Capitolo 57 (fine?)

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LEGGETE LO SPAZIO SOTTO PER FAVORE
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Due mesi, sono passati due mesi da quel giorno sulla Tour Effeil, due mesi che io e Dav stiamo assieme. A casa da quando ci sono Federico e Christian va tutto bene, non mi hanno più toccata i miei. Christian ha parlato con i suoi amici e anche loro non mi hanno più toccata, il nostro gruppo è sempre più unito, ma ovviamente non sempre tutto va bene. Penso sempre di essere un errore, non ho smesso con la mia dipendenza, ho continuato e nessuno sa nulla. Penso sempre al fatto che faccio soffrire tutti loro e che se litighiamo la colpa è mia. Solo mia. Sono un peso e questo non cambierà. Ma oggi c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Oggi siamo usciti io, Dav e Chris, mi hanno accompagnata a comprare un regalo per Fede visto che tra due giorni è il suo compleanno. Mio fratello parcheggia dal lato opposto del centro commerciale e tutti assieme ci dirigiamo sul marciapiede opposto. Solo quando siamo arrivati mi rendi conto di aver dimenticato la borsa.
-Ragazzi ho lasciato la borsa in macchina, vado a prenderla- detto ció mi affretto ad attraversare la strada, recupero la borsa e chiudo la macchina, mentre attraverso la strada una macchina arriva a tutta velocità.
-Jodi attenta- urla David, alzo lo sguardo e mi ritrovo a pochi centimetri dal suo corpo, mi alzo da terra e con le lacrime agli occhi lo raggiungo, la macchina gli ha investito una gamba, è coscente, ma ció non sarebbe mai accaduto se fossi stata più attenta. Chiamiamo l'ambulanza e la seguiamo all'ospedale. Gli hanno messo solo il gesso, non ci sono altre lesioni. Dovrei sentirmi meglio e invece non ci riesco. È tutta colpa mia. Stava per morire solo per salvarmi. Io sono un periodo, un errore, non avrebbe mai dovuto conoscermi, nessuno di loro avrebbe mai dovuto. Christian ha deciso che David sarebbe venuto a stare da noi, non appena arrivati a casa abbraccio i miei fratelli e bacio a stampo David.
-Ti amo- gli dico
-Anche io-
Salgo in camera mia e mi richiudo la porta alle spalle, mi accascio contro di essa e piango. Ho creato troppo dolore nelle loro vite, non se lo meritano, non hanno fatto che soffrire da quando mi hanno conosciuta. So cosa fare. Mi alzo e mi avvio verso la scrivania, scrivo una lettera a tutti loro e poi prendo colei che mi accompagna da sempre, me la appoggio sul polso, stavolta però non farò tanti tagli, no ne farò uno solo, fatale. Non voglio che gli altri soffrano più per me. Non è giusto per loro. Lo faccio, porto la lama troppo in profondità, il sangue sgorga a fiumi e in poco tempo tutto diventa buio.

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ALLORA CIAO A TUTTE, LO SO CHE NON ERA IL FINALE CHE VI  ASPETTAVATE, MA INDOVINATE, CI SARÀ IL SEGUITO. SPERO VI FACCIA CONTENTI. NIENTE PER ORA NOI CI LASCIAMO COSÌ, CON QUESTO CAPITOLO. MI SPIACE LASCIARVI IN ANSIA MA DEVO...NON SO QUANDO PUBBLICHERÒ LA SECONDA STORIA ANCHE PERCHÉ ORA RICOMINCIA SCUOLA, MA INTANTO SE VOLETE LEGGERE ALTRO CHE HO SCRITTO IO PASSATE DA FREEDOM. CERCHERÒ DI PUBBLICARE AL PIÙ PRESTO POSSIBILE. CIAO A TUTTI E GRAZIE PER LE 2.21K VISUALIZZAZIONI PER ORA.

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