Erano più o meno le sette del mattino quando la mia cameriera Taylor venne a bussare alla porta della mia stanza.
-Signorina Tessa si svegli è tardi, i suoi genitori la stanno aspettando nella sala da pranzo per fare colazione- disse rimanendo fuori dalla porta come suo solito -e come sempre si stanno per arrabbiare, sapete quanto ci tengono alla puntualità- aggiunse ridacchiando. Taylor e io ci conosciamo da quando ho memoria, è stata la mia prima tata e quella che ovviamente conosco di più. È quindi la mia consigliera, una sorta di migliore amica quindi ci diamo spesso confidenza anche se i miei non approvano tanto la cosa perché comunque la considerano "una serva della corte".
Dopo essermi sermi stiracchiata dissi con voce assonata -Sì sto arrivando, il tempo che mi vesto-
-Posso aiutarti Tessa- esitò un attimo -cioè.. hem volevo dire Signorina Tessa-
Ridacchia poi annui anche se lei non poteva vedermi -Certo che puoi-
Con la sua solita delicatezza aprì la porta della stanza e si avvicinò all'enorme letto dove ancora ero seduta mezza addormentata avvolta nelle coperte. Una volta abbastanza vicina mi abbracciò e mi strinse dolcemente -Tanti auguri Tess Buon diciottesimo compleanno- disse -e come ogni anno adesso si tirano le orecchie- Io sbuffai leggermente, sapeva che la odiavo come cosa ma ovviamente la lasciavo fare, se era una tradizione del suo paese perché no! Insomma era pur sempre un augurio dal paese in cui proveniva. Una volta finito di tirarmi le orecchie le sorridi e la abbracciai nuovamente e le sussurrai un grazie. Quando si ritrasse mi fece alzare tirando mi giù dal letto -A VESTIRTI- disse ridendo dandomi una pacca sul culo io scossi il capo ridendo e gliela restituii.
Mi accompagno dietro una tendina che faceva da spogliatoio collocata in un aglolo della stanza e indossa un vestito azzurro stetto sul busto che su allargava leggermente all'altezza dei fianchi. Appena spostai la tenda e mi avvicinai allo specchio e mi sistemai il vestito. Taylor fece lo stesso nella parte posteriore del vestito poi sorrise
-perfetto tesoro adesso andiamo, altrimenti i tuoi se la prenderanno con me- Io annui semplicemente e scesi con lei le scale del palazzo che conducevano in un salone per le feste, dove si sarebbe tenuta la mia quella stessa sera, e se si girava a desta c'èra la stanza da pranzo che in realtà era un altro salone enorme con al centro un tavolo che poteva aspirare più di 70 persone. Taylor annunciò la mia entrata e si inchinò ai miei genitori per poi uscire e chiudersi la pesante porta alle spalle.
Erantami accolsero con un enorme sorreso, che io ricambiai rivolgendolo prima a mio padre William e poi alla mia dolce madre Madelaide. Mi fecero cenno di sedermi, io annuii, presi una fetta di pane mentre Lola la mia cameriera più giovane mi versava un bicchiere di latte caldo come piaceva a me. Stavo per addentare la mia fetta di pane dopo averci spalmato accuratamente la marmellata quando mi sentii tutto d'un tratto osservata, alzai lo guardo e incontrai quello serio e quasi severo di mio padre che esordì il proprio discorso dicendo -Carissima Tessa, io e tua madre ti facciamo gli auguri per il tuo diciottesimo compleanno- le prende la mano e io noto il suo dolce e immancabile sorriso. -Tessa, stammi bene a sentire, visto che oggi sei diventata finalmente maggiorenne e sarai la prossima erede al trono abbiamo deciso che questa sera non ci sarà una semplice festa, oggi tu deciderai il tuo futuro marito-
Mi bloccai all'istante e feci cadere la fetta di pane per terra - PADRE- urlai ma poi cercai di calmarmi - Padre, ma... ma io non voglio sposarmi- esitai un instante -...o almeno non ora, sono piccola voglio viaggiare per il mondo essere libera, vivere avventure e rimanere su una braca a solcare i mari fino ai confini del mondo e ritornare- Dissi con aria triste ma sognante
Lui iniziò ad alterarsi e quindi urlare
- con questa descrizione della tua vita sembra che tu voglia diventare un pirata, sai che il nostro regno è severamente vieta la pirateria. Non sono gente affidabile e tu non mi sembri di certo un pirata ma una delle più nobili principesse-
Ero ormai rassegnata, il sogno di cambiare vita sarebbe rimasto tale.
-Ai vostri ordini padre- dissi semplicemente poi presi la mia colazione e chiesi a Lola di portarmela in stanza. Apenna vicino alla porta mia mamma mi disse
-È per il tuo bene, tesoro... ti vogliamo bene-
-anche io- aggiunsi prima di uscire dalla stanza.
Dopo poco scoppiai in lacrime e corsi dritta verso il bagno. Avevo bisogno di piangere e stare sola e speravo in cuor mio che un bel bagno caldo avrebbe potuto cambiare tutto o almeno per un po' non ci avrei pensato.Spazio autrice:
Ecco a voi il primo capitolo. Come avevo già detto per adesso sto ricopiando e modificando i MIEI vecchi capitoli della MIA vecchia storia.
Detto questo godiamoci gli ultimi giorni di libertà aggiornerò appena potrò