Prologo

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Era una fredda giornata d'inverno, ormai le vacanze natalizie si avvicinavano, era giunto il momento di comprare regali per tutti, preparare dolci e indossare pesanti maglioni di lana rossa.

23 dicembre, ore 10:30 a.m.
-Tesoro, su, alzati, è tardi! Oggi sarà una giornata impegnativa!- urlava la mamma mentre bagnava una pezza in un secchio.
-Mamma- dissi- calmati e dimmi cosa c'è da fare- continuai, poi mi alzai ed andai in bagno.
-Tesoro, fa presto, devi andare a comprare varie cose!
-Ovvero?!- le urlai lavandomi lentamente la faccia.
La mamma aprì lentamente la porta del bagno.- Luna, non fare la lumachina, sbrigati!- disse facendomi un sorrisetto sarcastico.
Uscii dal bagno e mi sedetti sul letto ancora disfatto per calzare un paio di semplicissime scarpe da ginnastica viola.
-Sono pronta, mamma!- urlai.
Appena appoggiai la mano sulla maniglia della porta d'ingresso, lei mi fermò.
-Ferma lì, dove credi di andare?- mi guardò con sguardo arrabbiato.
-Cosa c'è?
-Credi che ti faccia uscire con quei capelli unti e pieni di forfora?
Urlai.-Forfora?! Dove?!- continuai ad urlare e corsi in bagno. Accesi l'acqua e abbassai il capo per lavare i capelli.
La mamma intanto sfinita diceva- oh Zeus, aiutami tu.
-Ahia, che male alla testa! Mamma prova a ripeterlo.
- Oh Zeus.
-Ahia; Mamma perché ogni volta che pronunci il nome di un dio greco invano, mi faccio male?
Ricordi quando avevo 6 anni? Avevi nominato Poseidone e male alla schiena, a 10 anni che avevi nominato Afrodite e male alle gambe ed oggi ad ormai 18 anni nomini Zeus e male alla testa.
Lei fece un sospiro, prese 2 sedie dal tavolo della stanza da pranzo- avanti, siediti qui.
Allora- iniziò- tu, non sei umana e neanche io.
-Cosa siamo, mamma?- dissi confusa.
-Io, sono la figlia di Zeus- prima che finisse la frase la interruppi- quindi Hercules è mio- continuò la mamma- zio. Proprio come Apollo, Artemide, Ermes, Ares, Atena, Ebe, Efesto, Dioniso e Afrodite.
-Abbiamo anche dei poteri?- continuai incuriosita- certo, tesoro- annuì la mamma.
-Adesso ti mostro una cosa- la mamma fece un gesto elegante con l'indice e i miei capelli che fino a qualche minuto fa erano bagnati, divennero asciutti.
-Mamma, Zeus è il dio del tuono, come hai fatto ad asciugare i miei capelli se erano bagnati?
- Appena nate sia io che tu abbiamo ricevuto un dono da ogni dio.
Io l'ho ricevuto perché sono l'ultima sorella e non ho alcun potere.
Tu, invece, perché sei speciale, se non fosse stato per loro tu non saresti nata nemmeno.
I loro doni ti hanno completata, non avevi avevi la testa e grazie a loro si è formata.
-Mamma, mi insegni ad usare i miei poteri?
-Più tardi, adesso vai a far la spesa.
-Sì, mi scrivi le cose da comprare su una lista?
-Ok.
La mamma prese un foglio di carta da un taccuino e ci scrisse su vari oggetti da acquistare.
-Tieni.
-Ok grazie, ci vediamo dopo.- le dissi regalandole uno dei miei più sinceri sorrisi.
-A dopo- mi disse scoccandomi un bacio sulla guancia.
Uscii.

Luna, La Figlia Dell'Olimpo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora