22. Back to me

70 5 0
                                    


-'vedo che non hai perso l'abitudine a defilarti dalle feste.'- alzo la testa di scatto verso quella voce.
Tutto si ferma, tutto tranne il mio cuore che riprende a battere solo in quel momento.
Ryan è sulla porta, appoggiato allo stipite come se fosse lì da tanto e mi stesse guardando. Forse sussurro il suo nome, o forse no.
Sul suo viso si fa largo un sorriso incerto, i capelli gli sono cresciuti e ha un ombra di barba sul viso. Indossa una maglietta nera e un paio di jeans e mi guarda come se non fosse passato nemmeno un giorno da quando se ne è andato.
Mi tiro su di scatto e rimango impalata a fissarlo mentre il mio cervello va in tilt. Sto sognando, lui non è qui. Forse mi hanno drogata di nuovo anche se sono abbastanza sicura di non aver bevuto niente...
-Sam?'-
La visione sta parlando. Se parla non può essere una visione gusto? La visione sta anche camminando..
-'Ryan..che ci fai qui?'- chiedo con un filo di voce.
Lui fa un passo avanti accennando a un mezzo sorriso. -'sto mantenendo una promessa'-
Devo ficcarmi le unghie nella pelle per resistere alla tentazione di abbracciarlo subito.
Mando giù a stento la saliva.
-'stai.. Bene?'- sto balbettando ma per il mio cervello accettare la sua presenza e parlare nello stesso tempo è troppo da affrontare.
Lui annuisce.
-'li hanno presi. Non avrò mai più a che fare con loro.'- dice serio.
E mi sento fare un lungo sospiro di sollievo e gli sorrido. -'è una notizia bellissima davvero.'-
Lui si avvicina ancora.
-'come stai Sam?'-
Abbasso lo sguardo. Come pensi che stia? Come pensi che possa stare in questo momento? Con te che sparisci e ricompari dal nulla dopo otto mesi?
-'come sapevi che ero qui?'- chiedo senza guardarlo non sapendo come rispondere alla sua domanda decido di cambiare discorso.
A un certo punto sento una sua mano accarezzarmi una guancia e sussulto. Non mi ero neanche accorta che si fosse avvicinato così tanto, la sua mano indugia sulla mi guancia. Il mio corpo reagisce da solo: chiudo gli occhi e mi ci appoggio.
Credevo che non avrei più risentito la sua pelle sulla mia e non c'è niente da fare: le carezze di Ale, di chiunque altro non saranno mai come le sue.
-'jordan'- dice. Riapro gli occhi e lo vedo guardrmi intensamente tanto che il mio respiro aumenta e io obbligo me stessa a fare un passo indietro. Lui ovviamente ne fa un altro avanti ma incrocia le braccia, rinunciando a toccarmi.
-'come va con la casa editrice?'-
Faccio una risata amara.
-'non sono più riuscita a scrivere nulla'-
Avrei potuto mentirgli, dire che stava andando tutto bene, o che non mi avevano fatto sapere nulla, ma come sempre non riesco a mentirgli.
-'da quanto?'- chiede anche se sospetto che sappia già la risposta.
Rialzo lo sguardo nel suo e lui capisce. Nei suoi occhi vedo il dolore farsi largo.
-'mi dispiace. So che ti ho fatta stare male ma dovevo farlo, lo sai.'-
Altro passo avanti suo, altro passo indietro mio.
-'è quello che continuavo a ripetermi, ma non rendeva le cose più facili. Credevo che non saresti più tornato, non ho più ricevuto tue notizie. Non mi hai mai scritto... Ho cominciato a guardare il telegiornale aspettando di sentire che quelli ti avevano..'- non c'è bisogno di finire la frase.
La gola mi brucia nel tentativo di trattenere le lacrime che non va a buon fine perché cominciano a scendermi.
Ryan mi abbraccia, mi stringe forte e capisco di essergli mancata anch'io.
Mi accarezza la schiena finché le lacrime smettono di scendere. 
-'pensavo che così sarebbe stato più facile ma sono qui adesso Sam, non me ne vado più.'- dice prendendomi il volto tra le mani e vedo che anche lui sta piangendo. Mi uccide vederlo così. Non aveva mai dimostrato la sua età prima di ora, invece ora mi rendo conto di quanto sia stato difficile per lui tutto quello che ha affrontato, lo ha sempre fatto a testa alta ma è solo un ragazzo... come può avercela fatta da solo?
. -'andarmene è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto.'-
-'ehi'- dico asciugandogli per la prima volta io le lacrime.-hai dovuto farlo, lo so. Adesso è finita'- Lui appoggia la fronte sulla mia e chiude gli occhi. Mi chiedo come debba essere vivere la vita che ha vissuto lui, conoscere la violenza fin da piccolo così bene da considerarla normale.
Essere qui con lui mi sembra così normale,
Così giusto come se non mi vedessi da nessun altra parte la ma Ale è nell'altra stanza ed è un bravo ragazzo, non merita che io gli faccia del male.
-'sei felice con lui?'- Ryan apre gli occhi e anch'io. Mi ha preso completamente in contro piede. Probabilmente la telefonata con Jordan è stata più lunga di quanto mi abbiano detto.
Cerco di allontanarmi ma finisco contro la parete.
Mi stringo nelle spalle incrociando le braccia.
-'come faccio?'- chiedo scuotendo la testa con amarezza.-'come faccio ad essere felice con lui se è te che amo?'-
Lui sembra alleggerirsi di un peso e gli compare un mezzo sorriso.
-'ti amo anch'io. Sono qui per dirtelo almeno una volta ma Accetterò qualsiasi cosa deciderai di fare. Stare con lui...'- dice anche se vedo che gli costa un certo sforzo.-'sarebbe meglio per te, sarebbe più giusto e sono sicuro che i tuoi lo amano, io non andrò mai bene come lui, Anche se sono uscito da quella situazione rimango comunque un caso disperato'-
Si ma sei il mio caso disperato e io sono il tuo.
-'non voglio che te ne vai'- dico subito. Non ora che è tornato da me. -'non voglio che tu lo faccia mai più.'-
Lui accenna a un sorriso malinconico e poi mi bacia, un bacio lento che porta con se il ricordo di tutti i precedenti, di tutti i momenti passati insieme, di quell'estate che per me è stata una vita.
Mi mancavano Le sue labbra, il suo profumo, le sue braccia intorno a me. Mi mancava tutto di lui.
Lo abbraccio di nuovo lasciandomi completamente andare contro di lui nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Sembra tutto così perfetto finché in quel momento la porta si spalanca.
Ale è sulla porta con Rox che tenta inutilmente di trattenerlo.
Mi allontano di scatto appena vedo quanto è fuori di se. Non l ho mai visto così.
-'cosa cazzo stai facendo?'- esplode.
Rox mi guarda come per scusarsi di non essere risuscita a trattenerlo.
Dovrei sentirmi in colpa ma non ci riesco.
-'mi dispiace, Ale sul serio io...' - tento di dire ma non mi vengono le parole per spiegargli, per fargli capire che lui era importante per me prima conoscerlo. Cerco di avvicinarmi a lui con le lacrime agli occhi ma lui mi spinge via, il suo volto sempre così rilassato è sconvolto.
-'sei la stessa ragazza che non voleva neanche che la toccassi?'- mi spinge di nuovo quando cerco di andargli vicino.
-'Ale...'- tento di dire in lacrime ma lui mi ignora.
-'a me sembri più una puttana in questo momento'- aggiunge guardandomi con disprezzo e spingendomi di nuovo, non mi sta facendo male ma il suo sguardo.. quello è tutto un altro discorso.
-'è il caso che ti calmi'- interviene Ryan.
-'se no cosa fai eh?'- spinta via me gli si avvicina pericolosamente e io trattengo il respiro. Il vecchio Ryan non aspetterebbe due secondi prima di colpirlo.
Invece lo vedo stringere il pugno e incassare. Ale lo colpisce in faccia.
-'puoi tenertela'- sputa queste due parole
prima di andarsene a gran passo dalla stanza.
-'stai bene?'- chiedo correndo verso Ryan.
Ha un piccolo taglio sul labbro.
-'si, niente di grave'-
-'possibile che tutte le volte che stiamo insieme tu sanguini! Mi dispiace lui..'-
-'è comprensibile da parte sua.'-
Lo guardo stupita e lui ride della mia espressione.
-'non sono più quel ragazzo. Adesso penso prima di prendere a calci qualcuno. Non che non avessi voglia di spaccargli la faccia per come ti guardava'-dice passandosi una mano sul labbro per asciugare il sangue.
-'l'ho ferito.'- mi faccio schifo per quello che gli ho fatto, ma gli ho voluto bene davvero, è stato mio amico per molti mesi prima di diventare qualcosa di più ma pensavo che Ryan non sarebbe più tornato, nonostante questo lui non capiva perché non volessi che mi toccasse, credeva che non avessi esperienza probabilmente, che volessi aspettare e io glielo ho lasciato credere mentre il vero motivo era che non volevo che nessun altro mi toccasse, che la mia pelle ricordasse soltanto le ultime mani che lo avevano fatto. Non ha nessun senso lo so...
-'Devo parlargli'- dico consapevole.
-'no che non devi, è un cretino!'- sbotta Rox guardando allarmata il sangue di Ryan. 'Non hai visto niente' penso tra me e me ricordando in che condizioni l ho visto in precedenza.
Le lancio un' occhiataccia. -'non si merita questo.'-
-'ma tu si. Meriti di essere felice'- continua Rox.
-'hai un amica saggia'- dice Ryan divertito. Solo lui puoi essere divertito dopo essersi preso un pugno in faccia.
-'smettetela voi due.'- li rimprovero.-'l'ho ferito, il minimo è scusarmi.'-
Anche se è l'ultima cosa che vorrei devo uscire da questa stanza.
Prima di fare anche solo un passo però mi volto seria verso Ryan.
-'tu rimani qui vero? Non te ne vai?'- chiedo in modo patetico ma lui non ride di me. Mi afferra per un polso e mi tira a se per baciarmi mentre Rox tira un fischio.
-'non mi muovo da qui'- assicura. soddisfatta da quella risposta esco dalla stanza cercando di smettere di sorridere anche se è difficile.
Ryan è qui. Sarà qui domani, il giorno dopo e quello dopo ancora. Ryan è di nuovo nella mia vita e vorrei andare in giro a gridarlo saltellando ma non posso, ora devo mettere da parte l'entusiasmo per affrontare l'ennesima persona che ho deluso.

Lo trovo in macchina chino sul volante e tutta la felicità che provavo poco prima si spegne. Una persona sta soffrendo per causa mia e io non posso essere felice di questo.
Busso piano sul finestrino del passeggero. Lui mi guarda, ha gli occhi gonfi ed è sconvolto. Ma apre comunque la macchina e io entro sedendomi al suo fianco.
-'mi dispiace tanto.'- dico guardandomi le mani. -'lui è una persona che ho incontrato tempo fa, che credevo non avrei più rivisto.'- cerco spiegare.
-'il delinquentello di cui parlava tua madre'-
Sbotta lui fingendo di essere divertito.
-'cosa? Mia madre ti ha parlato di lui?'-
-'si. La prima sera che mi hai portato a cena dai tuoi. Ti sei allontanata un attimo. Lei ne ha approfittato per parlarmi di lui e delle strane idee che ti aveva messo in testa'-
Sento la rabbia invadermi ad ogni sua parola.
-'lui è meraviglioso. Non prendertela con lui ma con me'- ribatto.
-'tu hai qualcosa che non va. Sei solo una ragazzina che muore dietro al cattivo ragazzo di turno. Credevo fossi di più.'-
Al diavolo il dispiacere.
-'tu non lo conosci. Non hai la minima idea di chi è e non mi importa quello che pensi di me. Sono venuta solo per sapere come stavi, ora posso anche andarmene'-
Cerco di uscire ma lui chiude la macchina e io mi volto di scatto verso di lui fulminandolo con lo sguardo.
-'non abbiamo finito di parlare'-
Mette in moto la macchina e parte.
-'invece si. Non ho più niente da dirti, fammi scendere.'-
Lui non accenna a fermarsi.
-'mi molli per uno come lui eh? Che futuro pensi di avere? Pensi che dopo come è cresciuto sarà un rapporto sano? Non è capace di amare. Probabilmente perderà la pazienza spesso e comincerà a picchiarti è questo che vuoi? Un ragazzo violento?'-
-'come fai a sapere del suo passato? Come fai a dire una cosa del genere! Il passato non definisce chi siamo e lui nonostante il male che ha ricevuto è la persona migliore che conosca.'- non posso mermettergli di parlare così di lui.
Lui sembra prendere una decisione in quel momento, a un certo punto determinato.
-'sa una cosa? Te lo dico tanto non me ne frega più un cazzo. i tuoi hanno fatto una ricerca su di lui e mi hanno contattato Perché credi che io abbia iniziato a frequentare medicina? Perché credi che continuassi a starti addosso? Potevo avere di meglio di te.'-
La gola mi si serra in una morsa.
-'ti hanno pagato per metterti con me?'-
Lui non dice nulla.
Non posso crederci.
-'fammi scendere subito! Fammi scendere! Sei solo uno stronzo! Mi fai schifo come mi fanno schifo i miei genitori!'- esplodo mentre le lacrime mi bruciano gli occhi. Come ho fatto ad essere così stupida?
-'pensavano solo al tuo futuro, volevano che ti dimenticassi di lui e di tutte le stronzate che ti aveva messo in testa'-
Accelera tanto che vengo sbalzata contro il sedile.
-'rallenta! Voglio scendere'-
-'eppure tu hai scelto lui.'- fa una risata amara.
-'sceglierò sempre lui. Tu non sei niente confronto a lui. Mi hai presa in giro, mi hai fatto del male. Lui non me ne farebbe'- parlo con compostezza. Il senso di colpa mi ha abbandonata completamente mentre la mia mente collega i fili.
Ecco perché insisteva a non farmi lasciare
Medicina ecco perché voleva che ascoltassi i miei genitori. Ecco perché si è messo con me. Lui era pagato per farlo.
Mi sento tradita dalle persone che consideravo la mia famiglia. Come hanno potuto fare una cosa del genere?
Hanno pagato qualcuno per farmi innamorare ma non hanno contato il fatto che non avrei mai potuto farlo.
Lo stronzo che mi è seduto di fianco voleva addirittura portarmi a letto e sono stata io a dirgli di no perché non ero ancora pronta. Faceva parte del pacchetto che avevano comprato i miei che mi portasse a letto?!
-'sai mi piacevi anche alla fine, mi sono divertito. Eppure tu non hai esitato un attimo a saltare addosso a quel bastardo.'-
-'stai zitto!! Tu sei un bastardo!! Mi fai  schifo! Ti sei divertito eh? Certo che non ho esitato un attimo, tu non sei niente confronto a lui. Tu non sei niente. Nessuno ti vorrà mai, sei solo un poveraccio che mette in atto queste messe in scena per sentirsi importante. Nessuno ti vorrà mai. Io non ti vorrò mai. Quel bastardo come lo chiami tu è tutto quello che tu non sarai mai: un uomo!'- sto gridando e sono completamente fuori di me. Tanto che non mi accorgo che lui accelera ancora, tanto che mi rendo conto solo all'ultimo che perde il controllo della macchina e finiamo fuori strada. Sento un colpo forte alla testa quando vengo sbalzata in avanti e poi tutto diventa buio.

This Summer is MINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora