarti sulla Terra, il suo bracciale è danneggiato e non posso innescare l'autodistruzione da qui, dovrai farlo tu manualmente, trovalo e distruggilo, gli umani non devono ottenere la nostra tecnologia. >>
Alduin annuì col capo, la morte del suo compagno lo aveva scosso e non poco, ma non poteva darlo a vedere all'Elder, a malincuore doveva distruggere i resti del suo compagno defunto.
<< Questo pianeta è controllato all'87% da Xenomorfi, dovrai fare molta attenzione Alduin. Questa sarà la tua prova di inizializzazione, compi il tuo destino ed entrerai nelle cariche di Elite. >>
Alduin era uno Yautja giovane, nonostante i suoi centoventi anni aveva appena superato quel periodo che per gli umani poteva essere considerato quello dell'adolescenza. Questa, poteva essere la prova più importante della sua lunga esistenza.
<< Puoi andare. >>
L'Elder lo congedò, Alduin chinò nuovamente il capo e si diresse alla sua stanza, in preparazione per l'equipaggiamento.
Nonostante la sua giovane età, Alduin aveva un fisico possente, proporzionato e costruito negli anni dal duro allenamento a cui era stato sottoposto. Tuttavia, la sua agilità era il punto forte, proprio per questo optò per un'armatura leggera, resistente e che proteggesse a dovere solo i punti vitali. Essa, di un colore grigio chiaro simile all'acciaio, copriva interamente giunture, spalle, gambe e il pettorale sinistro dove vi era presente il cuore. Due cannoni al plasma furono posizionati su entrambe le spalle e collegati al puntatore laser presente sulla maschera. Gli avambracci, entrambi coperti da bracciali resistenti, erano muniti di due lame retrattili e seghettate per bracciale di una lunghezza di circa mezzo metro, affilate come rasoi. Due lame circolari, simili a shuriken vennero riposti nei rispettivi foderi sulla schiena e una frusta molto simile a una coda di uno Xenomorfo, venne riposta all'altezza della coscia destra. Diversi accessori furono aggiunti all'equipaggiamento e Alduin fu pronto per la sua spedizione. La sua navicella venne spedita come un razzo dalla nave madre che si apprestò nel frattempo a distruggere una nave dei Marine poco distante, Alduin doveva giungere sul pianeta inosservato.
Lentamente, la nave madre disattivò il sistema di mimetizzazione e zona per zona, venne mostrata in tutto il suo splendore, dalle linee simili a quelle di una goccia, ma di dimensioni gigantesche. Gli umani si accorsero troppo tardi della minaccia, dalla misteriosa nave partì un missile dalle dimensioni ridotte e quasi invisibile, che fece esplodere l'astronave al solo tocco, un'esplosione quasi superiore a quella di una testata nucleare.
Ora, Alduin poteva raggiungere la sua destinazione, e compiere il suo destino.
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Alien VS Predator - Code of Honor
FanfictionUna pericolosa minaccia aliena mette in pericolo l'intera umanità. Gli Xenomorfi hanno quasi preso il controllo dell'intero pianeta e proprio per questo, quasi tutta la popolazione globale è stata trasferita in una pianeta provvisorio nelle vicinan...