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Ero già seduta al mio banco quando lei arrivò come una furia e si sedette vicino a me.
Nessuno la notò ma per me fu come se, in un attimo, la stanza si fosse illuminata del tutto.
Oggi era diversa, non era più rilassata come ieri, il suo stato d'animo era di nuovo cambiato.
Karola un giorno è triste, l'altro sembra impazzita.
Si tolse immediatamente il berretto e lo mise sul tavolo.
Poi si sedette sulla sedia e mi guardò euforica.
Mi aspettavo un bacio sulla guancia ma lei non aveva badato neanche a salutarmi.
"Non posso crederci" aveva detto gesticolando.
Eccola, era di nuovo fuori la pista.
Che sarà successo ora?
"Lucas mi ha invitato a casa sua oggi"
La sua voce suonava così bella e dolce mentre lo diceva, quasi come una bambina.
Quando capii le sue parole corrugai la fronte.
Che cosa?!
Avrei voluto che fosse così felice anche quando era con me..ma io non sono Lucas..
Questo Lucas è uno dei ragazzi più popolari della scuola e a quanto pare ha un interesse particolare per la mia Karola.
"Perché non sei felice, Juliet?"
Si era accorta che non la stavo guardando più.
"Ma io sono felice"
Bugia.
"Spero ti divertirai oggi da lui"
Bugia.
"Secondo te dovrei andarci?"
Mi chiese e mi sembrò strano che volesse il mio parere.
Quando si trattava di ragazzi Karola agiva e basta, se voleva uscire lo faceva senza chiedermi nulla.
"Mm..." Feci io.
'No non voglio che ci vai' avrei voluto dirle.
Ma quello che disse in seguito mi terrorizzò.
"Credo voglia scopare" mi sussurrò.
Che cosa?!
"No Karola, non andare" risposi decisa.
Lei spalancò gli occhi sorpresa "E perché?"
Già Juliet, perché?
"Non mi piace" tagliai corto.
E lei fu altrettanto severa nei miei confronti.
"Non deve piacere a te." E con questo mi lanciò uno sguardo deluso.
Ma cosa si aspettava di sentirsi dire?
Io non voglio che quel microbo provi anche sono a toccarla..non voglio che nessuno si avvicini a lei e basta.
"E a te piace?"volevo proprio sentirla questa.
"Credo di sì"ammise.

Il pomeriggio pensai alle parole di Karola, non riuscivo a studiare e me ne stavo a guardare il soffitto aspettando un suo messaggio che tanto non sarebbe arrivato perché si trovava con Lucas.
Quella paura mi stava mangiando viva.
Volevo essere io al posto di quel Lucas..avrei voluto darle io le attenzioni che meritava ma lei non me lo avrebbe mai concesso.
E i suoi sbalzi d'umore per quel ragazzo iniziavano a infastidirmi.
Volevo che lei diventasse pazza per me e per nessun altro.
Che mi guardasse con gli occhi a cuoricino mentre ci incontravamo per strada.
Che mi tenesse stretta a sè.
Ma la Karola di cui ero pazzamente innamorata usciva fuori solo nei momenti meno opportuni, come quando mi strinse il braccio ma c'erano troppe persone attorno a noi e io mi sentivo piccola a causa del suo tocco.
Una volta mi aveva baciata.
Solo una, ma era bastata a farmi girare la testa.
Eravamo a casa sua, sul divano, a guardare un documentario alla TV.
Quando passò un suo amico per la stanza e ci disse che eravamo davvero carine.
Karola rise a quella affermazione e mi guardò a lungo, per qualche secondo.
Poi senza pensarci tanto mi sollevò il mento e poggiò le sue labbra sulle mie.
Aveva bevuto.
Sentivo quell'odore di alcool nella sua bocca.
Ma non dissi nulla, lei dopo pochi secondi era già scesa dal divano e barcollava in giro in cerca del suo amico.
Io ero rimasta come mi aveva lasciata, quasi a bocca aperta per quello che era successo.
E da lì, da quel bacio innocente iniziò tutto.
Speranze. Delusioni. Film mentali la sera.
Tutto questo era per lei.
Non ho più guardato nessuno con gli occhi dell'amore, se non lei.
Riuscivo a vedere solo lei, e quando non la vedevo in giro come ora, mi sentivo mancare l'aria.

