Parte 20

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Il mio giorno preferito era giunto. Era l'ultimo giorno di scuola. Quel giorno era il migliore. Era arrivata l'estate. Quest'anno sarei andata al campo con le cheerleader e mi sarei divertita un botto con le due mie migliori amiche.
Tom era andato in Olanda con i suoi fratelli e altri amici del liceo.

Per un po' io e Tom non ci sentimmo.

La mia estate stava per iniziare. Non vedevo l'ora.

Ogni giorno ci allenavamo duramente per le olimpiadi. Mancavano 10 giorni. Per le olimpiadi dovevamo andare a Madrid. Esatto in Spagna. Non vedevo l'ora era pieno di bei ragazzi e di cibo, di ragazzi e di edifici, di ragazzi e di musica. Insomma si sa che gli spagnoli sono i più calienti.

Al campus ogni sera non ci facevano uscire. Non volevano che ci stancassimo. Io, Adley e Hanna uscivamo e andavamo sempre in una discoteca li vicino. Hanna diede appuntamento a Luis ed Adley faceva un po' la troia in giro. Io invece ero quella che beveva al banco.

La sera prima della partenza per Madrid io e Adley ci prendemmo una sbronza di quelle pesanti. Per fortuna c'erano Hanna e Luis che prima di portarci al campus ci diedero una strana tisana per far passare la sbronza. A me non fece nessun effetto e mi riportarono al campus alle 5. Saremmo dovute partire per le 6. Il viaggio era molto lungo. E io avrei dormito solo per 1 ora.

Andai a letto. Mi addormentai subito. Appena suonò la sveglia la spensi. Dopo un po' di tempo sentii dei rumori di valigie. Volevo andare a vedere, ma non avevo le forze. Finché non sentii bussare alla porta. Era il coach.
"Megan!!! Cosa ci fai ancora a letto. Dobbiamo partire. Alzati e datti una sciacquata alla faccia che è tardi."
"Coach non mi sento bene non vengo"
"Non dire sciocchezze Megan, sei l'atleta più brava. Ci servi alle olimpiadi. Senza di te saremmo persi. Quindi ora mettiti qualcosa e vieni in auto che partiamo. Hai 5 minuti per prepararti."

Sbuffai. Ma era inutile. La mia squadra aveva bisogno. Anche se stavo male non potevo farle perdere. Senza aver combattuto. Mia lzai mi sciacquai la faccia e andai sul pullman.

Il viaggio durò 1 giorno e mezzo. Arrivati di sera in Spagna andammo tutti a letto. Il giorno seguente avremmo conosciuto i nostri avversari.

I più temuti erano i Russi. Ma io non avevo paura di loro. La nostra coreografia si sapeava che era la migliore.

Di pomeriggio decidemmo di fare una riunione per decidere il da farsi prima del gran giorno.
Mancava sempre meno. Solo 2 dannati giorni.
Di sera per festeggiare andammo tutte in discoteca verso il centro. Cavolo gli Spagnoli!
Conobbi un ragazzo di nome Fernando. Ci scambiammo i numeri di telefono. Lui era un' atleta. Come Tom. Cavolo Tom! Non potevo flirtare con altri. Io sto von Tom. Pensai
Lui è un bravo ragazzo. Ma Fer era solo per una sera. Solo in discoteca ovviamente. Ci baciammo più volte. Tanto Tom non lo avrebbe mai scoperto.

Era arriva il gran giorno delle gare. Oltre 60 squadre a gareggiare. Le prime 10 con il punteggio più alto andranno avanti.

"Chiamiamo sul palco la squadra Americana della scuola di Boston!"

Ero tesa. Ma allo stesso tempo carica. Iniziammo con la nostra performance e ci classificammo tra le prime 10. Il giorno seguente avremmo affrontato un' altra prova e dovevamo rimanere tra le prime 4. Cioè 6 squadre andavano a casa.

Arrivate al terzo giorno di gara le nostre temibili avversarie erano con noi. Le russe. Oltre a loro c'erano le inglesi e le Svizzere.

Tutte e quattro le squadre avevamo un solo obiettivo l'oro. Le inglesi furono squalificate per le troppe cadute, mentre le svizzere per la mancanza di cheerleader in campo. Eravamo rimaste noi e le russe. L'oro doveva essere nostro. A tutti i costi. Iniziarono le russe con una performance gradita dai giudici, ma la nostra performance era tutt'altro.
Iniziammo a lanciarci in arie e a fare la nostra coreografia.

Era arrivato il fatidico momento. Chi avrebbe vinto l'oro?

"Signori e Signore la squadra che di porta a casa l'oro è la squadra......."
C'era troppa suspense.
Troppa.
Troppa.
Troppissima.
Non stavo più nella pelle.
Dovevo sapere il verdetto.
Speravo in un verdetto positivo.
Ovviamente.
Tremavo.
"La squadra formata dalle Russe"
Ero sconvolta. Mille applausi del pubblico.
Ci avevano battuto. Avevamo perso.
Ci andammo a congratulare ancora incredule.
Il giudice diede la coppa e la medaglia alle russe
"Complimenti ve lo siete meritate. Aspettate dalla regia mi dicono che...... c'è un errore le cere campionesse solo le ragazze di Boston!"
Non ci credevo pensavo fosse uno scherzo. Era titto vero. Avevamo vinto. Ma non capivo. Perchè allora avevano detto che le russe avevano vinto?
Va beh non m'interessava avevo il mio oro. Tanto atteso. La mia squadra era il mio tutto. Senza di loro non avrei vinto. Tutti sono importanti perchè hanno un compito preciso.

Finito la gara festeggiammo in un pub. Stranamente tornammo tutte sbronze a casa. Perfino il coach era ubriaco. Andammo a letto perchè il giorno dopo saremmo dovute ripartire.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 24, 2016 ⏰

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