Si apra il sipario

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PROLOGO

    APATE
Buongiorno gentile pubblico, lo spettacolo sta per cominciare. Si spengano le luci, cali il silenzio, le nostre maschere stanno per salire sul palco. E voi, voi siete mai stati qui, sul palco? Avete mai sentito l'adrenalina incendiarvi le vene, il cuore battere fino a scoppiare e il sudore bagnarvi la fronte per il terrore di non essere all'altezza.
Già perché qui, su questo palco, non abbiamo paura di dimenticare la battuta o di non riuscire nella nostra parte.
No! No! Qui l'incubo che ci tormenta giorno e notte è quello di passare inosservati, magari ci dimenticassimo il copione, ogni volta che salgo sul palco spero di confondere una lettera con un'altra per creare un gioco di parole che tutto il pubblico ricorderà... Sarei finalmente sulla bocca di tutti, anche solo per un giorno, un'ora o un minuto; mi metterei in ridicolo di fronte a tutti voi per qualche secondo di popolarità.
Eccola la parola magica: popolarità; chiunque in questo teatro venderebbe l'anima per averla.
Io sono costretto a quest'espediente, l'errore, per ottenerla, purtroppo non sono un grande attore, non sono altro che un povero teatrante che si agita e pavoneggia la propria ora sul palco, e poi non se ne saprà più nulla; ma qui sotto, dietro le quinte, lì sì che abbiamo veri attori, personaggi che faranno la storia del teatro, me lo sento io, ormai ho fiuto per queste cose... è da anni che lavoro con i più grandi ed é da anni che la loro luce, troppo forte, fa in modo che la mia non sia mai visibile e finisca per sembrare quasi come un'anomalia, un errore nella loro perfezione.
E in tutti questi anni ho sempre provato a chiedere loro i trucchi del mestiere, l'ingrediente segreto, la parola magica che li fa apparire così veri, ma nessuno ha mai osato rispondermi, tranne lei, Altheia.
Una sera, le stelle, una candela, una bottiglia di vino rosso, era cosí strano vederla fuori dal palcoscenico, lei che era cosí diversa da tutti gli altri, così semplice... per poco non me ne innamorai, ma sapevo qual era il mio obiettivo e l'avrei raggiunto.
Cosí dopo qualche parola dolce e un gioco di sguardi, le chiesi: -Come fate voi ad essere sempre così perfetti?-
E lei mi sveló il segreto dei grandi, quando più tardi capì che era stata usata, si infurió, mi accusò di essere un ladro, un falso, ma sinceramenre non mi importava piú nulla di lei.
Voglio proporvi uno scambio, gentile pubblico, sento che fremete del desiderio di conoscere quello che lei mi disse, ma quelle parole sono il mio biglietto per l'immortalità, e il loro prezzo è la popolarità, già, ancora lei, demone tentatrice. Quindi parlate di me, della mia arte, parlatene con i vostri amici, parenti, animali domestici, parlatene agli alberi, ai sassi, voglio che tutti sappiano che Apate ha cambiato la storia del teatro.
Lei mi rispose:
-Vedi, nella nostra compagnia di attori, ormai, non ci sono più persone, ma solo personaggi. Ognuno di loro ha passato così tanto tempo ad interpretare una parte da aver cacciato il suo vero essere nelle profondità del suo Io, dimenticandosi di sè. Loro ormai non sono più umani, ma maschere, e quando scendono dal palcoscenico rimangono tali.
Sono intrappolati nella loro stessa intricatissima ragnatela di bugie, costretti a vivere la vita del loro personaggio, costretti a rinunciare a tutto per la gloria.-
Ma ora, ora é arrivato il loro momento, ormai sono di troppo su questo palco, il vero spettacolo sta per cominciare.
Godetevi i vostri mostri, i mostri che voi stessi avete creato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 11, 2016 ⏰

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