La mia testa girava ma era solo colpa di Karola..
Avevo pianto così tanto che i miei occhi erano diventati rossi e gonfi..
L'idea che lei fosse lì da lui non se ne voleva andare.
E così la chiamai inventandomi una scusa.
"Juliet?" Mi chiese ancora troppo seccata.
"Kay..ti va di passare da me?Avrei bisogno di un ripasso di chimica"
Lei era bravissima in questa materia e anch'io un po' lo ero, ma mi serviva una scusa per vederla e speravo funzionasse.
Lei ci pensò un po' e poi mi chiese "È urgente?"
Io dissi subito di sì e lei disse che tra mezz'ora serebbe venuta a casa mia ad aiutarmi.
Io chiusi il telefono felice.
Ma allora non era con Lucas..
Forse mi aveva ascoltata..

Quando arrivò aveva una canottiera nera e degli shorts blu notte, mi salutò e sembrò aver dimenticato della chiacchierata di stamattina.
Io ero felice.
Cercai di non guardare le sue gambe e mi concentrai sulla chimica.
Lei mi spiegò alcuni concetti che però io già sapevo e cercai di mostrarmi interessata alla sua lezione..ma io riuscivo a guardare solo il suo corpo.
Lei se ne accorse.
"Juliet tutto bene?"
Mi aveva chiesto preoccupata.
"Si..."
Distolsi lo sguardo da lei e guardai solo il libro.
Ogni tanto annuivo mentre spiegava, io riuscivo solo a pensare alla sua voce che spezzava il silenzio e che sembrava delicata e suadente.
Azzardai a guardarla di nuovo e mi concentrai sulle sue labbra.
Morbide.
Delicate.
Le mordeva ogni tanto a suo solito mentre leggeva.
Oddio Karola perché mi stai facendo questo?
Da un momento all'altro mi ci sarei fiondata addosso e l'avrei baciata intensamente..ma non potevo rischiare.
Dopo la lezione le chiesi come mai non fosse da Lucas.
Lei sentendo il suo nome si girò verso di me.
"Non me la sentivo, Juliet"
Di cosa?
"Di fare cosa Kay..?"
Iniziavo ad eccitarmi all'idea che non gliene fregasse più di quel tizio.
"Se fossi andata da lui..forse sarebbe successo quello che dici tu.."
Oddio, sì...non le piace!
Ero così felice ma non volevo darlo a vedere.
Poi continuò "Non voglio bruciare le tappe con lui, capisci?"
....silenzio di nuovo.
Perché mi stai facendo questo Karola?
"Quindi..lui ti piace."
Ero così seccata all'idea.
"Te l'ho detto stamattina, Juliet"
Mi morsi le labbra e strinsi i pugni.
"Come vuoi" dissi e chiusi il libro, e mi allontanai andando in cucina.
Mi chiusi la porta alle spalle.
Piansi.
Piansi così tanto che speravo non avesse sentito i miei singhiozzi.
'Non le piacerò mai' pensavo tra le lacrime.
Avrei voluto urlare.
Lei bussò alla porta e io mi asciugai le lacrime.
"Juls io devo andare, sono venuti i miei a prendermi"
Annuii ma poi ricordai che non poteva vedermi e finsi un tono tranquillo "Va bene Kay"
Poi sentii i suoi passi allontanarsi e la porta chiudersi, io aprii la porta correndo verso camera mia.
Iniziò a piovere.
Presi le cuffie ed ascoltai Melanie.
Love everything you do
When you call me fucking dumb for the stupid shit I do.

I fucking love you, K.[Lesbian Story]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora