Capitolo 2

67 3 0
                                    

15 Dicembre 1930

Erano passati cinque mesi dalla morte dei genitori di Songlian. Il ristorante era chiuso da tempo ed era sempre più difficile mantenere il mutuo della casa e anche Tsatsuoia, che non pretendeva di essere pagata poiché erano anni che lavorava in quella casa ma anche lei doveva sopravvivere. Così.. pochi giorni dopo prese il traghetto e si diresse a Macau in cerca di un nuovo impiego. Songlian era rimasta sola.. aveva paura di quella grande, vuota casa.

Driiin driiin driiin

" Pronto casa Li? Sono Liang dell'agenzia
delle entrate di Hong kong"

"Liang ti ricordi di me? Andavamo al liceo insieme, va tutto bene?

"Si ciao Songlian , non ti chiamo per questo, ti devo informare che se entro inizio anno non pagherai il mutuo ti sarà pignorata la casa e il ristorante"

"Ma Liang...non puoi farmi questo io non ho nessuno sono rimasta da sola.. Cosa farò ora?

"Senti sono cose che non mi riguardano, io ti ho avvisato spero che saprai cavartela, buona giornata"

Songlian riappese la cornetta.. Non sapeva cosa fare, dove andare e a chi rivolgersi. L'unica ancora rimaneva Gao ma lei non voleva e non poteva chiedere aiuto a lui.

Sua madre non lavorava e suo padre era operaio, a malapena sopravvivevano loro ed inoltre  per Gao era stata sempre una figura forte, che niente poteva buttare giù.

"Gao sono Songlian vediamoci al molo alle 6, ti devo parlare"

"Si ciao Songlian vabbenissimo, anche io quando ti vedo devo dirti una cosa".

Songlian prese il tram e si diresse al molo dove c'era Gao ad attenderla con un mazzo di rose

"Gao per chi sono queste rose?"

"Songlian devo dirti una cosa.. In verità dovevo dirtela da molto tempo. Dalla prima volta che ti ho visto mi sono innamorato di te, ho cercato sempre di capire se tu avessi  contraccambiato ma ho aspettato troppo, non mi importa se tu sei di una famiglia agiata e io sono un poveraccio; ti amo!"

Prese Songlian dietro i fianchi e la baciò appassionatamente. Anche lei sapeva in fondo di amarlo ma ora non poteva, non era un periodo facile. Gao la portò a casa e andarono in camera. Lei gli sbottonò la camicia e lui le tolse i vestiti per poi cadere insieme nel letto. Lui si sbottonò i pantaloni ed iniziarono a fare l'amore appassionatamente come non avevano mai fatto. Songlian sentiva il suo caldo respiro sul collo e le sue morbide labbra baciargli il collo.

Lo cinse tra le braccia e si mise a piangere.. Gao rimase immobile perché non aveva mai visto piangere Songlian.

"Gao ti prego fermati, devo parlarti ed anche in fretta"

"Che succede amore?"

"Oggi mi ha chiamata Liang e mi ha detto che se non pago il mutuo sia della casa che del ristorante mi pignoreranno tutto.. Non so come fare sono rimasta sola e senza niente.

Si appoggiò sul suo petto mentre sentiva il leggero battito del suo cuore che la cullava

"Songlian anche io devo darti una notizia.. Mio padre ha perso il lavoro e la prossima settimana partiremo per l'Italia.. Andremo a vivere a Milano.

"E quando pensavi di dirmelo? Vabbene.. Io ti amo e non sarà la distanza a separarmi da te, sono sicurissima che ci rivedremo. Teniamoci sempre in contatto amore mio"

Lo baciò sulla guancia e si rivestì poi si girò a guardarlo per l'ultima volta.

Che cosa poteva fare? Non poteva assolutamente lasciare la Cina, il mondo occidentale non faceva per lei.

Ricordava la storia della sorella di sua madre, Aileen, che nel 1879 partì per New Orleans negli Stati Uniti.  Lavorava in un'azienda di motori a vapore tredici ore al giorno. Un giorno mandò una lettera a sua madre.

" Cara sorella ti scrivo finché la memoria mi regge.
   Ogni giorno che passa mi ammalo sempre di più a causa di quei materiali che utilizziamo in fabbrica. Ci sono due connazionali di Shanghai che ripartiranno il mese prossimo, non ne posso più. Rendi culto agli antenati da parte mia
Con affetto,
                                                                                                                    Aileen.

Da quel giorno si ripromise che non avrebbe mai lasciato la Cina.

I suoi genitori gli mancavano tanto e le mancava anche Tsatsuoia, il passato era solo un ricordo ma ora bisognava rimboccarsi le maniche e ricominciare , rigettare le fondamenta di una nuova vita poiché così gli era stato insegnato fin da quando era nata. Anche se la vita ti fa lo sgambetto tu rialzati.

Il giorno in cui i suoi genitori morirono Tsatsuoia rigettò i pesci che aveva pescato in mare. Quella sera patirono la fame. " Per capire il vuoto " le venne risposto.

La concubinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora