Capitolo 3

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Passarono pochi giorni da quell'esperienza con Gao. Passeggiando per le vie di Hong Kong sentì una vecchia signora che parlava al riguardo della decisione di sua figlia a diventare concubina di una facoltosa famiglia di Pechino

" Mi perdoni signora, le posso rubare un attimo?"

"Dimmi tutto tesoro, ti ascolto"

"Ho assolutamente bisogno di trovare una sistemazione poiché sono successe determinate cose e non ho più modo di trattenermi ad Hk, lei stava parlando di sua figlia che è diventata una concubina"

"Si vorrebbe, ancora non lo è, se vuole le lascio il numero della casata dei Feng a Pechino. L'uomo della casa sta cercando una terza moglie ma io non me la sento di mandare mia figlia.

"La ringrazio infinitamente, arrivederci"

Si, doveva assolutamente farlo poiché in fondo era l'unica soluzione. Preferiva una vita così che andare a fare la puttana nella strade malsane della città.

Gao era partito, i suoi genitori erano morti e Tsatsuoia era andata a vivere a Macau in cerca di lavoro.. Cosa rimaneva a fare lì? Non aveva niente e nessuno. Basta, era ora di dimenticare quella vita e di incominciare una nuova storia , bella o brutta che potrebbe essere stata.

Prese il telefono e prenotò un appuntamento col signore Hu Feng.

5 giorni dopo...

"Salve signore Feng il mio nome è Songlian"

"Che bellissima ragazzina, quanti anni hai?"

"Ne ho appena compiuti 21"
disse arrossendo. Era un bell'uomo all'incirca di 45/50 anni. 

Aveva lunghi capelli neri raccolti in un perfetto toppino. Una tipica camicia cinese bianca con i pantaloni neri attillati ed era anche abbastanza muscoloso. Ma la cosa che colpì Songlian furono le labbra carnose.

Fu compiaciuta di quell'uomo, forse perché ne vedeva una figura paterna, che si prendesse cura di lei.

Quante ne aveva passate Songlian, fin da quando era piccola. È stata sempre una persona allegra e spiritosa e la vita l'aveva preparata ad essere forte, a cercare di nascondere i propri sentimenti dietro un viso con gli occchi spenti. Aveva fatto tutto sempre secondo le regole.  Aveva lavorato perché così doveva essere, aveva preso l'università che i genitori avevano scelto per lei senza replicare una parola e così via.

Amava la Cina perché era la sua terra di appartenenza. Una terra misteriosa e ricca di tradizioni, costumi e colori.  Questa volta però era padrona di se stessa. Basta fare quello che gli altri vogliono, questo equilibrio si doveva spezzare.

Usciti dalla sala da thè prese Feng per mano e si avvicinò all'orecchio sussurrandogli

                     "Sposami"

"Prepara le valigie , questo posto non lo rivedrai più, domani si parte per Pechino."

Era mattina e il sole stava per sorgere quando sentì il rumore della carrozza.. Era arrivato il signor Feng.

Scese la grande scalinata e si girò a vedere un'ultima volta quella casa.. Così bella che non se ne era mai resa conto ma allo stesso tempo così vuota poiché non vi era rimasto neanche un comodino. Aprì la porta e si trovò il signor Feng davanti  e due servitori che avrebbero preso le valigie.

Il viaggio durò tre settimane e fu veramente stancante. Aveva i capelli molto sporchi ed era dimagrita assai. Il cielo si era annuvolato e aveva cominciato a piovere. Quanto amava il rumore della pioggia. Ah si che guduriaaaa!

Il signor Feng cercava di toccarla ma lei si scanzava. Che cosa poteva fare? Aveva ancora in testa Gao, insomma aveva fatto l'amore per quasi due ore e quel ricordo non gli si cancellava dalla testa

Doveva assolutamente dimenticarlo.. Magari arrivati al palazzo avrebbe potuto inviargli una lettera.. Chissà!  Era così confusa.

Finalmente il 1 marzo 1931 arrivarono alle porte di Pechino. Una grande nube di fumo si alzava dalla città.. "Strano" pensò Songlian.
Era molto sporca da quel poco che aveva visto e molte case erano diroccate. Si ricordò di quell'antico detto cinese che gli diceva sempre Tsatsuoia " Se la capitale è in disordine , lo è il resto del paese ed anche i suoi cittadini"

Giunsero nel viale principale della città ,che, stranamente era deserta. Ad un certo punto la carrozza venne fermata dalle forze dell'ordine.

"Alt"

"Sono il signor Hu Feng e devo raggiungere la parte alta della città, è da un po' che manco da casa, ma cosa è successo?"

"L'ultimo imperatore è caduto e Mao Zedong sta guidando la guerra civile"

Ad un certo punto sentirono colpi di fucile e il polizziotto sputò sangue dalla bocca e cadde all'indietro. Erano arrivati i briganti.

Il capo banda aprì la porta della carrozza

"Ma guarda guarda abbiamo qui un bel bocciolo di rosa"

"Non la tocchi o non so cosa potrei fare" disse il signor Feng

Il brigante si mise a ridere e diede una botta col fucile in testa a Feng che perse le forze e svenì"

Songlian si mise a piangere ed urlare di andarsene via

"Zitta brutta puttana vieni qui"

Prese Songlian per i capelli e la face uscire dalla carrozza poi cominciò a prenderla per i capelli e sputargli in faccia

"Non urli più troia? Eh?"

Lei rimase in silenzio in ginocchi davanti a quell'uomo senza dire una parola, lo sguardo vuoto e l'espressione morta.

L'uomo gli strappò il vestito di dosso e cominciò a tastargli i seni , per fortuna il Signor Feng si era ripreso e di soppiatto prese Songlian di scatto e ordinò al cocchiere di andare riuscendo per un pelo a sfuggire il peggio.

Songlian che era diventata rossa dalla vergogna poiché era nuda, ringraziò il signor Feng, si avvicinò pian piano alle sue labbra e cominciarono a baciarsi appassionatamente . Il signor Feng non voleva più aspettare. Sarebbe stata la sua terza moglie.

La concubinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora