Erano passate solo ore da quel bacio. Bacio che per Taichi significava tanto. Bacio che Taichi desiderava da mesi. Finalmente era riuscito a baciare quella che aveva visto da sempre come la sua migliore amica, ma che ormai da circa cinque mesi aveva scoperto essere invece la ragazza di cui era perdutamente innamorato. Era sempre stato imbranato in quel genere di cose o forse non avendo mai provato un’emozione simile non si era mai interessato alla cosa. Ma da quando aveva capito che i sentimenti per Sora fossero ben altri si era sforzato di cambiare atteggiamento con lei e dimostrare quello che provava. Ciononostante gli era venuto complicato fino a quel giorno.
Tre giorni prima si trovavano alla solita panchina del parco i sei digiprescelti, mancava solo Sora. Le stavano organizzando una festa di compleanno per il giorno seguente. Dopo i dettagli ognuno svolse un compito.
E così la sera successiva, Mimi portò Sora con una banale scusa al bar di Mabuchi, un loro carissimo amico, nonché cugino di Taichi e Hikari. La sorpresa riuscì alla grande e la festa fu un successo. Alla fine della serata tornarono tutti a casa.
Tutti, tranne Taichi che rimase a pulire il bar, e Sora che per sdebitarsi si fermò ad aiutarlo. Ma Sora che aveva alzato un po' il gomito, ed essendo la festeggiata nessuno aveva obiettato, alla conclusione delle pulizie passando sul pavimento che Taichi aveva precedentemente lavato, scivolò andando a finire proprio sul moro che cadde all’indietro con lei sopra.
Forse anche a causa dell’alcool la situazione non fu così imbarazzante, tanto che Taichi colse l’occasione e baciò Sora. Anche lei non sembrò imbarazzarsi e dopo un attimo di insicurezza ricambiò il bacio.
Un bacio casto e leggero ma che li invase di un calore palpitante nelle ossa, nelle vene, nell’anima. Qualcosa di sconosciuto ma di piacevole.
***
Taichi si era svegliato particolarmente di buon umore quel giorno. Quella mattina finalmente avrebbe chiesto a Sora se volesse diventare la sua ragazza.
Arrivò stranamente puntuale a scuola quando il Mister della squadra lo chiamò:-Taichi.. ho qualcosa di allettante da proporti!- Era euforico.
-Mi dica Mister.-
Erano seduti uno di fronte all’altro nella sala dei professori.
-Hanno richiesto qui ad Odaiba un giovane attaccante da inserire nella Primavera della Roma*, ecco.. noi del corpo studentesco, ieri abbiamo indetto una riunione e il nostro candidato sei tu Taichi Yagami!
-Cosa? Io? Campionato? In Italia?- Iniziò a parlare a raffica. L’agitazione aveva preso il sopravvento. Poi un pensiero: Sora!
-LARINGRAZIOMANONPOSSOACCETTARE!-
Disse tutto d’un fiato prima di sparire dall’aula senza aspettare altre risposte dallo sconcertato Mister.
Era stato da sempre il suo sogno giocare a calcio ma non avrebbe permesso per niente al mondo di perdere la sua amata. Non proprio adesso.Corse subito in classe. Voleva vederla. Voleva baciarla ancora. La trovò in classe, davanti alla finestra con lo sguardo assente.
-Sora!- urlò con un sorriso sornione
-Taichi, credo che dobbiamo parlare.- Lo sguardo basso di Sora e quelle cinque parole sembrarono a Taichi come schiaffi.
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Parole di Ghiaccio
FanfictionUna Taiora non a lieto fine attraverso un tema e un emozione: Musica e Rabbia.