(I'M BAAAAAAACK. Stellina⭐️?)
Disegno by avril_woodland 💘
Avevo le dita fredde.
Quel gelo che trasmettevano le mie mani lo percepivo da dentro le tasche dei pantaloni.
Sfregavo contro il tessuto blu cercando di scaldarmi e la pelle quasi mi faceva male.Le stagioni fredde avevano il mio odio. Era quel periodo dell'anno in cui i fiori sparivano, gli alberi si spogliavano delle foglie e i colori e le persone si nascondevano sotto vestititi e vestiti per ripararsi.
A Cleveland, poi, tutto ciò durava più che nelle altre città. Era stretta tra il vento gelido che sferza il viso fino a farlo intorpidire e il cielo grigio che formava una barriera indissolubile.Eppure, quel giorno sorridevo. Sorridevo e non sapevo bene il perchè.
Qualcosa dentro di me mi imponeva di stare bene. Una sensazione che arrivava come un uragano.
Era da molto tempo che non mi sentivo in quel modo.
Ero raggiante, a momenti ridevo solo a vedere le matricole prendersi in giro.Camminavo e stavo bene.
L'aria riempiva a pieno i miei polmoni e avevo gli occhi lucidi per il vento, come se fossero pieni di lei e non riuscissero a tenere al loro interno nient'altro.
La cercavo con quegli stessi occhi che lacrimavano, ma non c'era. Era come sparita, più invisibile del solito.Feci un giro attorno al perimetro del piazzale su cui dava la scuola, ma nessuna macchia bianca sbucava tra le altre anime nere ed impure.
Tornai nel parcheggio per aspettare che arrivasse in macchina o a piedi, ma più i minuti passavano e più speranza perdevo.E poi quella voce tanto stridula fermò la mia ricerca ormai disperata. Purtroppo non era la sua voce. Non sarebbe stata la sua voce nemmeno in un universo parallelo.
-Lore..-
Mi voltai lentamente. Sapevo chi fosse e parlare con lei sarebbe stato come tentare di disinnescare una bomba con l'ausilio di una semplice pinzetta. La cautela non era il mio forte.
-Victoria?-
Il vento muoveva i suoi capelli, ma restavano più o meno al loro posto per l'elevata quantità di lacca. Il freddo non le impediva di indossare i soliti abiti corti e succinti. Era truccata alla perfezione, ma era esageratamente troppo, gli occhi chiari non sembravano nemmeno tanto belli circondati da tutto quel nero.
Non mi piaceva, non ci riuscivo ad apprezzarla. Forse era solo il suo carattere a farmela odiare tanto, ma la trovavo sopravvalutata in ogni caso.-Mi stai evitando?-
-No, è che.. boh.-
Alzai le spalle, lei abbassó per un attimo lo sguardo.
Era seria ed in difficoltà, mi stupiva a volte quanto potesse essere volubile.
Tentò di coprirsi meglio con la giacca, sembró più un gesto nervoso che una reale necessità.-Ci stai evitando, tutti. Capisco Daniele, ma.. Lana, Lena, Leonardo.. io.-
Pronunció l'ultima parola come se davvero le importasse. Ero così stanco di doverle dare sempre spiegazioni sui miei comportamenti. Ero libero, felice per una volta dopo anni, ero appena riuscito ad avere un appuntamento con la ragazza dei miei sogni e lei, come al solito, doveva rovinare tutto.
-Oh andiamo. Ti interessa davvero? Non puoi rimpiazzarmi con.. Shawn, ad esempio.-
Indicai il ragazzo, poggiato contro la sua grande macchina nera dai finestrini scuri. Io a malapena riuscivo a guidare e lui già poteva scorrazzare in giro con la sua auto.
Provai ad immaginarmi al suo posto e vidi la scena di Annika poggiata al finestrino, i lunghi capelli accarezati dal vento, le gambe rannicchiate al sediolino, mentre le urlo di metterle giù per non sporcare, la pelle senza quelle orrende ferite, perchè io l'avrei curata e non le avrei permesso di avere tanto dolore sul proprio corpo.
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Indifferent↝Lorenzo Ostuni.
RandomUna presenza apparentemente angelica vaga per i corridoi della scuola e tra i banchi della classe di letteratura, attirando l'attenzione di Lorenzo. Qualcosa di peggiore delle ferite che il suo corpo presenta rattrista la ragazza dai capelli bianchi...