1||Una seconda vita||

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La serata stava andando benissimo, con Declan il divertimento era assicurato.

Non credo che eravamo sbronzi, ma ubriachi marci, quello si.
Dopo esser uscita di casa come ogni sera, ed essermi incontrata con loro al parco a due isolati da casa mia; siamo andati alle festa nel pub in centro, io avevo i miei jeans strappati e le scarpe consumate prese in un negozio a caso, e quel crop top preso con Cass.

La mia vita stava andando a meraviglia, ma proprio tra qualche ora si sarebbe svolto il brunch con Edwin e i miei genitori, non ero proprio sicura che avrei tenuto gli occhi aperti, ma mi sarei inventata la solita menzogna.

David si avvicinò a me, e mi cinse i fianchi mentre la canzone ci risuonava nella gabbia toracica, io ridevo, ridevo alla vita e alla mia stanchezza, che si stava unendo al senso di libertà di quella sera, come tutte le sere, a noi si unirono anche Cass, Declan e Chris.

Ballamo per tutta la serata e quando fu l'ora di ritornare a casa, la monotonia si fece spazio dentro di me, già sentivo ribrezzo a ritornare in quella casa

"Se vuoi ti rapisco e scappiamo in Messico" disse Declan mentre mi lascio a mezzo isolato da casa mia

"Quando tutto questo sarà finito noi quattro scaperemo in Inghilterra e da li pazza gioia" risi, era da quando ci siamo visti che progettavammo di andare in Inghilterra, ma prima ancora ognuno avaveva il proprio sogno: che coincideva proprio col sogno degli altri.

Che buffo.
Persone così diverse che nutrono lo stesso interesse.
Lo stesso interesse di cambiare vita.
Di cambiare la loro immagine.

Entrata dalla finestra, mi cambiai e misi i vestiti ammucchiati sotto il letto, penso di aver avuto un armadio lì sotto.

Giorno dopo

Sento qualcuno bussare,non voglio scendere.

"Amore,sono io"

Ma davvero? Pensavo fosse babbo Natale,che peccato.

"Hmm-hm" grugni, la cosa che odiavo di più, era il brunch della domenica, dove ti riunivi con la tua famiglia, facendo finta di essere felice.

"Amore, i tuoi genitori ti vogliono giù  immediatamente, e sinceramente anch'io mi sto scocciando dei tuoi capricci "

Ringrazia che ci sia una porta a dividerci che sennò di avrei strappato tutti capelli e te li avrei fatti mangiare.
"Arrivo." sentii i suoi passi allontanarsi e decisi di prepararmi.

Scesi col mio abito floreale,le mie ballerine, capelli pettinati e trucco perfetto.

"Tu, giovanotta devi smettere di fare le tue notti bianche se poi non riesci neanche a essere presentabile per il tuo ragazzo. "
Ecco che inizia con la solita predica da buon genitore, quando sono sicura che lei non sappia nemmeno quando mi ha partorito.
Pff.

"Scusatemi. " dico e devo reprimere davvero tutte le imprecazioni che sto pensando.

"Adesso mangiamo." disse mio padre.

"Allora.. Che ne direste se oggi, facessimo qualcosa di divertente?" propose mia madre.

"Tipo cosa? Giocare a briscola o a poker?" vidi mio padre spalancare per un secondo gli occhi, io sapevo dove colpire.

Già Briscola è il suo gioco preferito.

"Metti da parte il tuo umorismo, non ne abbiamo bisogno oggi." disse mia madre guardandomi male.

Oh già, il mio ragazzo non sapeva niente.

"Guarda nemmeno di questa riunione di famiglia abbiamo bisogno, ma come vedi siamo riuniti qua, a far finta di essere una famiglia felicemente perfetta, che guarda caso non siamo. " la fronteggio con lo sguardo, i miei occhi verde scuro contro i suoi azzurro ghiaccio,che non mi fanno più paura.

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